Elisabeth Oberrauch. Gabinetto di Scienze Naturali
Dal 03 Maggio 2013 al 02 Giugno 2013
Merano | Bolzano
Luogo: Merano Arte
Indirizzo: via Portici 163
Orari: da martedì a domenica 10-18
Curatori: Valerio Dehò
Telefono per informazioni: +39 0473 212643
E-Mail info: info@kunstmeranoarte.com
Sito ufficiale: http://www.kunstmeranoarte.com
Pare proprio che Elisabeth Oberrauch raccolga idee e progetti per un museo del domani, un posto dove le meraviglie dell'arte vanno ad accostarsi e confondersi alle meraviglie della natura. Con la mostra Gabinetto di Scienze Naturali in scena è la carta, materiale attraverso cui l'artista realizza la maggior parte delle sue opere e per il quale ha ottenuto riconoscimenti in tutto il mondo.
Piante e altri organismi viventi, ma anche elementi come pigne, coralli, vengono raccolti ed esposti in particolari vetrinette realizzate dall'artista stessa. La carta, magistralmente lavorata, da un lato conferisce materia alle forme, dall’altro dona loro un'eleganza e una leggerezza straordinarie. È d'altra parte lo stesso materiale di cui sono fatti i libri, strumenti concreti della nostra conoscenza e strumenti impalpabili della nostra fantasia.
Elisabeth Oberrauch mette a punto una sorta di una tassonomia di bellezze naturali, una sintesi di naturale e artificiale che è anche una sorta di autoritratto. Le opere realizzate dall'artista non sono certo specchio di una creatività errante o irrequieta, bensì metafore che rimandano propriamente all'ambito della scienza. Presentati in vetrine, nicchie o appesi alle pareti, oggetti che potrebbero semplicemente appartenere alla nostra quotidianità, diventano per mano della classificazione operata dalle scienze naturali elementi meravigliosi, straordinari. I lavori della Oberrauch rimandano a forme organiche ben riconoscibili, come fiori, frutta, animali, insetti e sono disposti e organizzati secondo un ordine tassonomico che valuta di primaria importanza aspetti come la protezione e la conservazione degli oggetti.
L'artista è fermamente convinta che la natura sia qualcosa di prezioso, che si manifesta attraverso forme ogni volta uniche e straordinarie. Servendosi coerentemente di un materiale naturale, Elisabeth Oberrauch trasfigura le manifestazioni della natura in espressioni artistiche e delinea un universo parallelo, un doppio della realtà fatto di imitazioni e rielaborazioni formali.
La carta, e la sua forma iniziale come polpa di cellulosa, è un materiale che appartiene al mondo vegetale e da lungo tempo è strumento di "imitazione" e "interpretazione" di diversi materiali. Nel XVI secolo ad esempio ha sostituito un materiale costoso e pesante come il legno per la produzione di statue di santi.
La mostra di Elisabeth Oberrauch rimanda all'idea di Wunderkammer, ai gabinetti di storia naturale delle corti principesche europee di un tempo, ma anche all'idea stessa di museo, a un posto dove le forme sono e restano protagoniste assolute. L'amore verso il mondo della natura conduce l'artista a realizzare immagini che rendono omaggio alla stessa trasfigurandola in arte. La delicatezza e perfezione tecnica delle opere stabilisce una sintesi armonica perfetta tra forma e materia. La carta non è semplicemente la sostanza materiale attraverso cui l'artista esprime la propria arte, ma diventa espressione di una visione tutta personale che la concepisce come qualcosa di distinto dalla natura, ma che allo stesso tempo alla stessa costantemente si riferisce e ritorna. L’illusionismo della rappresentazione mimetica della realtà possiede il valore di concettualizzare un rapporto tra il medium (la carta) e gli oggetti della natura, i quali si fanno protagonisti di una nuova storia legata all’arte. La loro forma, fonte d’ispirazione per tanti artisti, si trasferisce dalla natura alla cultura: per questo il lavoro della Oberrauch li inserisce in un linguaggio che fa riferimento alla tradizione della modificazione dei dati naturali da parte dell’uomo.
