Disclosures by Grace Lambert Phillips
Dal 21 Settembre 2024 al 17 Novembre 2024
Firenze
Luogo: Golden View
Indirizzo: Via de' Bardi, 58/r
Orari: mercoledì alla domenica dalle 14:30 alle 18:00 previa prenotazione
Curatori: Thierry Morel
Enti promotori:
- Golden View
- Lambert Phillips Foundation
Costo del biglietto: ingresso gatuito con prenotazione
Telefono per informazioni: +39 055 214502
E-Mail info: info@goldenview.it
L’esposizione, fortemente voluta da Tommaso Grasso proprietario del ristorante Golden View di Firenze, è il primo di una serie di appuntamenti, pensati per lanciare una nuova chiave di interpretazione degli spazi dove creare una commistione fra arte, cultura e buon cibo.
Con la mostra Disclosures vengono presentati al pubblico per la prima volta a Firenze alcuni scatti di Grace Lambert-Phillips che mettono in rapporto diretto e inedito due tematiche distinte eppure intimamente connesse della produzione dell’artista, accomunate dalla volontà di raccogliere testimonianze e racconti da offrire all’avvenire per comprendere meglio il passato e gettare nuove basi per il futuro. Il progetto espositivo infatti trova la sua ragione d’essere nell’etimologia stessa della parola “progetto”: dal latino «proièctus», a sua volta derivato dal verbo «proicere» (da pro- 'avanti' + jacere 'gettare'), ovvero l’azione di gettare in avanti, proiettare idee da tradurre in realtà o semplicemente in nuove forme per arricchire l’immaginario delle nostre vite.
La mostra Disclosures comprende infatti nel suo primo nucleo espositivo sei fotografie in bianco e nero dell’omonima serie, realizzate nei mesi successivi all'arrivo della fotografa per la prima volta nella città di Firenze nel settembre 2020. Il secondo lockdown, imposto dall’emergenza sanitaria causata dalla pandemia annunciata poche settimane dopo il suo arrivo, è stata per l’artista l’occasione per raccogliere una nuova prospettiva su Firenze e per raccontare la storia della città immersa nel silenzio. In quelle settimane, infatti, lontano dalle frotte di turisti che normalmente si riversano nelle strade e nelle piazze, ciò che emergeva con forza e nuovo vigore erano vere e proprie Rivelazioni: la storia della città, sepolta fino ad un attimo prima sotto il rumore delle folle, improvvisamente si faceva evidente davanti ai suoi occhi.
Sotto la Loggia dei Lanzi, il Perseo di Cellini, l'eroe mitologico che sconfigge Medusa, nella sua posa trionfante tiene la testa mozzata della Gorgone con una mano e la spada con l'altra; il suo eroico atto ha riportato l'ordine sul caos, come la famiglia Medici aveva fatto sulla città. Lo guarda fiero a poca distanza il Nettuno di Bartolomeo Ammannati, per Firenze “Il Biancone”. Il dio del mare ha i tratti di Cosimo I de’ Medici e la postura imponente: si erge su di un piedistallo con Scilla e Cariddi, mentre i suoi quattro cavalli del cocchio prendono vita rampanti. Dalle mani di Baccio Bandinelli si incarna a pochi passi Ercole, l'eroe dalla sovrumana forza che sconfigge il gigante Caco, proprio davanti al centro del potere civico Palazzo Vecchio, in una magnifica allegoria di autorità e giustizia riportata sulla città.
Sotto lo sguardo dei turisti questi grandiosi monumenti sono solo attrazioni, caselle da spuntare, sfondi per foto scattate di passaggio. Nel silenzio della città deserta però sono tornati ad essere ciò per cui erano stati creati: simboli potenti della storia e dell'identità di Firenze, portatori di messaggi politici e sociali, icone dei valori identitari di una città e di una civiltà. La pietra e il marmo scolpiti dai grandi maestri hanno ripreso a parlare nel silenzio e, catturati in queste immagini dall’artista come testimonianze di vere e proprie Rivelazioni, narrano una città riappropriata di se stessa, come se avesse ripreso vita ancora una volta per raccontare la propria storia.
