Miniartextil ’32 - Denudare feminas vestis
Dal 05 Agosto 2023 al 03 Settembre 2023
Como
Luogo: San Pietro in Atrio
Indirizzo: Via Odescalchi
Orari: tutti i giorni 11-19
Curatori: Clarita Di Giovanni e Sergio Gaddi
Enti promotori:
- Con il patrocinio del Comune di Como e del Comitato per le Celebrazioni del Bimillenario Pliniano
Sito ufficiale: http://www.miniartextil.it
"L'arte di dipanare i bozzoli per tesserli fu escogitata da una donna dell'isola di Cos, Panfile, figlia di Platea, che non va defraudata della gloria di aver escogitato il modo di denudar le donne vestendole" (Plinio il Vecchio, Naturalis Historia, XI, 26).
Lo spunto per il titolo della mostra Miniartexil ’32, Denudare feminas vestis (Denudare le donne vestendole), deriva dalle parole di Plinio il Vecchio estrapolate dalla sua monumentale opera Naturalis Historia, indicate e approfondite dal poeta e scrittore Vincenzo Guarracino.
L'edizione 2023 dell'unica mostra al mondo che promuove la ricerca nella fiber art (arte tessile) contemporanea - in programma a Como, Ex Chiesa di San Pietro in Atrio e altre luoghi, dal 6 agosto al 3 settembre e organizzata nell’ambito delle Celebrazioni del Bimillenario Pliniano - sarà infatti dedicata e rientrerà nel programma delle Celebrazioni del Bimillenario della nascita di Plinio, pilastro comasco della cultura classica.
Come da tradizione, accanto ai minitessili (54 opere) realizzati da artisti provenienti da tutto il mondo ci saranno diverse opere di grandi dimensioni realizzate da artisti internazionali sia emergenti che affermati.
Miniartextil '32 proporrà una riflessione materica, emozionale sulla seta - eccellenza del distretto tessile comasco testimoniata anche da Plinio il Vecchio - e sulle possibili interpretazioni dell’universo femminile.
Nel corso delle sue sterminate indagini naturalistiche, Plinio si dedicò anche allo studio della seta, arrivando a confutare la credenza secondo cui il filato era prodotto e raccolto direttamente da alberi fiabeschi, coperti da soffici foglie e da lunghi filamenti, coltivati dal ricco popolo dei Seres (da cui l'origine del termine "serico") agli estremi orientali del mondo allora conosciuto.
Nel libro XI della Naturalis Historia, dedicato agli insetti, Plinio scrisse infatti: «Da un verme alquanto grande deriva dapprima un bruco che spinge fuori due corna tipiche del suo genere, poi viene ciò che è detto baco, da esso la crisalide, donde dopo sei mesi nasce il baco vero e proprio. Al modo dei ragni si tesse la tela per lussuose vesti femminili, che sono dette bombicine». Infine, "L’arte di dipanare i bozzoli per tesserli fu escogitata da una donna dell'isola di Cos, Panfile, figlia di Platea, che non va defraudata della gloria di aver escogitato il modo di denudar le donne vestendole" (Plinio, N.H., XI, 26)
La frase ossimorica “Denudare feminas vestis” si lega alla considerazione di quanto, già nel primo secolo dopo Cristo, i preziosi abiti in seta che avvolgevano il corpo femminile ne evidenziassero ancora di più le forme, rendendole nude allo sguardo. Come si legge ancora nella Naturalis Historia, «l’uomo è l’unico fra tutti gli esseri viventi a procurarsi all’esterno i suoi vestiti (…). (La Natura) soltanto l’uomo getta nudo sulla nuda terra il giorno della sua nascita». Il vestirsi è dunque una caratteristica propria del genere umano. Al di là della valenza biblica legata al mito di Adamo ed Eva, l'abbigliamento nasce come bisogno di protezione e di ornamento. Nei secoli l’arte e la moda hanno negoziato e declinato il concetto di coprire e di svelare il corpo femminile nelle sue molteplici valenze estetiche, etiche, culturali e politiche.
La curatela della mostra è affidata alla critica d’arte e regista Clarita Di Giovanni che vive a Roma ed è docente alla Scuola di Arte Cinematografica G.M. Volontè dal 2011. Sarà affiancata dalla presenza di Sergio Gaddi, noto critico e curatore d'arte comasco, di fama nazionale con una grande capacità professionale e organizzativa. Gaddi è anche il responsabile della commissione di selezione delle opere di piccolo formato.
