Geo Poletti collezionista e pittore
Dal 19 Ottobre 2023 al 03 Marzo 2023
Como
Luogo: Pinacoteca Civica di Como
Indirizzo: Via Diaz 84
Orari: da martedì a domenica 10.00-18.00
Costo del biglietto: intero € 5, ridotto / gruppi € 3
Telefono per informazioni: +39 031 269869
E-Mail info: pinacoteca@comune.como.it
Sito ufficiale: http://www.visitcomo.eu
La Pinacoteca Civica di Como, dopo il comodato della grande tela di Paolo Pagani con la Caduta degli angeli ribelli concesso dagli eredi di Huberto Poletti (1954–2019), prosegue la collaborazione con la famiglia Poletti organizzando una mostra incentrata sulla figura di Ruggero Poletti, per tutti Geo (Milano, 1926 – Lenno, Como, 2012).
Ricercato conoscitore di pittura antica, collezionista e pittore in prima persona, Geo Poletti è una figura di primo piano nel panorama artistico italiano della seconda metà del Novecento. La sua raccolta, costruita con occhio attento alla qualità e senza preclusioni verso gli “anonimi” e gli artisti considerati “minori”, ha svolto un ruolo importante nella riscoperta di alcuni pittori poco noti, poi universalmente riconosciuti da critica e mercato, a partire dall’amato Paolo Pagani (Castello Valsolda, Como 1655 - Milano, 1716), di cui sono esposti ben 7 dipinti, e di un genere emblematico della pittura di età moderna come la natura morta, esplorata con passione e competenza in molte delle sue diramazioni del Seicento e del Settecento.
È anche grazie a lui e a Giovanni Testori, compagno di molte avventure nel campo della storia dell’arte, che grandi artisti lombardi a lungo trascurati,da Fra Galgario a Giacomo Ceruti, da Tanzio da Varallo a Cerano, Morazzone e Giulio Cesare Procaccini – sono entrati nel canone della storia dell’arte italiana e della storia del collezionismo.
Questi orientamenti si riflettono nella collezione di nature morte montata da Geo Poletti, da tempo riconosciuta come una delle maggiori in Italia e come una fondamentale "officina" per lo studio e la comprensione di questo genere, di cui nella mostra di Como verrà presentata una selezione di capolavori. La qualità eccezionale dei quadri Poletti è testimoniata dalla loro presenza in tutte le principali mostre sul tema degli ultimi sessant’anni e dalle esposizioni dedicate alla raccolta, che comprende alcune straordinarie opere di ambito caravaggesco, organizzate presso la Galleria Nazionale di Arte Antica di Palazzo Corsini a Roma (a cura di Paola Nicita, 2019-2020) e il Palazzo Reale di Milano (Le nature morte di Geo Poletti, a cura di P. Biscottini, A. Zanni, 2019, catalogo Skira).
In parallelo, la collezione dei dipinti di figura si contraddistingue per la coerenza e il gusto per la scoperta che sempre hanno animato le scelte di Geo Poletti, uno “tra i più straordinari cacciatori di quadri del XX secolo”, secondo la definizione di Vittorio Sgarbi. E in effetti la sua raccolta testimoniail fiuto infallibile che guidava le sue esplorazioni nei meandri del Seicento e del Settecento, soprattutto della “pittura della realtà” e del caravaggismo, sulla scia degli studi di Roberto Longhi, cui lo legava uno stretto rapporto, e dell’amico Giovanni Testori, con cui condivideva la passione per la pittura lombarda, dai pittori della peste manzoniana fino a Giacomo Ceruti.
La mostra della Pinacoteca Civica di Como presenta un nucleo significativo dei dipinti antichi acquisiti a partire dagli anni ’50, che verranno allestiti nelle sale della collezione permanente del museo, in dialogo con le opere lì esposte. Oltre ai già ricordati capolavori della natura morta seicentesca, compaiono, tra le altre, tele mitologiche, sacre e ritratti di Jusepe de Ribera, Battistello Caracciolo, Domenico Fiasella, Paolo Pagani, Giulio Cesare Procaccini, Carlo Francesco Nuvolone, Pietro Antonio Magatti, senza dimenticare alcuni dipinti di grande qualità ancora privi di paternità, in particolare ritratti, che hanno rappresentato e ancora oggi rappresentano una sfida appassionante per gli illustri conoscitori che varcano l’ingresso della residenza milanese dei Poletti.
Ospite d’onore è poi la grande e scintillante tela con Venere e Amore del cremonese Camillo Boccaccino, un capolavoro della pittura del Cinquecento in Italia Settentrionale, già celebrato nel 1587 dai versi di Giovan Paolo Lomazzo, in cui l’eleganza raffinata di Parmigianino dialoga con la sensualità del colore di Tiziano.
