D'Annunzio e i Giardini di Pan. Italo Rota. Sarco-phagus. Tra Natura, Amore e Morte
Dal 02 Giugno 2014 al 31 Ottobre 2014
Gardone Riviera | Brescia
Luogo: Il Vittoriale degli Italiani
Indirizzo: via Vittoriale 12
Orari: tutti i giorni 8.30-19
Curatori: Alessandra Coppa
Enti promotori:
- EN SPACE e Fondazione Il Vittoriale degli Italiani
- Presidente Fondazione Il Vittoriale degli italiani Giordano Bruno Guerri
Costo del biglietto: ingresso al Parco del Vittoriale € 8
Telefono per informazioni: +39 0365 296511
E-Mail info: vittoriale@vittoriale.it
Sito ufficiale: http://www.vittoriale.it
Dal 2 giugno 2014, il parco del Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera (BS) si arricchisce di un’opera permanente di Italo Rota, pensata appositamente per il luogo che l’accoglie, e che interpreta il concetto dannunziano di Natura.
L’installazione inaugura l’iniziativa D’Annunzio e i Giardini di Pan, curata da Alessandra Coppa, promossa da EN SPACE e dalla Fondazione Il Vittoriale degli Italiani, volta a mettere in risalto la componente del Panismo nella poetica del Vate, che invita l’uomo a immergersi nella Natura.
Per l’occasione, Italo Rota ha pensato a una scultura, dal titolo Sarco-phagus. Tra Natura, Amore e Morte, che si concentra sul tema dei cani, soprattutto levrieri, tanto cari a d’Annunzio, di cui prediligeva l’eleganza, la bellezza e, soprattutto, la fedeltà.
Si tratta di una sorta di sarcofago, realizzato interamente in maiolica artistica da Vincenzo Del Monaco, scolpito nel suo interno con bassorilievi raffiguranti oggetti e arredi in grado di interagire con gli arredi delle stanze del Vittoriale. All’esterno si troverà la trascrizione di un testo di d’Annunzio sui levrieri tratto da un manoscritto conservato negli Archivi del Vittoriale. Il lavoro sarà completato da altri elementi simbolici, come le Tanagre, sempre in maiolica, ovvero piccole sculture votive di figure femminili che rimandano alle muse dannunziane riproposte in modo surreale con la testa di cane.
“Rota ha capito e interpretato d'Annunzio come un filologo, un critico letterario, un biografo - afferma Giordano Bruno Guerri, presidente della Fondazione Il Vittoriale degli Italiani. La sua installazione parte dal culto dell'antico (il sarcofago), passa per la contemporaneità al soggetto (i bassorilievi che rimandano alla casa del Vate) e culmina nel futuro tecnologico con il percorso sensoriale che permetterà di ascoltare d'Annunzio nel parco, e nel parco sentire nel mondo. È così che la bellezza si aggiunge alla bellezza e la natura fiorisce sotto l'occhio amorevole dell'uomo, complice e non violatore, come sarebbe piaciuto al Poeta, che ancora passeggia nel Giardino di Pan”.
L’installazione coinvolgerà tutto il parco del Vittoriale. Italo Rota ha infatti progettato un percorso sensoriale in cui s’incontrano quattro postazioni sonore, gli Ascoltami, realizzati con malta i.design EFFIX, materiale di ultima generazione in grado di unire caratteristiche quali durabilità, plasticità e proprietà acustiche, studiato in i.lab, il centro ricerca e innovazione di Italcementi. I visitatori potranno appoggiare i loro smartphone e ascoltare in modalità amplificata una selezione di brani tratti dall’Alcyone e de Il Piacere di Gabriele d’Annunzio, scaricabili dal sito web del Vittoriale. Questi brani potranno essere commentati dal pubblico, attraverso immagini e brevi testi che andranno a comporre un ipertesto, che sarà pubblicato sul sito del Vittoriale e sul sito di EN Space.
