Fiumefreddo Photo Festival 2022. I° Edizione - MIDWAY: between past and future
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Fiumefreddo Photo Festival 2022. I° Edizione - MIDWAY: between past and future
Dal 29 Luglio 2022 al 10 Settembre 2022
Fiumefreddo Bruzio | Cosenza
Luogo: Sedi varie
Indirizzo: Sedi varie
E-Mail info: info@fiumefreddophotofestival.it
Sito ufficiale: http://www.fiumefreddophotofestival.it
Assuefatti nel misurare la dimensione del tempo come un flusso lineare avente, spesso e volentieri, pure una rappresentazione visivo-spaziale, commettiamo un errore: trascuriamo la caratteristica che, più di ogni altra, può davvero conferire significato ad una logica altrimenti ridotta alla retorica inevitabile, ineluttabile e ovvia del “tutto scorre”.
Questa caratteristica, capace di inchiodare il tempo alle sue categorie e allo stesso tempo di scardinarle, è la turbolenza.
Il presente si fa passato nell’atto in cui disponiamo anche solo di una microscopica prospettiva per leggerlo e valutarlo.
Il futuro, così intensamente temuto, atteso o ambito, si fa presente sempre prima del previsto.
Nel passato, chi ha occhi attenti e sinceri rinviene ragioni e cause con un discreto grado di accuratezza. La turbolenza, invece, offre la grande opportunità di comporre nuove ed inedite combinazioni, di stabilire nessi di causa-effetto, di accettare logiche stringenti, ma anche e soprattutto di preservare vastissimi margini di dubbio: laddove non è né possibile né desiderabile né necessario fornire una spiegazione.
Ed è proprio nell’incalzare turbolento dei nostri tempi, di cui l’uomo è il principale artefice, e in cui l’evoluzione tecnologica ha spesso i tratti di una rivoluzione tecnologica, che la sensibilità del fotografo trova larga ispirazione.
C’è una doppia verità legata al tempo: quella di un mondo tradizionale che ne viene totalmente assorbito, omologato allo standard ISO della globalità unica possibile; e quella di un nuovo bisogno primario, inteso come alimentarsi e respirare, che consiste nel salvaguardare, proteggere e tramandare i patrimoni dei territori e dei popoli. Senza i quali, è bene precisarlo, perde significato ogni forma di sviluppo tecnologico.
Una mano attinge dal bacino della storia, ancora pulsante, e ne riversa i contenuti migliori nel marasma di un progresso che non è mai stato tanto frenetico. Viceversa c’è un’umanità residuale, ancora legata con fierezza (o solo per isolamento) ai suoi usi e costumi di sempre, che si lascia innestare dai nuovi strumenti di comunicazione traendone utilità ma anche alienazione.
Le due modalità a volte convivono in uno stesso territorio, dove è stridente la combinazione tra arretratezza e iper-futuro: il denaro improvviso, prodotto solo dalle esigenze energetiche di un’epoca breve, attribuisce agli stili di vita forme grottesche, bizzarre e ostentative.
In altri casi c’è uno sforzo romantico nel mantenere vivi i riti, i colori e i valori popolari in posti già da tempo consegnati alla modernità, intesa nella sua accezione più condivisa.
E pensiamo poi agli ambienti e ai paesaggi in profonda mutazione, diretta conseguenza dell’economia luccicante dei consumi, che diventano destinazione turistica emergente, seppur temporanea.
Infine, a sancire la natura evolutiva del tempo c’è l’enorme potenziale applicativo delle continue invenzioni e scoperte tecnologiche capaci di risolvere problemi e di superare limiti strettamente legati alla vita di ciascuno.
Il tema di questa prima edizione di Fiumefreddo Photo Festival prova a mettere in armonia, con il giusto equilibrio tra coerenza e di incertezza, i progetti degli autori in programma, tutti basati sulla via di mezzo nella quale ci troviamo e da cui si dipanano svariate linee di indagine capaci di descrivere il tempo che ci appartiene ma anche di suscitare perplessità e innescare dubbi.