La città si è aperta a Grace e le fotografie che ha realizzato costituiscono la narrazione visiva della sua visione. Proprio da questa rivelazione nasce il secondo progetto esposto in mostra: Grand Tour, la visione intima e delicata in tre scatti a colori degli interni di Villa Geggiano, una dimora storica magnificamente preservata, tappa del Gran Tour per molti viaggiatori in Toscana e in Italia. Il Grand Tour come immagine di una pratica educativa e sociale che combinava l'apprendimento con l'esperienza culturale e personale, che faceva sì che i viaggiatori portassero con sé nuove idee, mode e influenze artistiche, contribuendo alla diffusione della cultura europea nei loro paesi di origine. Una pratica di scambio culturale che arricchiva le comunità e promuoveva un senso di identità condivisa e che vuole essere oggi per l’artista fonte di ispirazione da offrire a tutti i globe-trotter contemporanei. Uno stimolo quindi per essere viaggiatori e non turisti, e a domandarsi: “cosa possiamo apprendere dai viaggiatori di un tempo?”. Una nuova presa di coscienza in questo senso, infatti, potrebbe rappresentare un passo importante verso una rinnovata consapevolezza e verso una maggior tutela delle città e dei loro pezzi di storia e di arte, affinché siano preservati per il futuro e educhino i turisti del XXI secolo a diventare nuovamente viaggiatori.
Arricchisce l’esibizione inoltre la presentazione di due opere di Jack Vettriano provenienti direttamente dal suo studio ed esposte per la prima volta in quest’occasione in anteprima mondiale. L’esposizione di questi due studi inediti sottolinea il legame di Grace con l’arte fin da sempre, dalla pratica di fotografa documentarista passando per musa del celebre artista britannico, fino alla sua attuale vocazione di custode della tradizione, della storia e della cultura italiana ed europea attraverso le sue narrazioni fotografiche e i progetti portati avanti dalla Lambert Phillips Foundation da lei fondata.
Grace Lambert-Phillips è una fotogr afa documentarista e narr atrice visiva, nota per le sue evocative immagini in bianco e nero che catturano l’essenza delle connessioni umane e della cultura. Il suo per corso artistico è iniziato in Scozia, do ve si è innamor ata del processo grezzo e tattile di lavorare con la pellicola. Un incontro casuale con il celebre artista Jack Vettriano l’ha portata a di ventare sia sua musa che collaboratrice, ispirandola a esplorare più a fondo la narr azione attraverso il suo obiettivo. Nel 2020, a Londra, ha fondato la Lambert Phillips Foundation, con l’obiettivo di preservare il patrimonio cultur ale attraverso la fotografia. Ora residente in Toscana, Grace continua a documentare le tradizioni europee mentre lavora al suo primo libro, Only the Deepest Red, che riflette sul suo percorso artistico e sui progetti in corso dedicati alla conservazione dell’eredità culturale.
Thierry Morel è uno storico dell'arte francese di fama internazionale, noto per le sue competenze nella curatela di grandi mostre e per il suo impegno nella promozione del patrimonio artistico globale. È attualmente il direttore e curatore dell'Hermitage Museum Foundation di San Pietroburgo, un'organizzazione che supporta il celebre museo russo nella conservazione e diffusione del proprio patrimonio artistico. Laureato in Storia dell'Arte presso l'Università di Oxford, Thierry Morel ha sviluppato una carriera ricca e diversificata, collaborando con importanti istituzioni culturali a livello mondiale, inclusi musei, gallerie e fondazioni. È stato il curatore di mostre di rilievo in musei come l'Ermitage e il Metropolitan Museum di New York, dove ha messo in luce collezioni rare e meno conosciute, garantendo un'esperienza innovativa per il pubblico. Tra i suoi progetti più celebri si annovera la curatela della mostra "Houghton Revisited", in cui ha riportato temporaneamente nel Regno Unito la collezione d'arte storica venduta a Caterina la Grande e conservata presso l'Ermitage. Questo progetto ha ricevuto riconoscimenti internazionali per la sua capacità di riconnettere arte e storia attraverso la narrazione visiva. Oltre alla curatela, Thierry Morel è anche un accademico e scrittore, autore di numerosi saggi su arte, collezionismo e museologia. Grazie alla sua esperienza e alla sua visione artistica, continua a essere un punto di riferimento per il mondo dell'arte, dedicandosi alla scoperta e promozione di artisti contemporanei e all'approfondimento della storia dell'arte classica e moderna.
