Brevissime. Lezioni di Storia dell’arte
Dal 14 Marzo 2024 al 30 Maggio 2024
Firenze
Luogo: Archivio Gucci | Palazzo Settimanni
Indirizzo: Via delle Caldaie 7
Curatori: Centro Di Edizioni
Costo del biglietto: intero: 13 € under 26: 5 € gratuito: sono previsti biglietti omaggio, donati da altri partecipanti, destinati agli under 26, prenotabili sul sito alla voce “Biglietto sospeso”. I biglietti possono essere acquistati solo sul sito
Sito ufficiale: http://www.brevissime.org
Dal 14 marzo al 30 maggio, sempre alle 18.45, si terrà nel bellissimo Archivio Gucci di Firenze, eccezionalmente aperto al pubblico per questa occasione, la quinta stagione delle Brevissime Lezioni di storia delle arti, l’iniziativa di divulgazione ideata dal Centro Di nel 2022.
Questa stagione, intitolata Paradiso in terra, è dedicata al tema tanto vasto quanto affascinante del paesaggio e della natura che lo compone.
Durante le 8 lezioni tenute da noti architetti paesaggisti, storici, agronomi, scrittori e filosofi della comunicazione, si affronteranno temi che vanno dal concetto storico-filosofico e contemporaneo di paesaggio, al racconto dei paesaggi dipinti nel mondo antico, degli agrumi nei giardini mediterranei, e delle influenze reciproche fra l’architettura dei giardini italiani e quella di altri paesi europei arrivando ai giardini contemporanei e quelli letterari fino a parlare dell’anima degli alberi.
Si parte il 14 marzo con l’architetto Eugenio Pandolfini e il suo Paesaggio nascosto, cui seguiranno l’archeologa Anna Anguissola con La natura in una stanza. Pitture di giardino, grotte artificiali e paesaggi esotici nelle case di Pompei, i due incontri con l’architetto paesaggista Filippo Pizzoni su Arte e paesaggio nel ’900: un dialogo costante , dalle Avanguardie alla Land art e Il giardino “alla moda”: Reciproche influenze fra l’Italia e l’Inghilterra, l’architetta paesaggista Anna Lambertini con Coltivare suoli urbani. Sul progetto contemporaneo di giardini, paesaggi, spazi aperti, con il professore di Colture Arboree Giuseppe Barbera sul tema degli Agrumi, lo scrittore Luca Scarlini con Il fiore azzurro. Il giardino come opera letteraria e infine la lezione Alberi, alberi, alberi… dell’agronomo e arboricoltore Giovanni Morelli che chiude la quinta stagione di Brevissime il 30 maggio.
Il progetto Brevissime è nato dall’idea di raccontare il patrimonio culturale dell’Italia attraverso una serie di talks che ne indagano i molteplici aspetti – arte, architettura, design, moda e costume, botanica, filosofia, archeologia, ecc. – affidandone la divulgazione a noti esperti delle varie materie che con un linguaggio accessibile, accattivante e al contempo autorevole, in interventi di massimo 45 minuti possano raggiungere un ampio spettro di persone.
Dal marzo 2023 Brevissime è diventata associazione non-profit con la nascita di Brevissime ETS ̶ di cui è possibile diventare soci (https://www.brevissime.org/diventa-socio) - ̶ con l’intento di creare una crescente comunità locale, nazionale e internazionale con l’interesse comune per la storia del patrimonio culturale italiano come mezzo di crescita personale e sociale. con l’intento di creare una crescente comunità locale, nazionale e internazionale con l’interesse comune per la storia del patrimonio culturale italiano come mezzo di crescita personale e sociale.
Eccezionalmente in occasione di Brevissime, prima di ogni lezione, tre gruppi di persone (ore 17.00 – ore 17.30 – ore 18.00) potranno effettuare delle visite guidate all’Archivio Gucci, previa conferma della prenotazione.
Per le lezioni e per le visite guidate è obbligatoria la prenotazione (per soci e non soci) via email scrivendo a brevissime@gmail.com entro 24 ore dal giorno della lezione.
Programma:
Eugenio Pandolfini - 14 marzo 2024
Paesaggio nascosto
Il paesaggio va di moda. Se ne parla in tanti ambiti e settori: ne parlano gli architetti, i sociologi, i biologi, gli psicologi, i medici, i geografi. La comunicazione del paesaggio coinvolge riviste, pubblicazioni scientifiche, televisione, radio, social media.
Viene spontaneo chiedersi: cos’è il paesaggio?
