Enrico Schinetti: il mito quotidiano

Enrico Schinetti: il mito quotidiano

 

Dal 07 Settembre 2013 al 10 Ottobre 2013

Brescia

Luogo: Museo Diocesano

Indirizzo: via Gasparo da Salò 13

Orari: 10-12/ 15-18; chiuso mercoledì

Curatori: Marco Ticozzi

Telefono per informazioni: +39 030 40233

E-Mail info: museo@diocesi.brescia.it

Sito ufficiale: http://www.diocesi.brescia.it/museodiocesano/


Il 7 settembre alle ore 18:00 il Museo Diocesano di Brescia ospita l’inaugurazione dell’antologica Enrico Schinetti: il mito quotidiano. La retrospettiva vuole illuminare il percorso artistico del pittore nato a Grumello del Monte (Bergamo), dagli anni Settanta ad oggi e coglie l’occasione per provare a decifrare quel discorso criptico, quel filo rosso, che unisce le sue opere, guardando attraverso i cicli pittorici che hanno caratterizzato i dipinti nel divenire di una creazione oggi sempre più rigogliosa. Si fa dunque il punto su un lavoro di grande coerenza intellettuale e artistica, che sfugge alle definizioni e non può essere incasellato in un movimento ma inquadrato nella storia, una storia di pensiero comune alla nostra società, una storia tutta sua nella pittura. Le opere sono esposte secondo i cicli: Monumenti (1969-1972), Test (1972-1976), Teatri non immaginari ( 1976-1983), Problemi di Ulisse (1983-1998), Giardini Ateniesi (1999-2011). L’ultima sezione è dedicata all’Apocalisse, i cui quattro grandi dipinti in sequenza vengono esposti per la prima volta, assieme ai “volti”, nati come studi ma del tutto autonomi come opere. Completano le sale le opere grafiche. “Schinetti vive la modernità nella figurazione simbolica, con l’urgenza didascalica di una pittura che è intenzionalmente religiosa nei richiami mitologici, etici, simbolici, laici e cristiani (nelle opere a tale sfondo), psicologici. Mentre dopo l’arte astratta, la pittura didascalica di impronta morale e religiosa aveva trovato negli anni settanta un approdo spesso formalmente incerto nella stilizzazione delle forme, Schinetti comunica con una pittura della realtà, alla cui mutazione endogena delle figure affida il messaggio concettuale e morale”.(Marco Ticozzi) La fusione di questi momenti con i richiami continui ai testimoni del passato – prossimo e remoto, della nostra storia del Novecento e dell’antichità del pensiero – portano a quel mito, che diciamo “quotidiano” perché rintracciato in ogni dove e che viene evocato da Schinetti, facendone una guida della sua opera. ArtComunicazione Organizzazione, Promozione e Ufficio Stampa Dott.ssa Giulia Smeraldo +39 3489726993 Dott.ssa Adele Ziino Carasi +39 3395034592 artcomunicazione@gmail.com http://artcomunicazione.blogspot.it Scheda Tecnica Enrico Schinetti: il mito quotidiano 7 settembre – 10 ottobre 2013 A cura di Marco Ticozzi Mostra promossa e organizzata da: Museo Diocesano Via Gasparo da Salò, 13 - 25122 Brescia telefono 030 40233 – fax 030 3751064 e-mail: museo@diocesi.brescia.it http://www.diocesi.brescia.it/museodiocesano/ orario feriale e festivo 10.00/12.00 – 15.00/18.00, chiuso il mercoledì con il patrocinio di: Comune di Brescia Comune di San Zeno Scritti in catalogo Giuseppe Fusari, Enrico Schinetti e Marco Ticozzi Progetto grafico del catalogo Tipografia Camuna S.p.A. – Brescia Allestimento Marco Ticozzi in collaborazione con Giuliano Migliorati, Davide Stefana e Valentina Zanini Segreteria del Museo Diocesano segreteria.museo@diocesi.brescia.it Sito internet artista www.schinettienrico.com Il catalogo Il catalogo contiene, oltre alla presentazione di Marco Ticozzi, la riproduzione a colori delle 44 opere esposte in museo, suddivise in cinque cicli pittorici (Monumenti, Test, Teatri non immaginari, Problemi di Ulisse e Giardini ateniesi). Nell’ultima sessione sono presenti inoltre 4 grandi opere, per la prima volta pubblicate ed esposte insieme, sul tema dell’Apocalisse. Fotocomposizione e stampa del catalogo Tipografia Camuna S.p.A. – Brescia La mostra è stata resa possibile grazie alla preziosa collaborazione dei collezionisti, alla generosa sponsorizzazione della T.A.C., all’aiuto del Foto Studio Rapuzzi e alla collaborazione di Mauro Alessandro Facchetti e Valentina Zanini.

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