The Swiss Touch in Landscape Architecture
Dal 20 Luglio 2014 al 06 Agosto 2014
Maierà | Cosenza
Luogo: Palazzo Ducale
Indirizzo: via Duomo
Orari: da martedì a domenica 19-24
Curatori: Michael Jakob
Enti promotori:
- Ministero per i Beni e le Attività Culturali
- Soprintendenza Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Calabria
- Accademia di Belle Arti di Catanzaro
- Comune di Maierà (Cs)
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0985 889368
E-Mail info: a.arus@libero.it
Sito ufficiale: http://www.comune.maiera.cs.it
L’architettura del paesaggio è un fenomeno che ha trasformato completamente il territorio e il nostro modo di intenderlo. La disciplina, relativamente recente – ha fatto la propria comparsa verso il 1800 -, si è sviluppata negli ultimi decenni in modo considerevole. Attualmente l’architettura del paesaggio conosce un momento di spettacolare espansione e sta assumendo un ruolo sempre più importante. In effetti, l’interesse per il paesaggio, rappresenta una delle tendenze più significative della nostra epoca.
L’architettura del paesaggio odierna si occupa infatti della pianificazione degli spazi pubblici, dei progetti urbani e periurbani,della gestione degli spazi verdi nelle città, della creazione di parchi e giardini, dei terreni post-industriali, come pure dell’integrazione delle zone agricole del territorio.
La Svizzera ha avuto nel corso del XX secolo – e continua ad avere – un ruolo essenziale nell’evoluzione dell’architettura del paesaggio. Realizzazioni esemplari dei paesaggisti elvetici si trovano sia in territorio elvetico che all’estero. Tuttavia, in un momento storico in cui il paesaggista si trova al centro delle professioni che progettano gli spazi di vita presenti e futuri, la figura dell’architetto del paesaggio è ancora poco conosciuta. I progetti dei paesaggisti svizzeri danno particolare risalto alla bellezza formale, pur dedicando la massima attenzione al contesto ecologico. Il rispetto per il genius loci e la sua storia si sposa con la sobrietà estrema e con l’eleganza raffinata delle soluzioni messe in atto.
L’esposizione, che si compone di circa 40 pannelli con foto e note di commento, invita alla scoperta della ricchezza, della diversità e della complessità di questa pratica affascinante. Una parte iniziale, teorica e storica, fissa il quadro concettuale della mostra. Vi si documenta l’apporto della storia dei giardini e il ruolo svolto dai pionieri della disciplina. Inoltre vi è sottolineata l’importanza delle grandi esposizioni nazionali e il successo recente di Lausanne Jardins, il festival internazionale dell’arte dei giardini in città. Una seconda parte, che forma il nucleo centrale di The Swiss Touch in Landscape Architecture, presenta i progetti dei protagonisti dell’architettura del paesaggio svizzero. Infine, la sezione “nouvelle vague” propone uno sguardo sui paesaggisti emergenti.
Mostra prodotta da Pro Helvetia, Fondazione svizzera per la cultura Zurigo, e promossa nella sua edizione al PDAC da Angelo Aligia e Andrea Romoli Barberini.
L’architettura del paesaggio odierna si occupa infatti della pianificazione degli spazi pubblici, dei progetti urbani e periurbani,della gestione degli spazi verdi nelle città, della creazione di parchi e giardini, dei terreni post-industriali, come pure dell’integrazione delle zone agricole del territorio.
La Svizzera ha avuto nel corso del XX secolo – e continua ad avere – un ruolo essenziale nell’evoluzione dell’architettura del paesaggio. Realizzazioni esemplari dei paesaggisti elvetici si trovano sia in territorio elvetico che all’estero. Tuttavia, in un momento storico in cui il paesaggista si trova al centro delle professioni che progettano gli spazi di vita presenti e futuri, la figura dell’architetto del paesaggio è ancora poco conosciuta. I progetti dei paesaggisti svizzeri danno particolare risalto alla bellezza formale, pur dedicando la massima attenzione al contesto ecologico. Il rispetto per il genius loci e la sua storia si sposa con la sobrietà estrema e con l’eleganza raffinata delle soluzioni messe in atto.
L’esposizione, che si compone di circa 40 pannelli con foto e note di commento, invita alla scoperta della ricchezza, della diversità e della complessità di questa pratica affascinante. Una parte iniziale, teorica e storica, fissa il quadro concettuale della mostra. Vi si documenta l’apporto della storia dei giardini e il ruolo svolto dai pionieri della disciplina. Inoltre vi è sottolineata l’importanza delle grandi esposizioni nazionali e il successo recente di Lausanne Jardins, il festival internazionale dell’arte dei giardini in città. Una seconda parte, che forma il nucleo centrale di The Swiss Touch in Landscape Architecture, presenta i progetti dei protagonisti dell’architettura del paesaggio svizzero. Infine, la sezione “nouvelle vague” propone uno sguardo sui paesaggisti emergenti.
Mostra prodotta da Pro Helvetia, Fondazione svizzera per la cultura Zurigo, e promossa nella sua edizione al PDAC da Angelo Aligia e Andrea Romoli Barberini.
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