Si potrà inoltre interagire anche da remoto, attivando in qualsiasi ora del giorno e della notte il quarto corno.
“Nel caso del Vittoriale - afferma Italo Rota - l’Uomo, Gabriele d’Annunzio, ha marcato profondamente la Natura. Non è nemmeno un giardino perché l’intenzione non era quella, è uno strano mix di qualcuno che ha una profonda paura della Natura. La novità è che i vegetali hanno preso possesso di questo territorio, sui ruderi progettati e inseriti nel parco da d’Annunzio”.
In contemporanea, fino al 31 ottobre, il Museo di Bordo della Nave Puglia al Vittoriale ospiterà una mostra in grado di rivelare quanto i progetti di Italo Rota risentano profondamente del confronto e dell’immersione tra Natura e Cultura.
Come sottolinea Italo Rota, “I miei progetti degli ultimi anni sono un lavoro con la Natura, con gli altri viventi. Penso che il problema dell’Ecosistema sia un problema culturale, di equilibrio. La comprensione dell’Ecosistema significa dare un nome e un cognome agli altri viventi. Insieme formiamo quello che oggi gli scienziati definiscono un Macrorganismo. La salute di un Macrorganismo è molto diversa dalla salute di una vita, significa che l’interazione tra i vari componenti trova un mutuo interesse”.
Il percorso espositivo proporrà anche scansioni di documenti inediti di Gabriele d’Annunzio, foto d’epoca e una video intervista all’architetto e al presidente della Fondazione Il Vittoriale degli Italiani, Giordano Bruno Guerri.
Nella poetica dannunziana l’esperienza della Natura assume un ruolo centrale, provoca un’esaltata esperienza sensoriale dove l’uomo si “naturalizza” , si trasfigura e diventa un tutt’uno con essa mentre la Natura si antropomorfizza in vesti mitiche. Soprattutto nel terzo libro delle Laudi, l’Alcyone, la raccolta di poesie di d’Annunzio si propone come un esaltazione panica della Natura intesa come principio femminile ed erotico attraverso la ricercata musicalità dei versi.
Gli interni e gli esterni del Vittoriale sono intimamente connessi in un dialogo serrato e poetico tutto da decifrare fatto di rimandi simbolici, storici e mitologici, dagli arredi alle specie botaniche, dai marmi ai cimeli fino ai corsi d’acqua. La recente ripulitura del Parco, con l’apertura di nuove visuali e l’innesto di opere d’arte voluta da Giordano Bruno Guerri, presidente della Fondazione Il Vittoriale degli Italiani, ha permesso di metterne finalmente in evidenza tutta la sua complessità che sta nella natura stessa del Vittoriale in quanto opera fatta “di Pietre Vive” dunque aperta e mai definitiva.
Italo Rota nasce nel 1953 a Milano, dove si laurea al Politecnico di Milano. Dopo aver vinto il concorso per gli spazi interni del Musée d’Orsay, alla fine degli anni Ottanta, si trasferisce a Parigi, dove firma la ristrutturazione del Museo d'Arte Moderna al Centre Pompidou (con Gae Aulenti). Attualmente lo studio, per Repower, è impegnato in una serie di progetti legati alla produzione energetica, sfruttando fonti rinnovabili, che hanno permesso un ripensamento del rapporto fra edificio e territorio, fra paesaggio naturale ed antropizzato, aprendosi alla cittadinanza, con spazi didattici, legati al benessere, allo sport e al turismo.
Nel 2010 è stato inaugurato il Museo del Novecento, nel Palazzo dell'Arengario a Milano.
Negli ultimi anni lo studio ha seguito la progettazione e la costruzione di alberghi di lusso: a Milano – Boscolo Exedra Hotel, a Roma – Boscolo Palace Hotel e Boscolo Hotel a Bari, mentre è in progress la progettazione di alberghi a Firenze, Lione e Praga.