La mostra della Pinacoteca Civica di Como si propone di dar conto di tutti gli aspetti dell’attività di Geo Poletti, presentandolo non solo sotto la veste più conosciuta di collezionista e connoisseur, ma anche come pittore, proponendo per la prima volta una significativa selezione dei suoi dipinti, con particolare attenzione per i ritratti di grandi dimensioni, tra cui uno in prestito dalla Fondazione IRCCS Ca' Granda / Raccolte dell’OspedaleMaggiore di Milano e le opere dedicate al mondo dello sport, tra le quali spiccano quelle dedicate al tennis, di cui una in prestito dalla Fondazione Roberto Longhi di Firenze. Tra le tele esposte si segnalano quelle realizzate nel corso degli anni Sessanta che furono presentate al pubblico nelle due uniche mostre dei dipinti di Geo Poletti allestite durante la sua vita, entrambe presso l’autorevole Galleria del Milione di Milano (1962 e 1967), la prima con prefazione di Testori – che alla pittura di Poletti dedicò anche un saggio su “Paragone” -, la seconda di Francesco Arcangeli.
Accanto a questi temi, la mostra vuole ricordare anche lo stretto rapporto intrattenuto da Geo Poletti con le istituzioni museali italiane, a partire dall’amata Pinacoteca di Brera, alla quale donò ben tre dipinti, un San Francesco in estasi di Giovanni Battista Crespi detto il Cerano, il Ritratto di Bartolomeo Miconi di Alessandro Magnasco e il Ritratto di Caterina Corbellinidi Carlo Innocenzo Carloni, questi ultimi due concessi in prestito per la mostra di Como. Dal Museo Poldi Pezzoli di Milano giungerà un’altra donazione Poletti, un’incantevole Sacra Famiglia di Paolo Pagani, che con la sua presenza suggellerà la passione di Geo per questo straordinario pittore ancora da riscoprire da parte del grande pubblico.
Il rapporto di Poletti con Como, coltivato fin dall’infanzia e proseguito negli anni con lunghi soggiorni nella residenze di famiglia a Bellagio e a Lenno segna così una nuova tappa, di cui siamo certi che Geo, sempre pronto a condividere le sue scoperte nel campo dell’arte, sarebbe orgoglioso.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Dario Cimorelli Editore, con testi di Paolo Vanoli, Alessandro Morandotti, Giuseppe Frangi, Maria Serena Matarrese e una serie di testimonianze su Geo Poletti di storici dell’arte, antiquari, amici collezionisti.
Inaugurazione: giovedì 19 ottobre ore 18.00
Ricercato conoscitore di pittura antica, collezionista e pittore in prima persona, Geo Poletti è una figura di primo piano nel panorama artistico italiano della seconda metà del Novecento. La sua raccolta, costruita con occhio attento alla qualità e senza preclusioni verso gli “anonimi” e gli artisti considerati “minori”, ha svolto un ruolo importante nella riscoperta di alcuni pittori poco noti, poi universalmente riconosciuti da critica e mercato, a partire dall’amato Paolo Pagani (Castello Valsolda, Como 1655 - Milano, 1716), di cui sono esposti ben 7 dipinti, e di un genere emblematico della pittura di età moderna come la natura morta, esplorata con passione e competenza in molte delle sue diramazioni del Seicento e del Settecento.
È anche grazie a lui e a Giovanni Testori, compagno di molte avventure nel campo della storia dell’arte, che grandi artisti lombardi a lungo trascurati,da Fra Galgario a Giacomo Ceruti, da Tanzio da Varallo a Cerano, Morazzone e Giulio Cesare Procaccini – sono entrati nel canone della storia dell’arte italiana e della storia del collezionismo.
Questi orientamenti si riflettono nella collezione di nature morte montata da Geo Poletti, da tempo riconosciuta come una delle maggiori in Italia e come una fondamentale "officina" per lo studio e la comprensione di questo genere, di cui nella mostra di Como verrà presentata una selezione di capolavori. La qualità eccezionale dei quadri Poletti è testimoniata dalla loro presenza in tutte le principali mostre sul tema degli ultimi sessant’anni e dalle esposizioni dedicate alla raccolta, che comprende alcune straordinarie opere di ambito caravaggesco, organizzate presso la Galleria Nazionale di Arte Antica di Palazzo Corsini a Roma (a cura di Paola Nicita, 2019-2020) e il Palazzo Reale di Milano (Le nature morte di Geo Poletti, a cura di P. Biscottini, A. Zanni, 2019, catalogo Skira).