Il Golden View è un elegante ristorante situato nel cuore di Firenze, rinomato non solo per la sua cucina eccezionale, ma anche per la sua posizione privilegiata, che offre viste mozzafiato sul fiume Arno, il Ponte Vecchio e altri simboli storici della città. Con una filosofia che combina la passione per l’arte culinaria con un profondo legame alla cultura e alle arti, il Golden View si presenta come un luogo d’incontro dove estetica, creatività e gusto si fondono in un’esperienza unica.Oltre a una proposta gastronomica raffinata che valorizza i prodotti locali e le tradizioni italiane, il Golden View si distingue per il suo impegno nella promozione della cultura. Le sue sale ospitano regolarmente mostre d’arte contemporanea, creando un’armonia tra cibo, arte e convivialità. L’atmosfera elegante e accogliente del ristorante lo rende il luogo ideale per eventi culturali di alto livello, come le opere in mostra.L’iniziativa promossa da Tommaso Grasso, proprietario del Golden View, è ambiziosa e innovativa. L’idea di utilizzare gli spazi del ristorante per creare una fusione tra arte, cultura e cucina offre un nuovo modo di vivere il momento del pasto, allineato agli ideali culturali del Grand Tour. Con questo primo evento, Grasso mira a inaugurare una serie di incontri che trasformano il ristorante in un vero punto di riferimento per le varie espressioni artistiche e culturali, arricchendo l’esperienza.
La Lambert Phillips Foundation è dedicata alla preservazione e alla condivisione della narrazione attraverso le arti visive come la fotografia, il cinema e i racconti scritti. Con un focus sul patrimonio culturale e la conservazione delle arti, la Fondazione crea ambienti in cui la creatività può prosperare. Fondata a Londra e ora con sede a Firenze, collabora con istituzioni pubbliche, enti di beneficenza e aziende private. I progetti attuali mirano a documentare e preservare le tradizioni culturali italiane, e la Fondazione sta sviluppando il suo primo studio privato, camera oscura e galleria a Villa la Posta, una villa del XVIII secolo a Monteriggioni, in Toscana. Questo spazio diventerà un centro creativo, promuovendo ulteriormente la missione della Fondazione di nutrire l’espressione artistica e la conservazione culturale.
Con la mostra Disclosures vengono presentati al pubblico per la prima volta a Firenze alcuni scatti di Grace Lambert-Phillips che mettono in rapporto diretto e inedito due tematiche distinte eppure intimamente connesse della produzione dell’artista, accomunate dalla volontà di raccogliere testimonianze e racconti da offrire all’avvenire per comprendere meglio il passato e gettare nuove basi per il futuro. Il progetto espositivo infatti trova la sua ragione d’essere nell’etimologia stessa della parola “progetto”: dal latino «proièctus», a sua volta derivato dal verbo «proicere» (da pro- 'avanti' + jacere 'gettare'), ovvero l’azione di gettare in avanti, proiettare idee da tradurre in realtà o semplicemente in nuove forme per arricchire l’immaginario delle nostre vite.
La mostra Disclosures comprende infatti nel suo primo nucleo espositivo sei fotografie in bianco e nero dell’omonima serie, realizzate nei mesi successivi all'arrivo della fotografa per la prima volta nella città di Firenze nel settembre 2020. Il secondo lockdown, imposto dall’emergenza sanitaria causata dalla pandemia annunciata poche settimane dopo il suo arrivo, è stata per l’artista l’occasione per raccogliere una nuova prospettiva su Firenze e per raccontare la storia della città immersa nel silenzio. In quelle settimane, infatti, lontano dalle frotte di turisti che normalmente si riversano nelle strade e nelle piazze, ciò che emergeva con forza e nuovo vigore erano vere e proprie Rivelazioni: la storia della città, sepolta fino ad un attimo prima sotto il rumore delle folle, improvvisamente si faceva evidente davanti ai suoi occhi.
Sotto la Loggia dei Lanzi, il Perseo di Cellini, l'eroe mitologico che sconfigge Medusa, nella sua posa trionfante tiene la testa mozzata della Gorgone con una mano e la spada con l'altra; il suo eroico atto ha riportato l'ordine sul caos, come la famiglia Medici aveva fatto sulla città. Lo guarda fiero a poca distanza il Nettuno di Bartolomeo Ammannati, per Firenze “Il Biancone”. Il dio del mare ha i tratti di Cosimo I de’ Medici e la postura imponente: si erge su di un piedistallo con Scilla e Cariddi, mentre i suoi quattro cavalli del cocchio prendono vita rampanti. Dalle mani di Baccio Bandinelli si incarna a pochi passi Ercole, l'eroe dalla sovrumana forza che sconfigge il gigante Caco, proprio davanti al centro del potere civico Palazzo Vecchio, in una magnifica allegoria di autorità e giustizia riportata sulla città.
Sotto lo sguardo dei turisti questi grandiosi monumenti sono solo attrazioni, caselle da spuntare, sfondi per foto scattate di passaggio. Nel silenzio della città deserta però sono tornati ad essere ciò per cui erano stati creati: simboli potenti della storia e dell'identità di Firenze, portatori di messaggi politici e sociali, icone dei valori identitari di una città e di una civiltà. La pietra e il marmo scolpiti dai grandi maestri hanno ripreso a parlare nel silenzio e, catturati in queste immagini dall’artista come testimonianze di vere e proprie Rivelazioni, narrano una città riappropriata di se stessa, come se avesse ripreso vita ancora una volta per raccontare la propria storia.