A Dubai sono stati inaugurati: nel 2010 Cavalli Club e nel 2011 Chameleon Club al Byblos Hotel con gli interni intriganti dove la luce si trasforma in materiale di costruzione. Nel 2014 è stato inaugurato il restyling dell’allestimento del Palazzo dei Musei di Reggio Emilia.
Direttore scientifico della NABA (Nuova Accademia di Belle Arti di Milano) e di Domus Academy, Italo Rota affianca una prolifica attività professionale ad un’intensa attività teorica.
L’installazione inaugura l’iniziativa D’Annunzio e i Giardini di Pan, curata da Alessandra Coppa, promossa da EN SPACE e dalla Fondazione Il Vittoriale degli Italiani, volta a mettere in risalto la componente del Panismo nella poetica del Vate, che invita l’uomo a immergersi nella Natura.
Per l’occasione, Italo Rota ha pensato a una scultura, dal titolo Sarco-phagus. Tra Natura, Amore e Morte, che si concentra sul tema dei cani, soprattutto levrieri, tanto cari a d’Annunzio, di cui prediligeva l’eleganza, la bellezza e, soprattutto, la fedeltà.
Si tratta di una sorta di sarcofago, realizzato interamente in maiolica artistica da Vincenzo Del Monaco, scolpito nel suo interno con bassorilievi raffiguranti oggetti e arredi in grado di interagire con gli arredi delle stanze del Vittoriale. All’esterno si troverà la trascrizione di un testo di d’Annunzio sui levrieri tratto da un manoscritto conservato negli Archivi del Vittoriale. Il lavoro sarà completato da altri elementi simbolici, come le Tanagre, sempre in maiolica, ovvero piccole sculture votive di figure femminili che rimandano alle muse dannunziane riproposte in modo surreale con la testa di cane.
“Rota ha capito e interpretato d'Annunzio come un filologo, un critico letterario, un biografo - afferma Giordano Bruno Guerri, presidente della Fondazione Il Vittoriale degli Italiani. La sua installazione parte dal culto dell'antico (il sarcofago), passa per la contemporaneità al soggetto (i bassorilievi che rimandano alla casa del Vate) e culmina nel futuro tecnologico con il percorso sensoriale che permetterà di ascoltare d'Annunzio nel parco, e nel parco sentire nel mondo. È così che la bellezza si aggiunge alla bellezza e la natura fiorisce sotto l'occhio amorevole dell'uomo, complice e non violatore, come sarebbe piaciuto al Poeta, che ancora passeggia nel Giardino di Pan”.
L’installazione coinvolgerà tutto il parco del Vittoriale. Italo Rota ha infatti progettato un percorso sensoriale in cui s’incontrano quattro postazioni sonore, gli Ascoltami, realizzati con malta i.design EFFIX, materiale di ultima generazione in grado di unire caratteristiche quali durabilità, plasticità e proprietà acustiche, studiato in i.lab, il centro ricerca e innovazione di Italcementi. I visitatori potranno appoggiare i loro smartphone e ascoltare in modalità amplificata una selezione di brani tratti dall’Alcyone e de Il Piacere di Gabriele d’Annunzio, scaricabili dal sito web del Vittoriale. Questi brani potranno essere commentati dal pubblico, attraverso immagini e brevi testi che andranno a comporre un ipertesto, che sarà pubblicato sul sito del Vittoriale e sul sito di EN Space.
Si potrà inoltre interagire anche da remoto, attivando in qualsiasi ora del giorno e della notte il quarto corno.
“Nel caso del Vittoriale - afferma Italo Rota - l’Uomo, Gabriele d’Annunzio, ha marcato profondamente la Natura. Non è nemmeno un giardino perché l’intenzione non era quella, è uno strano mix di qualcuno che ha una profonda paura della Natura. La novità è che i vegetali hanno preso possesso di questo territorio, sui ruderi progettati e inseriti nel parco da d’Annunzio”.
