Roberto Sambonet. I volti dell'alienazione
Roberto Sambonet. I volti dell'alienazione, Palazzo Municipale, Ferrara
Dal 22 January 2015 al 2 February 2015
Ferrara
Luogo: Palazzo Municipale
Indirizzo: piazza Municipio
Orari: da lunedì a venerdì 8-18.30
Enti promotori:
- La Società della Ragione Onlus
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0532 244949
E-Mail info: comune.ferrara@cert.comune.fe.it
Sito ufficiale: http://www.societadellaragione.it
Il Salone d’Onore del Palazzo Municipale di Ferrara ospita dal 22 gennaio al 2 febbraio 2015 “I volti dell’alienazione”, la mostra, a cura di Franco Corleone e Ivan Novelli, che raccoglie quaranta disegni e settanta studi dell’artista e designer milanese Roberto Sambonet.
Una mostra straordinaria che racconta e indaga, attraverso i ritratti che l’artista ha realizzato tra il 1951 e il 1952 nel manicomio di Juqueri, a cinquanta chilometri da San Paolo in Brasile, il complesso fenomeno del disagio mentale.
Sambonet trascorre sei mesi nei reparti dell’ospedale conducendo una sua personale ricognizione e ritrae, a china o a matita, gli internati in una serie di opere di grande intensità, tutte capaci di andare al di là del volto e mostrare pensieri, emozioni, sentimenti. Una sorta di viaggio di umana partecipazione, uno scavo nelle pieghe della malattia e della sofferenza, che sarà raccolto nel 1977 nel volume Della Pazzia (M'Arte Edizioni, Milano 1977).
Qui l’artista accosta ai ritratti dei malati di mente testi di autori che nei loro scritti hanno affrontato e raccontato il tema della pazzia, come Allen Ginsberg, Domenico Campana, Friedrich Wilhelm Nietzsche, Edgar Lee Masters, William Shakespeare, Voltaire e altri.
La mostra, promossa da La Società della Ragione, onlus impegnata sui temi del carcere, della giustizia e dei diritti, umani e sociali, con la collaborazione dell’Archivio pittorico Roberto Sambonet, di StopOPG e con il patrocinio del Comune di Ferrara, vuole contribuire alla campagna per la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari, prevista per il 31 marzo 2015, dove sono ancora internate meno di mille persone. Un decreto poi convertito in legge il 17 febbraio 2012 ne stabiliva la chiusura dando delle scadenze, che sono state, però, via via sempre prorogate. Ora la scadenza è fissata al 31 marzo 2015.
Roberto Sambonet, nato a Vercelli nel 1924, importante pittore, designer e grafico, ha avuto un legame particolare con Milano. Si è formato all’Accademia di Brera e ha partecipato attivamente alla vita cittadina frequentando l’ambiente delle avanguardie artistiche, che avevano come punto di ritrovo il bar Giamaica. Partecipò all’avventura del gruppo dei Picassiani con Cassinari, Morlotti e Treccani. Tra il 1948 e il 1953 si trasferì in Brasile, dove il suo linguaggio artistico visse una maturazione molto importante, che lo condusse verso quell’essenzialità della linea che divenne tratto fondamentale della sua opera, nella pittura, nella grafica e nella produzione di celebri oggetti di industrial design.
La mostra che ha avuto in ottobre una prima tappa a Milano alla Fabbrica del Vapore, è stata ospitata a dicembre a Firenze al Teatro Chille de la balanza e sarà poi allestita a Roma, al Museo in Trastevere, dal 24 marzo al 3 maggio 2015.
In occasione della mostra è stato pubblicato da Palombi Editori un catalogo illustrato con il contributo della società Cosmec.
Una mostra straordinaria che racconta e indaga, attraverso i ritratti che l’artista ha realizzato tra il 1951 e il 1952 nel manicomio di Juqueri, a cinquanta chilometri da San Paolo in Brasile, il complesso fenomeno del disagio mentale.
Sambonet trascorre sei mesi nei reparti dell’ospedale conducendo una sua personale ricognizione e ritrae, a china o a matita, gli internati in una serie di opere di grande intensità, tutte capaci di andare al di là del volto e mostrare pensieri, emozioni, sentimenti. Una sorta di viaggio di umana partecipazione, uno scavo nelle pieghe della malattia e della sofferenza, che sarà raccolto nel 1977 nel volume Della Pazzia (M'Arte Edizioni, Milano 1977).
Qui l’artista accosta ai ritratti dei malati di mente testi di autori che nei loro scritti hanno affrontato e raccontato il tema della pazzia, come Allen Ginsberg, Domenico Campana, Friedrich Wilhelm Nietzsche, Edgar Lee Masters, William Shakespeare, Voltaire e altri.
La mostra, promossa da La Società della Ragione, onlus impegnata sui temi del carcere, della giustizia e dei diritti, umani e sociali, con la collaborazione dell’Archivio pittorico Roberto Sambonet, di StopOPG e con il patrocinio del Comune di Ferrara, vuole contribuire alla campagna per la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari, prevista per il 31 marzo 2015, dove sono ancora internate meno di mille persone. Un decreto poi convertito in legge il 17 febbraio 2012 ne stabiliva la chiusura dando delle scadenze, che sono state, però, via via sempre prorogate. Ora la scadenza è fissata al 31 marzo 2015.
Roberto Sambonet, nato a Vercelli nel 1924, importante pittore, designer e grafico, ha avuto un legame particolare con Milano. Si è formato all’Accademia di Brera e ha partecipato attivamente alla vita cittadina frequentando l’ambiente delle avanguardie artistiche, che avevano come punto di ritrovo il bar Giamaica. Partecipò all’avventura del gruppo dei Picassiani con Cassinari, Morlotti e Treccani. Tra il 1948 e il 1953 si trasferì in Brasile, dove il suo linguaggio artistico visse una maturazione molto importante, che lo condusse verso quell’essenzialità della linea che divenne tratto fondamentale della sua opera, nella pittura, nella grafica e nella produzione di celebri oggetti di industrial design.
La mostra che ha avuto in ottobre una prima tappa a Milano alla Fabbrica del Vapore, è stata ospitata a dicembre a Firenze al Teatro Chille de la balanza e sarà poi allestita a Roma, al Museo in Trastevere, dal 24 marzo al 3 maggio 2015.
In occasione della mostra è stato pubblicato da Palombi Editori un catalogo illustrato con il contributo della società Cosmec.
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