Vera Portatadino. Something Filled Up My Heart With Nothing

Opera di Vera Portatadino
Dal 22 Ottobre 2022 al 21 Gennaio 2023
Bologna
Luogo: Otto Gallery Arte Contemporanea
Indirizzo: Via D'Azeglio 55
Telefono per informazioni: +39.051.644 98 45
E-Mail info: info@otto-gallery.it
Sito ufficiale: http://www.otto-gallery.it
Dopo la collettiva Tetraedro (2021), con la mostra Something Filled Up My Heart With Nothing Vera Portatadino inaugura la sua prima personale alla OTTO Gallery di Bologna.
Citando nel titolo il brano "Wake Up" della band canadese Arcade Fire, Vera suggerisce l'atmosfera disincantata che permea la sua opera più recente, ricca di riflessioni e preoccupazioni ecologiche.
Considerando i concetti di figurazione e astrazione come categorie inefficaci applicate al suo lavoro, Vera Portatadino situa la sua pratica nell'ambito dell'anti-narrazione. I suoi dipinti evocano invece di illustrare, suggeriscono invece di spiegare, permettendo alla grammatica della pittura di diventare essa stessa oggetto di studio.
"L'odierna opera pittorica di Vera Portatadino si regge su una paratassi che definisco bizantina. Ogni quadro è una tabula che a livello immaginifico può essere sostituita dall'area di un rudimentale telaio da tessitura. Gli strati di pittura, ovvero i fili della composizione, sono tirati uno a uno da Vera, alcuni in senso longitudinale, altri in senso trasversale, proprio come nell'imbastimento di trama e ordito. Quella che sembra solo una parentesi tecnica è in realtà consustanziale all'opera di Vera, perché la sua è un'opera semplice, paratattica appunto, ricca di dettagli ma priva di mistificazioni." (dal testo Prima Vera Nuova di Sofia Silva)
La mostra si snoda tra tele e tavole che suscitano domande sul nostro rapporto con il tempo, con la natura e la vita contemplativa. Terre aride, prati fioriti e campiture colorate sono abitati da fiamme, elementi botanici e organici, con cui si relazionano mani e altre fattezze umane, indicando, curando o distruggendo.
"Nelle sue tele si incontrano numerosi simboli derivanti da iconografie antiche e archetipiche, la rosa ardente, il fiore dell'Apocalisse, il fuoco della rivelazione; Vera non usa i simboli in quanto tali, piuttosto s'imbatte in loro in maniera spontanea". (Sofia Silva)
La ricerca teorica dell'artista si fonda sui concetti di bellezza, piacere e caducità, e sull'ossessione per il marginale, che esiste a prescindere dalla scena principale.
Vera Portatadino (Varese, 1984). Vive e lavora a Milano. Ha studiato Arti Visive alla NABA, Milano, per poi trasferirsi a Londra, dove ha conseguito un Postgraduate Diploma e un Master in Fine Art, presso il Chelsea College of Art and Design di Londra. La sua ricerca è focalizzata sulla pittura. Nel 2014 ha fondato Yellow, www.yellowyellow.org, un progetto di ricerca sulla pittura contemporanea, con sede a Varese. Ha vinto il Premio Treviglio 2018 con l’opera Giallo di Marte e ha partecipato a diverse residenze, italiane ed estere.
Tra le esposizioni più recenti ricordiamo: Botticelli. Il suo tempo. E il nostro tempo, Museo Mart, Rovereto (2021); Tetraedro, Otto Gallery, Bologna (2021); Picture Palace, Transition Gallery, Londra (2020); Anima Alzati Apriti, solo show, Premio Treviglio (2019); Forme Uniche nella Continuità dello Spazio, Galleria Rizzuto, Palermo (2019); Stand By Me, Pelagica, Milano (2019); Premio Lissone 2018, Museo MAC di Lissone (2018); Supersymmetry, Strizzi, Colonia (2018). Il suo lavoro è parte di collezioni private e pubbliche, come la collezione permanente del Mart - Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto e la collezione del Museo “Ernesto e Teresa Della Torre” di Treviglio.
Opening 22 ottobre 2022, dalle 18.00 alle 21.00
Citando nel titolo il brano "Wake Up" della band canadese Arcade Fire, Vera suggerisce l'atmosfera disincantata che permea la sua opera più recente, ricca di riflessioni e preoccupazioni ecologiche.