In parallelo, la collezione dei dipinti di figura si contraddistingue per la coerenza e il gusto per la scoperta che sempre hanno animato le scelte di Geo Poletti, uno “tra i più straordinari cacciatori di quadri del XX secolo”, secondo la definizione di Vittorio Sgarbi. E in effetti la sua raccolta testimoniail fiuto infallibile che guidava le sue esplorazioni nei meandri del Seicento e del Settecento, soprattutto della “pittura della realtà” e del caravaggismo, sulla scia degli studi di Roberto Longhi, cui lo legava uno stretto rapporto, e dell’amico Giovanni Testori, con cui condivideva la passione per la pittura lombarda, dai pittori della peste manzoniana fino a Giacomo Ceruti.
La mostra della Pinacoteca Civica di Como presenta un nucleo significativo dei dipinti antichi acquisiti a partire dagli anni ’50, che verranno allestiti nelle sale della collezione permanente del museo, in dialogo con le opere lì esposte. Oltre ai già ricordati capolavori della natura morta seicentesca, compaiono, tra le altre, tele mitologiche, sacre e ritratti di Jusepe de Ribera, Battistello Caracciolo, Domenico Fiasella, Paolo Pagani, Giulio Cesare Procaccini, Carlo Francesco Nuvolone, Pietro Antonio Magatti, senza dimenticare alcuni dipinti di grande qualità ancora privi di paternità, in particolare ritratti, che hanno rappresentato e ancora oggi rappresentano una sfida appassionante per gli illustri conoscitori che varcano l’ingresso della residenza milanese dei Poletti.
Ospite d’onore è poi la grande e scintillante tela con Venere e Amore del cremonese Camillo Boccaccino, un capolavoro della pittura del Cinquecento in Italia Settentrionale, già celebrato nel 1587 dai versi di Giovan Paolo Lomazzo, in cui l’eleganza raffinata di Parmigianino dialoga con la sensualità del colore di Tiziano.
La mostra della Pinacoteca Civica di Como si propone di dar conto di tutti gli aspetti dell’attività di Geo Poletti, presentandolo non solo sotto la veste più conosciuta di collezionista e connoisseur, ma anche come pittore, proponendo per la prima volta una significativa selezione dei suoi dipinti, con particolare attenzione per i ritratti di grandi dimensioni, tra cui uno in prestito dalla Fondazione IRCCS Ca' Granda / Raccolte dell’OspedaleMaggiore di Milano e le opere dedicate al mondo dello sport, tra le quali spiccano quelle dedicate al tennis, di cui una in prestito dalla Fondazione Roberto Longhi di Firenze. Tra le tele esposte si segnalano quelle realizzate nel corso degli anni Sessanta che furono presentate al pubblico nelle due uniche mostre dei dipinti di Geo Poletti allestite durante la sua vita, entrambe presso l’autorevole Galleria del Milione di Milano (1962 e 1967), la prima con prefazione di Testori – che alla pittura di Poletti dedicò anche un saggio su “Paragone” -, la seconda di Francesco Arcangeli.
Accanto a questi temi, la mostra vuole ricordare anche lo stretto rapporto intrattenuto da Geo Poletti con le istituzioni museali italiane, a partire dall’amata Pinacoteca di Brera, alla quale donò ben tre dipinti, un San Francesco in estasi di Giovanni Battista Crespi detto il Cerano, il Ritratto di Bartolomeo Miconi di Alessandro Magnasco e il Ritratto di Caterina Corbellinidi Carlo Innocenzo Carloni, questi ultimi due concessi in prestito per la mostra di Como. Dal Museo Poldi Pezzoli di Milano giungerà un’altra donazione Poletti, un’incantevole Sacra Famiglia di Paolo Pagani, che con la sua presenza suggellerà la passione di Geo per questo straordinario pittore ancora da riscoprire da parte del grande pubblico.
Il rapporto di Poletti con Como, coltivato fin dall’infanzia e proseguito negli anni con lunghi soggiorni nella residenze di famiglia a Bellagio e a Lenno segna così una nuova tappa, di cui siamo certi che Geo, sempre pronto a condividere le sue scoperte nel campo dell’arte, sarebbe orgoglioso.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Dario Cimorelli Editore, con testi di Paolo Vanoli, Alessandro Morandotti, Giuseppe Frangi, Maria Serena Matarrese e una serie di testimonianze su Geo Poletti di storici dell’arte, antiquari, amici collezionisti.
Inaugurazione: giovedì 19 ottobre ore 18.00
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