Teodora Malavenda
Direttrice artistica Fiumefreddo Photo Festival
AUTORI IN MOSTRA: Misha Vallejo Prut, Alex Urso, Marco Zorzanello, Gabriele Cecconi, Giacomo D'Orlando, Fabian Albertini, Giacomo D'Orlando, Bianca Maldini
Questa caratteristica, capace di inchiodare il tempo alle sue categorie e allo stesso tempo di scardinarle, è la turbolenza.
Il presente si fa passato nell’atto in cui disponiamo anche solo di una microscopica prospettiva per leggerlo e valutarlo.
Il futuro, così intensamente temuto, atteso o ambito, si fa presente sempre prima del previsto.
Nel passato, chi ha occhi attenti e sinceri rinviene ragioni e cause con un discreto grado di accuratezza. La turbolenza, invece, offre la grande opportunità di comporre nuove ed inedite combinazioni, di stabilire nessi di causa-effetto, di accettare logiche stringenti, ma anche e soprattutto di preservare vastissimi margini di dubbio: laddove non è né possibile né desiderabile né necessario fornire una spiegazione.
Ed è proprio nell’incalzare turbolento dei nostri tempi, di cui l’uomo è il principale artefice, e in cui l’evoluzione tecnologica ha spesso i tratti di una rivoluzione tecnologica, che la sensibilità del fotografo trova larga ispirazione.
C’è una doppia verità legata al tempo: quella di un mondo tradizionale che ne viene totalmente assorbito, omologato allo standard ISO della globalità unica possibile; e quella di un nuovo bisogno primario, inteso come alimentarsi e respirare, che consiste nel salvaguardare, proteggere e tramandare i patrimoni dei territori e dei popoli. Senza i quali, è bene precisarlo, perde significato ogni forma di sviluppo tecnologico.
Una mano attinge dal bacino della storia, ancora pulsante, e ne riversa i contenuti migliori nel marasma di un progresso che non è mai stato tanto frenetico. Viceversa c’è un’umanità residuale, ancora legata con fierezza (o solo per isolamento) ai suoi usi e costumi di sempre, che si lascia innestare dai nuovi strumenti di comunicazione traendone utilità ma anche alienazione.
Le due modalità a volte convivono in uno stesso territorio, dove è stridente la combinazione tra arretratezza e iper-futuro: il denaro improvviso, prodotto solo dalle esigenze energetiche di un’epoca breve, attribuisce agli stili di vita forme grottesche, bizzarre e ostentative.
In altri casi c’è uno sforzo romantico nel mantenere vivi i riti, i colori e i valori popolari in posti già da tempo consegnati alla modernità, intesa nella sua accezione più condivisa.
E pensiamo poi agli ambienti e ai paesaggi in profonda mutazione, diretta conseguenza dell’economia luccicante dei consumi, che diventano destinazione turistica emergente, seppur temporanea.
Infine, a sancire la natura evolutiva del tempo c’è l’enorme potenziale applicativo delle continue invenzioni e scoperte tecnologiche capaci di risolvere problemi e di superare limiti strettamente legati alla vita di ciascuno.
Il tema di questa prima edizione di Fiumefreddo Photo Festival prova a mettere in armonia, con il giusto equilibrio tra coerenza e di incertezza, i progetti degli autori in programma, tutti basati sulla via di mezzo nella quale ci troviamo e da cui si dipanano svariate linee di indagine capaci di descrivere il tempo che ci appartiene ma anche di suscitare perplessità e innescare dubbi.
Teodora Malavenda
Direttrice artistica Fiumefreddo Photo Festival
AUTORI IN MOSTRA: Misha Vallejo Prut, Alex Urso, Marco Zorzanello, Gabriele Cecconi, Giacomo D'Orlando, Fabian Albertini, Giacomo D'Orlando, Bianca Maldini
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sedi varie ·
gabriele cecconi ·
alex urso ·
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