Manlio Rho. Sintesi dell’astratto. La pittura di Manlio Rho e il suo archivio

Dal 25 Novembre 2021 al 06 Febbraio 2022
Como
Luogo: Pinacoteca Civica di Como
Indirizzo: Via Diaz 84
Orari: martedì – domenica 10 – 18 (ultimo ingresso ore 17.30). Green pass obbligatorio
Curatori: Elena Di Raddo in collaborazione con Archivio Manlio Rho
Costo del biglietto: Tariffa intera € 4,00 | Tariffa ridotta/gruppi € 2,00 | Family pass € 10,00 (fino al 31 dicembre 2021) Tariffa intera € 5,00 | Tariffa ridotta/gruppi € 3,00 | Biglietto cumulativo 2 musei € 8,00 | Family pass € 12,00 (dal 1 gennaio 2022)
E-Mail info: pinacoteca@comune.como.it
Sito ufficiale: http://www.visitcomo.eu
La mostra, che rimarrà aperta fino al 6 febbraio 2022, nasce dal patrimonio dell’Archivio Rho, conservato dalla famiglia dell’artista – in particolare dal figlio Enzo e dal nipote Giovanni – e indaga le peculiarità della pittura astratta di Manlio Rho (Como, 5 febbraio 1901 – 7 settembre 1957) attraverso alcune opere esemplari con studi e varianti, facendo emergere il “metodo” attraverso il quale giunge a definire l’equilibrio del colore e delle forme presenti nelle sue composizioni. Un metodo basato non solo sulla regola geometrica, ma anche sullo studio dei capolavori del passato, quindi della storia dell’arte, delle ricerche dell’Astrattismo europeo e delle arti applicate, in primo luogo il disegno per la moda.
Oltre ai dipinti, la mostra espone schizzi, lucidi e varianti delle opere su tela, così come gli studi sul colore che fanno tesoro della documentazione inedita del progetto realizzato per conto dell’Ente Moda di Torino, rielaborazione e sintesi dei colori usati dagli artisti nelle varie epoche.
Una sala, inoltre, propone la ricostruzione dello studio di Manlio Rho attraverso oggetti e documenti, presenti nel suo archivio, e i mobili disegnati da lui stesso: su quegli scaffali e librerie sono esposti libri, fotografie e riviste nazionali e internazionali che mostrano la varietà delle fonti del suo lavoro e l’attrattività che questo luogo aveva per gli amici e per i compagni del suo percorso artistico.
Lo studio di Rho, infatti, non ha rappresentato solo il luogo in cui fu concepito lo stile peculiare della sua opera astratta, ma un vero e proprio spazio di aggregazione di amici e artisti che, a Como, hanno animato la cultura degli anni Trenta e Quaranta – pittori come Mario Radice, Carla Badiali, Carla Prina, Cordelia Cattaneo, Aldo Galli e architetti quali Cesare Cattaneo, Giuseppe Terragni, Piero Lingeri, Alberto Sartoris.
Negli ultimi anni i numerosi studi scientifici dedicati agli archivi d’artista hanno finalmente messo in luce l’importanza di un patrimonio culturale che merita attenzione non solo da parte degli addetti ai lavori, ma anche della comunità intera perché costituiscono la memoria delle tracce culturali della nostra storia.
“Nell'anno in cui ricorrono 120 anni dalla nascita di Manlio Rho – commenta Livia Cioffi, Assessore alla Cultura del Comune di Como -, dopo le celebrazioni virtuali dedicate all'artista realizzate sui social dei Musei civici, ora si apre presso la Pinacoteca una mostra che porta l'attenzione su alcuni aspetti meno conosciuti di un grande artista, un maestro dell'Astrattismo comasco. La mostra si inserisce nel percorso di valorizzazione degli artisti comaschi, avviato negli ultimi anni con le mostre dedicate a Terragni, con la valorizzazione degli arredi dell'Asilo Sant'Elia e al rapporto con l'architettura, e a Radice”.
In contemporanea, in Campo Quadro - lo spazio contemplativo al primo piano della Pinacoteca - sarà possibile ammirare un autoritratto dell'artista del 1921, proveniente sempre dall'Archivio Rho, in una sorta di incontro a tu per tu con l'artista.
Inoltre, all'ultimo piano di Palazzo Volpi, nella sezione Novecento, sono esposte in maniera permanente due opere di Rho, tra cui l'importante Composizione 50/218, olio su compensato del 1950 esposta alla VI Quadriennale d'arte nazionale di Roma, come testimoniato dall'attestato di partecipazione presentato tra i documenti esposti nell'ultima sala della mostra.
La mostra ha il patrocinio del CRA.IT (Centro di Ricerca per l'Arte Astratta in Italia) dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
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