Come ogni anno Miniartextil ‘32 sarà una mostra che si articola in due proposte parallele: da una parte le 54 opere di piccole dimensioni (minitessili, cm.20x20x20) che saranno esposte presso la Ex Chiesa di San Pietro in Atrio, dall'altra le grandi installazioni che saranno presenti nel medesimo luogo e in differenti punti della città. Il dialogo che nascerà tra le piccole e le grandi opere e l'architettura antica di San Pietro in Atrio creerà una simbiosi unica e coinvolgente. Qui, in uno spazio dedicato, si terranno anche laboratori didattici per avvicinare il pubblico dei più piccoli all'Arte sotto forma di gioco.
Per quanto riguarda l'aspetto di "mostra diffusa", Miniartextil '32 prevede il coinvolgimento di artisti che operano con performances e installazioni all'aperto e in luoghi pubblici e privati. Le opere installate nelle sedi istituzionali e private valorizzeranno gli spazi e incrementeranno l'afflusso, l'interesse e l'attenzione dei cittadini e dei turisti.
Tra gli artisti emergenti e i nuovi talenti che parteciperanno alla mostra realizzando grandi installazioni: l'artista serba Brankica Zilovic, l'architetto giapponese Kato Kimiyasu, l'italo-egiziano Medhat Shafik, gli italiani Antonella De Nisco e Alessandro Lupi. Inoltre sarà ospite anche l’artista dello Zimbabwe, Moffat Takadiwa che esporrà sue opere anche alla 60° Biennale di Venezia nel Padiglione dello Zimbabwe nel 2024.
I 54 minitessili provenienti da tutto il mondo e selezionati attraverso l’annuale Call for Artists, promossa per la raccolta delle candidature di artisti internazionali, sono stati scelti - su oltre 250 opere ricevute - dalla giuria coordinata da Mimmo Totaro, - artista, presidente di Arte&Arte e fondatore di Miniartextil insieme a Nazzarena Bortolaso, e composta da Kimiyasu Kato, architetto fotografo e artista, da 30 anni in Italia; Giuseppe Menta, disegnatore, studioso di tecniche del colore, creatore di tessuti, imprenditore; Sergio Gaddi, critico e curatore di mostre d’arte e responsabile della commissione di valutazione delle opere.
Inaugurazione sabato 5 agosto ore 17
Lo spunto per il titolo della mostra Miniartexil ’32, Denudare feminas vestis (Denudare le donne vestendole), deriva dalle parole di Plinio il Vecchio estrapolate dalla sua monumentale opera Naturalis Historia, indicate e approfondite dal poeta e scrittore Vincenzo Guarracino.
L'edizione 2023 dell'unica mostra al mondo che promuove la ricerca nella fiber art (arte tessile) contemporanea - in programma a Como, Ex Chiesa di San Pietro in Atrio e altre luoghi, dal 6 agosto al 3 settembre e organizzata nell’ambito delle Celebrazioni del Bimillenario Pliniano - sarà infatti dedicata e rientrerà nel programma delle Celebrazioni del Bimillenario della nascita di Plinio, pilastro comasco della cultura classica.
Come da tradizione, accanto ai minitessili (54 opere) realizzati da artisti provenienti da tutto il mondo ci saranno diverse opere di grandi dimensioni realizzate da artisti internazionali sia emergenti che affermati.
Miniartextil '32 proporrà una riflessione materica, emozionale sulla seta - eccellenza del distretto tessile comasco testimoniata anche da Plinio il Vecchio - e sulle possibili interpretazioni dell’universo femminile.
Nel corso delle sue sterminate indagini naturalistiche, Plinio si dedicò anche allo studio della seta, arrivando a confutare la credenza secondo cui il filato era prodotto e raccolto direttamente da alberi fiabeschi, coperti da soffici foglie e da lunghi filamenti, coltivati dal ricco popolo dei Seres (da cui l'origine del termine "serico") agli estremi orientali del mondo allora conosciuto.