Anna Anguissola - 4 aprile 2024
La natura in una stanza. Pitture di giardino, grotte artificiali e paesaggi esotici nelle case di Pompei
L’antica città di Pompei è celebre non solo per le circostanze drammatiche della sua distruzione nel 79 d.C., ma anche per la ricchezza degli arredi scultorei e dei dipinti restituiti dalle sue case dal Settecento. Soprattutto nel I secolo d.C., la natura sembra aver occupato un ruolo centrale nell’immaginario pompeiano: non di rado, le pareti si aprivano su rigogliosi giardini dipinti, abitati da animali e personaggi del mito.
Filippo Pizzoni - 11 aprile 2024
Arte e paesaggio nel ’900: un dialogo costante , dalle Avanguardie alla Land art
Se il XX secolo si apre all’insegna del revival del giardino storico, dopo la prima guerra mondiale la prima fonte di ispirazione per il nuovo giardino non è più il passato, bensì l’arte e soprattutto l’arte d’avanguardia. Nel corso del Novecento il giardino stringe rapporti via via diversi con le tante forme artistiche, come l’architettura o la pittura, il teatro o la scenografia, o discipline letterarie come la poesia e la filosofia, con le quali ha dialogato per secoli, ma è forse con la scultura che nel secondo dopoguerra la relazione si fa più stretta, fino a sfociare in forme d’arte che si confrontano direttamente con la natura e il paesaggio, come la Land art.
Filippo Pizzoni - 18 aprile 2024
Il giardino “alla moda”. Reciproche influenze fra l’Italia e l’Inghilterra
Partendo dalle considerazioni del sociologo tedesco Georg Simmel che vede nella moda una componente fortemente dualistica, l’intervento intende valutare come la ‘moda' nei giardini abbia avuto risvolti positivi, nati dall’imitazione, e altri negativi, nell’ambito di inevitabili conflitti, soprattutto tra l’Inghilterra e l’Italia. In oltre 400 anni le due culture si sono vicendevolmente influenzate seguendo un’attrazione reciproca più o meno intensa, più o meno consapevole.
Anna Lambertini - 9 maggio 2024
Coltivare suoli urbani. Sul progetto contemporaneo di giardini, paesaggi, spazi aperti
“Il vero giardiniere è un uomo che coltiva il terreno”, scriveva Karel Čapek nella sua divertente e colta raccolta di scritti dedicati ai lavori in giardino, pubblicata nel 1929. Materia prima essenziale alla base delle pratiche di giardinaggio e orticoltura, il terreno o, se si preferisce, il suolo, ossia lo “strato superiore della crosta terrestre”, è per tradizione disciplinare al centro del lavoro e dell’attenzione progettuale del paesaggista, qualunque sia la categoria d’intervento con cui viene chiamato a confrontarsi. Contaminati, impermeabilizzati, perforati, attraversati anche in profondità da reti infrastrutturali, i suoli urbani rappresentano in particolare, nella dimensione attuale, un campo fertile di ricerca, di innovazione e di sperimentazione per l’architettura del paesaggio e del giardino. Nuove specie di spazi aperti si propagano nelle città, invitando a coltivare nuove etiche ed estetiche dei paesaggi ordinari, a nutrire nuove interpretazioni di natura. E della metafora edenica.
Giuseppe Barbera - 16 maggio 2024
Agrumi
“Tutto in questi alberi affascina gli occhi, soddisfa l’odorato, stimola il gusto, nutre il lusso e le arti e mostra all’uomo stupito l’insieme di tutti i piaceri”. Sono le parole di Giorgio Gallesio all’inizio del XIX secolo ad accompagnare il successo che, con la diffusione della navigazione a vapore e delle ferrovie, finalmente porta arance e limoni, cedri e mandarini in tutta Europa. Piante originarie delle foreste ai confini tra India e Cina erano gradualmente giunte nel Mediterraneo ma solo allora sarebbero arrivate oltre le tavole e i giardini aristocratici per diffondersi nelle campagne costiere del Sud e nei mercati urbani delle grandi città europee.
Luca Scarlini - 23 maggio 2024
Il fiore azzurro. Il giardino come opera letteraria
A partire dalla favola romantica di Heinrich von Ofterdingen, un racconto del giardino come occasione di poesia. Dall’arcadia classica, al Rinascimento, alle suggestioni del gotico che spesso nei giardini trova una molla per racconti oscuri.
Giovanni Morelli - 30 maggio 2024
Alberi, alberi, alberi…
Gli alberi sono ovunque, con le loro declinazioni infinite: foreste, parchi e giardini, viali, frutteti. Luoghi selvaggi o segnati dalla mano dell’uomo.
