Max Papeschi. Two
Dal 03 Luglio 2014 al 27 Luglio 2014
Como
Luogo: MAG - Marsiglione Arts Gallery / San Pietro in Atrio
Indirizzo: via Vitani 31 / via Odescalchi 3
Orari: 11-20; giovedì, venerdì e sabato fino alle 22:30
Curatori: Salvatore Marsiglione
Enti promotori:
- Assessorato alla Cultura - Comune di Como
- Associazione Archivio Luigi Russolo
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 328 7521463
E-Mail info: info@marsiglioneartsgallery.com
Sito ufficiale: http://www.marsiglioneartsgallery.com
La MAG - Marsiglione Arts Gallery con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Como presenta la doppia mostra personale istituzionale del controverso e politicamente scorretto artista milanese Max Papeschi.
Universalmente riconosciuto come vero protagonista della giovane arte contemporanea italiana, smentite le aspre critiche del passato, interprete di molte mostre in gran parte del mondo e ora anche scrittore, con l’uscita nello scorso aprile del suo libro autobiografico Vendere svastiche e vivere felici, edito da Sperling & Kupfer.
Rappresentato dalla MAG e presentato a Como in San Pietro in Atrio, un luogo istituzionale e magico del centro storico; l’ex chiesa dalla sua origine è sempre stata un fulcro importante per la città, al centro del circuito dell’abituale passeggiata di comaschi e turisti, ha una storia incredibile quanto misteriosa, gli ultimi scavi, hanno fatto riemergere un lastrico paleocristiano risalente al V° sec. D.C. oggi visibile attraverso una pavimentazione trasparente, invece la struttura della Basilica è risalente all’XI° sec. I resti degli affreschi alle pareti, hanno la loro genesi nel romanico fino ad arrivare al settecento. Nel XIX° sec. è stata sede della Prefettura e da circa trent'anni un polo espositivo tra i più importanti del lago di Como.
È quasi un ossimoro vedere le opere di Max Papeschi in una chiesa, seppure sconsacrata come San Pietro in Atrio, ma anche questo è Max. Lui è il personaggio, lui è quello che ha venduto la madre all’asta, quello che ha esposto una svastica enorme nel centro di una città polacca e quello che ha organizzato un matrimonio riparatore con Minnie dopo averla posseduta.
Sempre spiazzante con la sua graffiante ironia, rivela una profonda conoscenza della storia moderna e contemporanea, affianca icone mediatiche a figure storiche esprimendo una denuncia sociale e politica mettendoci di fronte a quello che di negativo c’è nella società globalizzata.
L’artista in questa doppia personale, San Pietro in Atrio in Via Odescalchi n°3 e alla galleria MAG di Via Vitani n°31, presenta una vasta espressione delle sue opere tratte dalle serie che hanno girato il mondo: le copertine del magazine Life rivisitate della serie A Life Less Ordinary, le opere in bianco e nero di From Hiroshima With Love, i profumi e le vittime del consumismo di The Nightmare Before Nothing, la serie dei grandi del mondo in versione baby di Smile, Relax & Hate e gran parte della ultima serie a fondo bianco La Société du Spectacle, che dopo il grande successo della mostra di maggio a San Francisco e successivamente alla grande mostra di Como, verrà esportata a settembre a Kyoto per la sua prima personale in terra nipponica nella sede giapponese della MAG.
Salvatore Marsiglione
Universalmente riconosciuto come vero protagonista della giovane arte contemporanea italiana, smentite le aspre critiche del passato, interprete di molte mostre in gran parte del mondo e ora anche scrittore, con l’uscita nello scorso aprile del suo libro autobiografico Vendere svastiche e vivere felici, edito da Sperling & Kupfer.
Rappresentato dalla MAG e presentato a Como in San Pietro in Atrio, un luogo istituzionale e magico del centro storico; l’ex chiesa dalla sua origine è sempre stata un fulcro importante per la città, al centro del circuito dell’abituale passeggiata di comaschi e turisti, ha una storia incredibile quanto misteriosa, gli ultimi scavi, hanno fatto riemergere un lastrico paleocristiano risalente al V° sec. D.C. oggi visibile attraverso una pavimentazione trasparente, invece la struttura della Basilica è risalente all’XI° sec. I resti degli affreschi alle pareti, hanno la loro genesi nel romanico fino ad arrivare al settecento. Nel XIX° sec. è stata sede della Prefettura e da circa trent'anni un polo espositivo tra i più importanti del lago di Como.
È quasi un ossimoro vedere le opere di Max Papeschi in una chiesa, seppure sconsacrata come San Pietro in Atrio, ma anche questo è Max. Lui è il personaggio, lui è quello che ha venduto la madre all’asta, quello che ha esposto una svastica enorme nel centro di una città polacca e quello che ha organizzato un matrimonio riparatore con Minnie dopo averla posseduta.
Sempre spiazzante con la sua graffiante ironia, rivela una profonda conoscenza della storia moderna e contemporanea, affianca icone mediatiche a figure storiche esprimendo una denuncia sociale e politica mettendoci di fronte a quello che di negativo c’è nella società globalizzata.
L’artista in questa doppia personale, San Pietro in Atrio in Via Odescalchi n°3 e alla galleria MAG di Via Vitani n°31, presenta una vasta espressione delle sue opere tratte dalle serie che hanno girato il mondo: le copertine del magazine Life rivisitate della serie A Life Less Ordinary, le opere in bianco e nero di From Hiroshima With Love, i profumi e le vittime del consumismo di The Nightmare Before Nothing, la serie dei grandi del mondo in versione baby di Smile, Relax & Hate e gran parte della ultima serie a fondo bianco La Société du Spectacle, che dopo il grande successo della mostra di maggio a San Francisco e successivamente alla grande mostra di Como, verrà esportata a settembre a Kyoto per la sua prima personale in terra nipponica nella sede giapponese della MAG.
Salvatore Marsiglione
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