Nel libro XI della Naturalis Historia, dedicato agli insetti, Plinio scrisse infatti: «Da un verme alquanto grande deriva dapprima un bruco che spinge fuori due corna tipiche del suo genere, poi viene ciò che è detto baco, da esso la crisalide, donde dopo sei mesi nasce il baco vero e proprio. Al modo dei ragni si tesse la tela per lussuose vesti femminili, che sono dette bombicine». Infine, "L’arte di dipanare i bozzoli per tesserli fu escogitata da una donna dell'isola di Cos, Panfile, figlia di Platea, che non va defraudata della gloria di aver escogitato il modo di denudar le donne vestendole" (Plinio, N.H., XI, 26)
La frase ossimorica “Denudare feminas vestis” si lega alla considerazione di quanto, già nel primo secolo dopo Cristo, i preziosi abiti in seta che avvolgevano il corpo femminile ne evidenziassero ancora di più le forme, rendendole nude allo sguardo. Come si legge ancora nella Naturalis Historia, «l’uomo è l’unico fra tutti gli esseri viventi a procurarsi all’esterno i suoi vestiti (…). (La Natura) soltanto l’uomo getta nudo sulla nuda terra il giorno della sua nascita». Il vestirsi è dunque una caratteristica propria del genere umano. Al di là della valenza biblica legata al mito di Adamo ed Eva, l'abbigliamento nasce come bisogno di protezione e di ornamento. Nei secoli l’arte e la moda hanno negoziato e declinato il concetto di coprire e di svelare il corpo femminile nelle sue molteplici valenze estetiche, etiche, culturali e politiche.
La curatela della mostra è affidata alla critica d’arte e regista Clarita Di Giovanni che vive a Roma ed è docente alla Scuola di Arte Cinematografica G.M. Volontè dal 2011. Sarà affiancata dalla presenza di Sergio Gaddi, noto critico e curatore d'arte comasco, di fama nazionale con una grande capacità professionale e organizzativa. Gaddi è anche il responsabile della commissione di selezione delle opere di piccolo formato.
Come ogni anno Miniartextil ‘32 sarà una mostra che si articola in due proposte parallele: da una parte le 54 opere di piccole dimensioni (minitessili, cm.20x20x20) che saranno esposte presso la Ex Chiesa di San Pietro in Atrio, dall'altra le grandi installazioni che saranno presenti nel medesimo luogo e in differenti punti della città. Il dialogo che nascerà tra le piccole e le grandi opere e l'architettura antica di San Pietro in Atrio creerà una simbiosi unica e coinvolgente. Qui, in uno spazio dedicato, si terranno anche laboratori didattici per avvicinare il pubblico dei più piccoli all'Arte sotto forma di gioco.
Per quanto riguarda l'aspetto di "mostra diffusa", Miniartextil '32 prevede il coinvolgimento di artisti che operano con performances e installazioni all'aperto e in luoghi pubblici e privati. Le opere installate nelle sedi istituzionali e private valorizzeranno gli spazi e incrementeranno l'afflusso, l'interesse e l'attenzione dei cittadini e dei turisti.
Tra gli artisti emergenti e i nuovi talenti che parteciperanno alla mostra realizzando grandi installazioni: l'artista serba Brankica Zilovic, l'architetto giapponese Kato Kimiyasu, l'italo-egiziano Medhat Shafik, gli italiani Antonella De Nisco e Alessandro Lupi. Inoltre sarà ospite anche l’artista dello Zimbabwe, Moffat Takadiwa che esporrà sue opere anche alla 60° Biennale di Venezia nel Padiglione dello Zimbabwe nel 2024.
I 54 minitessili provenienti da tutto il mondo e selezionati attraverso l’annuale Call for Artists, promossa per la raccolta delle candidature di artisti internazionali, sono stati scelti - su oltre 250 opere ricevute - dalla giuria coordinata da Mimmo Totaro, - artista, presidente di Arte&Arte e fondatore di Miniartextil insieme a Nazzarena Bortolaso, e composta da Kimiyasu Kato, architetto fotografo e artista, da 30 anni in Italia; Giuseppe Menta, disegnatore, studioso di tecniche del colore, creatore di tessuti, imprenditore; Sergio Gaddi, critico e curatore di mostre d’arte e responsabile della commissione di valutazione delle opere.
Inaugurazione sabato 5 agosto ore 17
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