Solitari, a piccoli gruppi o in immense moltitudini occupano con discrezione ogni spazio, lentamente e silenziosamente; possono essere scacciati ma, quasi sempre, alla fine, cocciutamente ritornano.
Sono la misura della vita; la loro assenza segna il confine di ciò che non può essere abitato: deserti, distese di ghiaccio o di acqua, vette alpine.
Questa stagione, intitolata Paradiso in terra, è dedicata al tema tanto vasto quanto affascinante del paesaggio e della natura che lo compone.
Durante le 8 lezioni tenute da noti architetti paesaggisti, storici, agronomi, scrittori e filosofi della comunicazione, si affronteranno temi che vanno dal concetto storico-filosofico e contemporaneo di paesaggio, al racconto dei paesaggi dipinti nel mondo antico, degli agrumi nei giardini mediterranei, e delle influenze reciproche fra l’architettura dei giardini italiani e quella di altri paesi europei arrivando ai giardini contemporanei e quelli letterari fino a parlare dell’anima degli alberi.
Si parte il 14 marzo con l’architetto Eugenio Pandolfini e il suo Paesaggio nascosto, cui seguiranno l’archeologa Anna Anguissola con La natura in una stanza. Pitture di giardino, grotte artificiali e paesaggi esotici nelle case di Pompei, i due incontri con l’architetto paesaggista Filippo Pizzoni su Arte e paesaggio nel ’900: un dialogo costante , dalle Avanguardie alla Land art e Il giardino “alla moda”: Reciproche influenze fra l’Italia e l’Inghilterra, l’architetta paesaggista Anna Lambertini con Coltivare suoli urbani. Sul progetto contemporaneo di giardini, paesaggi, spazi aperti, con il professore di Colture Arboree Giuseppe Barbera sul tema degli Agrumi, lo scrittore Luca Scarlini con Il fiore azzurro. Il giardino come opera letteraria e infine la lezione Alberi, alberi, alberi… dell’agronomo e arboricoltore Giovanni Morelli che chiude la quinta stagione di Brevissime il 30 maggio.
Il progetto Brevissime è nato dall’idea di raccontare il patrimonio culturale dell’Italia attraverso una serie di talks che ne indagano i molteplici aspetti – arte, architettura, design, moda e costume, botanica, filosofia, archeologia, ecc. – affidandone la divulgazione a noti esperti delle varie materie che con un linguaggio accessibile, accattivante e al contempo autorevole, in interventi di massimo 45 minuti possano raggiungere un ampio spettro di persone.
Dal marzo 2023 Brevissime è diventata associazione non-profit con la nascita di Brevissime ETS ̶ di cui è possibile diventare soci (https://www.brevissime.org/diventa-socio) - ̶ con l’intento di creare una crescente comunità locale, nazionale e internazionale con l’interesse comune per la storia del patrimonio culturale italiano come mezzo di crescita personale e sociale. con l’intento di creare una crescente comunità locale, nazionale e internazionale con l’interesse comune per la storia del patrimonio culturale italiano come mezzo di crescita personale e sociale.
Eccezionalmente in occasione di Brevissime, prima di ogni lezione, tre gruppi di persone (ore 17.00 – ore 17.30 – ore 18.00) potranno effettuare delle visite guidate all’Archivio Gucci, previa conferma della prenotazione.
Per le lezioni e per le visite guidate è obbligatoria la prenotazione (per soci e non soci) via email scrivendo a brevissime@gmail.com entro 24 ore dal giorno della lezione.
Programma:
Eugenio Pandolfini - 14 marzo 2024
Paesaggio nascosto
Il paesaggio va di moda. Se ne parla in tanti ambiti e settori: ne parlano gli architetti, i sociologi, i biologi, gli psicologi, i medici, i geografi. La comunicazione del paesaggio coinvolge riviste, pubblicazioni scientifiche, televisione, radio, social media.
Viene spontaneo chiedersi: cos’è il paesaggio?
Anna Anguissola - 4 aprile 2024
La natura in una stanza. Pitture di giardino, grotte artificiali e paesaggi esotici nelle case di Pompei
L’antica città di Pompei è celebre non solo per le circostanze drammatiche della sua distruzione nel 79 d.C., ma anche per la ricchezza degli arredi scultorei e dei dipinti restituiti dalle sue case dal Settecento. Soprattutto nel I secolo d.C., la natura sembra aver occupato un ruolo centrale nell’immaginario pompeiano: non di rado, le pareti si aprivano su rigogliosi giardini dipinti, abitati da animali e personaggi del mito.