Elisabeth Oberrauch
Nata nel 1950 a Merano. Tra il 1971-1972 ha frequentato corsi di perfezionamento in pittura presso il Collegio Superiore Tecnico a Graz e seguito inoltre vari corsi a Salisburgo e Venezia. Ha organizzato 16 soggiorni interdisciplinari per artisti, illustrato libri per editori nazionali e internazionali. Le sue opere rientrano in collezioni sia private che pubbliche e sono state esposte in Italia, Giappone, Austria, Germania, Svizzera e Corea del Sud.
Piante e altri organismi viventi, ma anche elementi come pigne, coralli, vengono raccolti ed esposti in particolari vetrinette realizzate dall'artista stessa. La carta, magistralmente lavorata, da un lato conferisce materia alle forme, dall’altro dona loro un'eleganza e una leggerezza straordinarie. È d'altra parte lo stesso materiale di cui sono fatti i libri, strumenti concreti della nostra conoscenza e strumenti impalpabili della nostra fantasia.
Elisabeth Oberrauch mette a punto una sorta di una tassonomia di bellezze naturali, una sintesi di naturale e artificiale che è anche una sorta di autoritratto. Le opere realizzate dall'artista non sono certo specchio di una creatività errante o irrequieta, bensì metafore che rimandano propriamente all'ambito della scienza. Presentati in vetrine, nicchie o appesi alle pareti, oggetti che potrebbero semplicemente appartenere alla nostra quotidianità, diventano per mano della classificazione operata dalle scienze naturali elementi meravigliosi, straordinari. I lavori della Oberrauch rimandano a forme organiche ben riconoscibili, come fiori, frutta, animali, insetti e sono disposti e organizzati secondo un ordine tassonomico che valuta di primaria importanza aspetti come la protezione e la conservazione degli oggetti.
L'artista è fermamente convinta che la natura sia qualcosa di prezioso, che si manifesta attraverso forme ogni volta uniche e straordinarie. Servendosi coerentemente di un materiale naturale, Elisabeth Oberrauch trasfigura le manifestazioni della natura in espressioni artistiche e delinea un universo parallelo, un doppio della realtà fatto di imitazioni e rielaborazioni formali.
La carta, e la sua forma iniziale come polpa di cellulosa, è un materiale che appartiene al mondo vegetale e da lungo tempo è strumento di "imitazione" e "interpretazione" di diversi materiali. Nel XVI secolo ad esempio ha sostituito un materiale costoso e pesante come il legno per la produzione di statue di santi.
La mostra di Elisabeth Oberrauch rimanda all'idea di Wunderkammer, ai gabinetti di storia naturale delle corti principesche europee di un tempo, ma anche all'idea stessa di museo, a un posto dove le forme sono e restano protagoniste assolute. L'amore verso il mondo della natura conduce l'artista a realizzare immagini che rendono omaggio alla stessa trasfigurandola in arte. La delicatezza e perfezione tecnica delle opere stabilisce una sintesi armonica perfetta tra forma e materia. La carta non è semplicemente la sostanza materiale attraverso cui l'artista esprime la propria arte, ma diventa espressione di una visione tutta personale che la concepisce come qualcosa di distinto dalla natura, ma che allo stesso tempo alla stessa costantemente si riferisce e ritorna. L’illusionismo della rappresentazione mimetica della realtà possiede il valore di concettualizzare un rapporto tra il medium (la carta) e gli oggetti della natura, i quali si fanno protagonisti di una nuova storia legata all’arte. La loro forma, fonte d’ispirazione per tanti artisti, si trasferisce dalla natura alla cultura: per questo il lavoro della Oberrauch li inserisce in un linguaggio che fa riferimento alla tradizione della modificazione dei dati naturali da parte dell’uomo.
Elisabeth Oberrauch
Nata nel 1950 a Merano. Tra il 1971-1972 ha frequentato corsi di perfezionamento in pittura presso il Collegio Superiore Tecnico a Graz e seguito inoltre vari corsi a Salisburgo e Venezia. Ha organizzato 16 soggiorni interdisciplinari per artisti, illustrato libri per editori nazionali e internazionali. Le sue opere rientrano in collezioni sia private che pubbliche e sono state esposte in Italia, Giappone, Austria, Germania, Svizzera e Corea del Sud.
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