Considerando i concetti di figurazione e astrazione come categorie inefficaci applicate al suo lavoro, Vera Portatadino situa la sua pratica nell'ambito dell'anti-narrazione. I suoi dipinti evocano invece di illustrare, suggeriscono invece di spiegare, permettendo alla grammatica della pittura di diventare essa stessa oggetto di studio.
"L'odierna opera pittorica di Vera Portatadino si regge su una paratassi che definisco bizantina. Ogni quadro è una tabula che a livello immaginifico può essere sostituita dall'area di un rudimentale telaio da tessitura. Gli strati di pittura, ovvero i fili della composizione, sono tirati uno a uno da Vera, alcuni in senso longitudinale, altri in senso trasversale, proprio come nell'imbastimento di trama e ordito. Quella che sembra solo una parentesi tecnica è in realtà consustanziale all'opera di Vera, perché la sua è un'opera semplice, paratattica appunto, ricca di dettagli ma priva di mistificazioni." (dal testo Prima Vera Nuova di Sofia Silva)
La mostra si snoda tra tele e tavole che suscitano domande sul nostro rapporto con il tempo, con la natura e la vita contemplativa. Terre aride, prati fioriti e campiture colorate sono abitati da fiamme, elementi botanici e organici, con cui si relazionano mani e altre fattezze umane, indicando, curando o distruggendo.
"Nelle sue tele si incontrano numerosi simboli derivanti da iconografie antiche e archetipiche, la rosa ardente, il fiore dell'Apocalisse, il fuoco della rivelazione; Vera non usa i simboli in quanto tali, piuttosto s'imbatte in loro in maniera spontanea". (Sofia Silva)
La ricerca teorica dell'artista si fonda sui concetti di bellezza, piacere e caducità, e sull'ossessione per il marginale, che esiste a prescindere dalla scena principale.
Vera Portatadino (Varese, 1984). Vive e lavora a Milano. Ha studiato Arti Visive alla NABA, Milano, per poi trasferirsi a Londra, dove ha conseguito un Postgraduate Diploma e un Master in Fine Art, presso il Chelsea College of Art and Design di Londra. La sua ricerca è focalizzata sulla pittura. Nel 2014 ha fondato Yellow, www.yellowyellow.org, un progetto di ricerca sulla pittura contemporanea, con sede a Varese. Ha vinto il Premio Treviglio 2018 con l’opera Giallo di Marte e ha partecipato a diverse residenze, italiane ed estere.
Tra le esposizioni più recenti ricordiamo: Botticelli. Il suo tempo. E il nostro tempo, Museo Mart, Rovereto (2021); Tetraedro, Otto Gallery, Bologna (2021); Picture Palace, Transition Gallery, Londra (2020); Anima Alzati Apriti, solo show, Premio Treviglio (2019); Forme Uniche nella Continuità dello Spazio, Galleria Rizzuto, Palermo (2019); Stand By Me, Pelagica, Milano (2019); Premio Lissone 2018, Museo MAC di Lissone (2018); Supersymmetry, Strizzi, Colonia (2018). Il suo lavoro è parte di collezioni private e pubbliche, come la collezione permanente del Mart - Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto e la collezione del Museo “Ernesto e Teresa Della Torre” di Treviglio.
Opening 22 ottobre 2022, dalle 18.00 alle 21.00
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI

-
Dal 19 aprile 2025 al 12 ottobre 2025 Jesolo | JMuseo
Loving Picasso
-
Dal 19 aprile 2025 al 05 ottobre 2025 Riccione | Villa Mussolini
MARE MAGNUM. Da Ferdinando Scianna a Martin Parr. I fotografi Magnum e le spiagge
-
Dal 17 aprile 2025 al 14 settembre 2025 Roma | Museo Carlo Bilotti Aranciera di Villa Borghese
TRA MITO E SACRO. Opere dalle collezioni capitoline di arte contemporanea
-
Dal 17 aprile 2025 al 06 luglio 2025 Perugia | Palazzo della Penna - Centro per le Arti Contemporanee
Afro Burri Capogrossi. Alfabeto senza parole
-
Dal 16 aprile 2025 al 13 maggio 2025 Milano | Centro Culturale di Milano
Esodo Pratelli. Dal futurismo al "Novecento" e oltre
-
Dal 16 aprile 2025 al 07 settembre 2025 Torino | GAM – Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea
Giosetta Fioroni