Filippo Pizzoni - 11 aprile 2024
Arte e paesaggio nel ’900: un dialogo costante , dalle Avanguardie alla Land art
Se il XX secolo si apre all’insegna del revival del giardino storico, dopo la prima guerra mondiale la prima fonte di ispirazione per il nuovo giardino non è più il passato, bensì l’arte e soprattutto l’arte d’avanguardia. Nel corso del Novecento il giardino stringe rapporti via via diversi con le tante forme artistiche, come l’architettura o la pittura, il teatro o la scenografia, o discipline letterarie come la poesia e la filosofia, con le quali ha dialogato per secoli, ma è forse con la scultura che nel secondo dopoguerra la relazione si fa più stretta, fino a sfociare in forme d’arte che si confrontano direttamente con la natura e il paesaggio, come la Land art.
Filippo Pizzoni - 18 aprile 2024
Il giardino “alla moda”. Reciproche influenze fra l’Italia e l’Inghilterra
Partendo dalle considerazioni del sociologo tedesco Georg Simmel che vede nella moda una componente fortemente dualistica, l’intervento intende valutare come la ‘moda' nei giardini abbia avuto risvolti positivi, nati dall’imitazione, e altri negativi, nell’ambito di inevitabili conflitti, soprattutto tra l’Inghilterra e l’Italia. In oltre 400 anni le due culture si sono vicendevolmente influenzate seguendo un’attrazione reciproca più o meno intensa, più o meno consapevole.
Anna Lambertini - 9 maggio 2024
Coltivare suoli urbani. Sul progetto contemporaneo di giardini, paesaggi, spazi aperti
“Il vero giardiniere è un uomo che coltiva il terreno”, scriveva Karel Čapek nella sua divertente e colta raccolta di scritti dedicati ai lavori in giardino, pubblicata nel 1929. Materia prima essenziale alla base delle pratiche di giardinaggio e orticoltura, il terreno o, se si preferisce, il suolo, ossia lo “strato superiore della crosta terrestre”, è per tradizione disciplinare al centro del lavoro e dell’attenzione progettuale del paesaggista, qualunque sia la categoria d’intervento con cui viene chiamato a confrontarsi. Contaminati, impermeabilizzati, perforati, attraversati anche in profondità da reti infrastrutturali, i suoli urbani rappresentano in particolare, nella dimensione attuale, un campo fertile di ricerca, di innovazione e di sperimentazione per l’architettura del paesaggio e del giardino. Nuove specie di spazi aperti si propagano nelle città, invitando a coltivare nuove etiche ed estetiche dei paesaggi ordinari, a nutrire nuove interpretazioni di natura. E della metafora edenica.
Giuseppe Barbera - 16 maggio 2024
Agrumi
“Tutto in questi alberi affascina gli occhi, soddisfa l’odorato, stimola il gusto, nutre il lusso e le arti e mostra all’uomo stupito l’insieme di tutti i piaceri”. Sono le parole di Giorgio Gallesio all’inizio del XIX secolo ad accompagnare il successo che, con la diffusione della navigazione a vapore e delle ferrovie, finalmente porta arance e limoni, cedri e mandarini in tutta Europa. Piante originarie delle foreste ai confini tra India e Cina erano gradualmente giunte nel Mediterraneo ma solo allora sarebbero arrivate oltre le tavole e i giardini aristocratici per diffondersi nelle campagne costiere del Sud e nei mercati urbani delle grandi città europee.
Luca Scarlini - 23 maggio 2024
Il fiore azzurro. Il giardino come opera letteraria
A partire dalla favola romantica di Heinrich von Ofterdingen, un racconto del giardino come occasione di poesia. Dall’arcadia classica, al Rinascimento, alle suggestioni del gotico che spesso nei giardini trova una molla per racconti oscuri.
Giovanni Morelli - 30 maggio 2024
Alberi, alberi, alberi…
Gli alberi sono ovunque, con le loro declinazioni infinite: foreste, parchi e giardini, viali, frutteti. Luoghi selvaggi o segnati dalla mano dell’uomo.
Solitari, a piccoli gruppi o in immense moltitudini occupano con discrezione ogni spazio, lentamente e silenziosamente; possono essere scacciati ma, quasi sempre, alla fine, cocciutamente ritornano.
Sono la misura della vita; la loro assenza segna il confine di ciò che non può essere abitato: deserti, distese di ghiaccio o di acqua, vette alpine.
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