Ronde Around. Un giro tra lande, stili e personaggi nella terra del Fiandre

Ronde Around. Un giro tra lande, stili e personaggi nella terra del Fiandre

 

Dal 07 Luglio 2013 al 01 Settembre 2013

Magreglio | Como

Luogo: Museo del Ciclismo Madonna del Ghisallo

Indirizzo: via Adua

Orari: da martedì a venerdì 9.30-17.30; sabato e domenica 9-18

Telefono per informazioni: +39 031 965885

E-Mail info: info@museodelghisallo.it

Sito ufficiale: http://www.museodelghisallo.it


“Ronde Around -un giro tra lande, stili e personaggi nella terra del Fiandre” – è un progetto fotografico di Angelo Ferrillo che racconta il ”Fiandre” come lo vivono i fiamminghi; la mostra apre il 6 luglio al Museo del Ciclismo Madonna del Ghisallo, tanto caro a Fiorenzo Magni, che ne fu presidente e che il Fiandre lo vinse tre volte di fila, diventando Leone delle Fiandre. 
2013, centesimo anniversario del Ronde van Vlaanderen, celebre in Italia come Giro delle Fiandre o semplicemente “il Fiandre”: una competizione imprescindibile, un mito nell’immaginario di ogni appassionato di ciclismo. Tosto, anzi faticosissimo, dicono gli sportivi. Quasi una religione per i Fiamminghi, e non soltanto per loro, dicono gli osservatori. 
Per raccontare cosa sia il Fiandre oggi e che cosa rappresenti per chi nella regione ci vive, Turismo Fiandre ha chiesto a Angelo Ferrillo di fotografare quello che succedeva in quei giorni. Il risultato sarà visibile nella mostra fotografica ospitata al Museo del Ciclismo Madonna del Ghisallo dal 6 luglio al 1 settembre 2013. 
Ferrillo commenta così il suo lavoro: “considero una circostanza molto favorevole l’aver concordato paletti sufficientemente ampi da permettermi di realizzare un reportage in cui potessi esprimere le mie scelte estetiche. Si voleva un racconto non istituzionale, e quindi –spero- non scontato del “pianeta Fiandre” mentre andava in scena il rituale collettivo della gara. Io ho cercato di raccontare quello che vedevo guardandomi attorno a 360 gradi, anzi nel mio lavoro ai ciclisti e alle biciclette si arriva dopo aver confrontato case e strade, facce e boccali, balli, bandiere… ho cercato di evitare i clichè e l’”effetto cartolina” che tipicamente si rischia quando si lavora con un committente legato al territorio, specialmente in ambito pubblico”. 
Rispetto all’esperienza sul campo, Ferrillo si dichiara innanzi tutto “stupito che, malgrado l’importanza dell’evento di scala mondiale e la mole della macchina organizzativa, si respirasse una calma quasi surreale, senza stress, nonostante tutti avessero mille cose da fare fino all’ultimo minuto. Una serenità che non vedo dalle nostre parti, alle nostre manifestazioni”. Ampliando il discorso alle persone “si vede che c’è una passione non comune per il Ronde, e questo è ovvio; masi scopre anche che il senso di apertura, di ospitalità, la vaglia di tirare dentro nei festeggiamenti vanno oltre il ciclismo e coinvolgono la comunità in quanto tale, in modo molto inclusivo: molti giovani, pur non essendo appassionati, hanno condiviso con me -che ero pur sempre un estraneo- esperienze e momenti personali, intensi; anche fugaci, per carità, da semplici sguardi di complicità a una delle infinite, immancabili birre che scandiscono i cori, i balli e le feste. Ma la sensazione che rimane è di aver fatto parte di una comunione di persone amichevoli, sinceramente ospitali, festaiole”. 
Alla domanda sul cosa si veda in mostra –e se c’è qualcosa che fa parte delle Fiandre che ha vissuto ma che la mostra non fa vedere, Ferrillo risponde dicendo che “è molto evidente la geometria pulita e armonica nei paesaggi, fusioni di rafforzamento e contrapposizione nei soggetti e una continuità tra gli elementi ripresi quasi come fossero collegati, che sono sì soluzioni funzionali, ma fino a un certo punto, perché poi questo è il modo con cui io vedo le cose, la realtà; si vede un rapporto con la bicicletta che è più rodato che da noi, e questo è risaputo; ma si vedono anche aspetti meno noti come le case, i paesaggi a volte pieni e altre vuoti, in breve quello che fa parte del rapporto delle persone con gli spazi dove vivono, che è un rapporto molto spontaneo e , trovo, ordinato”. Chiude Ferrillo affermando, rispetto alle Fiandre, un sentito “mi piacciono, ci vivrei”, e non sembra una dichiarazione di circostanza: lasciamo ai visitatori della mostra il compito di condividere o meno. 

Angelo Ferrillo 
Nasce a Napoli nel 1974, intraprende gli studi di Ingegneria e mentre lavora, si appassiona alla fotografia, formandosi da autodidatta. Si trasferisce a Milano e da li approfondisce sempre di più la sua cultura fotografica con corsi di fotografia, workshop tematici, seminari e lavori di assistenza per fotografi professionisti di calibro internazionale, che lo portano a maturare una esperienza fotografica completa. Chiude il suo piano di studi con in Master in Fotogiornalismo della Fondazione Obiettivo Reporter. 
Prosegue quindi la strada della fotografia lavorando come fotoreporter con Agenzie Nazionali (La Presse, Fotogramma, Milestone Media) producendo reportage, servizi di attualità e cronaca. Attualmente Photo Coverage per BFF (Bicycle Film Festival), insegna fotografia presso NOLab Accademy, TIME Lab ed è entrato a far parte del corpo docente del Master in Fotogiornalismo della Fondazione Obiettivo Reporter. Collabora con testate nazionali, oltre a rapporti di lavoro continuativo con clienti internazionali come Vans Italia, Eastpak, Le Coq Sportif 

Turismo Fiandre 
Turismo Fiandre, Bruxelles, Belgio è l’ente di promozione del turismo nelle Fiandre e a Bruxelles e mira a posizionare le Fiandre come meta di viaggio sul mercato italiano comunicando la cultura, il patrimonio, gli stili di vita e le eccellenze di questa Regione del Belgio. 
Le Fiandre sono una storia fatta di persone tanto appassionate quanto modeste, dalle forti tradizioni ma rivolte alla sperimentazione: storie di maestria all’avanguardia nell’arte, nella gastronomia, nella moda e nel ciclismo. 
La cultura della bicicletta è una delle più profonde radici fiamminghe, l’eccellenza che meglio racchiude in sé i valori e le qualità di questa terra: ogni anno il Ronde van Vlaanderen diventa la massima celebrazione di una passione quotidiana che, tra eroi di ieri e di oggi, si traduce in fatica sui pavé ma anche in birra e festeggiamenti. 

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