In contemporanea, fino al 31 ottobre, il Museo di Bordo della Nave Puglia al Vittoriale ospiterà una mostra in grado di rivelare quanto i progetti di Italo Rota risentano profondamente del confronto e dell’immersione tra Natura e Cultura.
Come sottolinea Italo Rota, “I miei progetti degli ultimi anni sono un lavoro con la Natura, con gli altri viventi. Penso che il problema dell’Ecosistema sia un problema culturale, di equilibrio. La comprensione dell’Ecosistema significa dare un nome e un cognome agli altri viventi. Insieme formiamo quello che oggi gli scienziati definiscono un Macrorganismo. La salute di un Macrorganismo è molto diversa dalla salute di una vita, significa che l’interazione tra i vari componenti trova un mutuo interesse”.
Il percorso espositivo proporrà anche scansioni di documenti inediti di Gabriele d’Annunzio, foto d’epoca e una video intervista all’architetto e al presidente della Fondazione Il Vittoriale degli Italiani, Giordano Bruno Guerri.
Nella poetica dannunziana l’esperienza della Natura assume un ruolo centrale, provoca un’esaltata esperienza sensoriale dove l’uomo si “naturalizza” , si trasfigura e diventa un tutt’uno con essa mentre la Natura si antropomorfizza in vesti mitiche. Soprattutto nel terzo libro delle Laudi, l’Alcyone, la raccolta di poesie di d’Annunzio si propone come un esaltazione panica della Natura intesa come principio femminile ed erotico attraverso la ricercata musicalità dei versi.
Gli interni e gli esterni del Vittoriale sono intimamente connessi in un dialogo serrato e poetico tutto da decifrare fatto di rimandi simbolici, storici e mitologici, dagli arredi alle specie botaniche, dai marmi ai cimeli fino ai corsi d’acqua. La recente ripulitura del Parco, con l’apertura di nuove visuali e l’innesto di opere d’arte voluta da Giordano Bruno Guerri, presidente della Fondazione Il Vittoriale degli Italiani, ha permesso di metterne finalmente in evidenza tutta la sua complessità che sta nella natura stessa del Vittoriale in quanto opera fatta “di Pietre Vive” dunque aperta e mai definitiva.
Italo Rota nasce nel 1953 a Milano, dove si laurea al Politecnico di Milano. Dopo aver vinto il concorso per gli spazi interni del Musée d’Orsay, alla fine degli anni Ottanta, si trasferisce a Parigi, dove firma la ristrutturazione del Museo d'Arte Moderna al Centre Pompidou (con Gae Aulenti). Attualmente lo studio, per Repower, è impegnato in una serie di progetti legati alla produzione energetica, sfruttando fonti rinnovabili, che hanno permesso un ripensamento del rapporto fra edificio e territorio, fra paesaggio naturale ed antropizzato, aprendosi alla cittadinanza, con spazi didattici, legati al benessere, allo sport e al turismo.
Nel 2010 è stato inaugurato il Museo del Novecento, nel Palazzo dell'Arengario a Milano.
Negli ultimi anni lo studio ha seguito la progettazione e la costruzione di alberghi di lusso: a Milano – Boscolo Exedra Hotel, a Roma – Boscolo Palace Hotel e Boscolo Hotel a Bari, mentre è in progress la progettazione di alberghi a Firenze, Lione e Praga.
A Dubai sono stati inaugurati: nel 2010 Cavalli Club e nel 2011 Chameleon Club al Byblos Hotel con gli interni intriganti dove la luce si trasforma in materiale di costruzione. Nel 2014 è stato inaugurato il restyling dell’allestimento del Palazzo dei Musei di Reggio Emilia.
Direttore scientifico della NABA (Nuova Accademia di Belle Arti di Milano) e di Domus Academy, Italo Rota affianca una prolifica attività professionale ad un’intensa attività teorica.
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