La città si è aperta a Grace e le fotografie che ha realizzato costituiscono la narrazione visiva della sua visione. Proprio da questa rivelazione nasce il secondo progetto esposto in mostra: Grand Tour, la visione intima e delicata in tre scatti a colori degli interni di Villa Geggiano, una dimora storica magnificamente preservata, tappa del Gran Tour per molti viaggiatori in Toscana e in Italia. Il Grand Tour come immagine di una pratica educativa e sociale che combinava l'apprendimento con l'esperienza culturale e personale, che faceva sì che i viaggiatori portassero con sé nuove idee, mode e influenze artistiche, contribuendo alla diffusione della cultura europea nei loro paesi di origine. Una pratica di scambio culturale che arricchiva le comunità e promuoveva un senso di identità condivisa e che vuole essere oggi per l’artista fonte di ispirazione da offrire a tutti i globe-trotter contemporanei. Uno stimolo quindi per essere viaggiatori e non turisti, e a domandarsi: “cosa possiamo apprendere dai viaggiatori di un tempo?”. Una nuova presa di coscienza in questo senso, infatti, potrebbe rappresentare un passo importante verso una rinnovata consapevolezza e verso una maggior tutela delle città e dei loro pezzi di storia e di arte, affinché siano preservati per il futuro e educhino i turisti del XXI secolo a diventare nuovamente viaggiatori.
Arricchisce l’esibizione inoltre la presentazione di due opere di Jack Vettriano provenienti direttamente dal suo studio ed esposte per la prima volta in quest’occasione in anteprima mondiale. L’esposizione di questi due studi inediti sottolinea il legame di Grace con l’arte fin da sempre, dalla pratica di fotografa documentarista passando per musa del celebre artista britannico, fino alla sua attuale vocazione di custode della tradizione, della storia e della cultura italiana ed europea attraverso le sue narrazioni fotografiche e i progetti portati avanti dalla Lambert Phillips Foundation da lei fondata.
Grace Lambert-Phillips è una fotogr afa documentarista e narr atrice visiva, nota per le sue evocative immagini in bianco e nero che catturano l’essenza delle connessioni umane e della cultura. Il suo per corso artistico è iniziato in Scozia, do ve si è innamor ata del processo grezzo e tattile di lavorare con la pellicola. Un incontro casuale con il celebre artista Jack Vettriano l’ha portata a di ventare sia sua musa che collaboratrice, ispirandola a esplorare più a fondo la narr azione attraverso il suo obiettivo. Nel 2020, a Londra, ha fondato la Lambert Phillips Foundation, con l’obiettivo di preservare il patrimonio cultur ale attraverso la fotografia. Ora residente in Toscana, Grace continua a documentare le tradizioni europee mentre lavora al suo primo libro, Only the Deepest Red, che riflette sul suo percorso artistico e sui progetti in corso dedicati alla conservazione dell’eredità culturale.
Thierry Morel è uno storico dell'arte francese di fama internazionale, noto per le sue competenze nella curatela di grandi mostre e per il suo impegno nella promozione del patrimonio artistico globale. È attualmente il direttore e curatore dell'Hermitage Museum Foundation di San Pietroburgo, un'organizzazione che supporta il celebre museo russo nella conservazione e diffusione del proprio patrimonio artistico. Laureato in Storia dell'Arte presso l'Università di Oxford, Thierry Morel ha sviluppato una carriera ricca e diversificata, collaborando con importanti istituzioni culturali a livello mondiale, inclusi musei, gallerie e fondazioni. È stato il curatore di mostre di rilievo in musei come l'Ermitage e il Metropolitan Museum di New York, dove ha messo in luce collezioni rare e meno conosciute, garantendo un'esperienza innovativa per il pubblico. Tra i suoi progetti più celebri si annovera la curatela della mostra "Houghton Revisited", in cui ha riportato temporaneamente nel Regno Unito la collezione d'arte storica venduta a Caterina la Grande e conservata presso l'Ermitage. Questo progetto ha ricevuto riconoscimenti internazionali per la sua capacità di riconnettere arte e storia attraverso la narrazione visiva. Oltre alla curatela, Thierry Morel è anche un accademico e scrittore, autore di numerosi saggi su arte, collezionismo e museologia. Grazie alla sua esperienza e alla sua visione artistica, continua a essere un punto di riferimento per il mondo dell'arte, dedicandosi alla scoperta e promozione di artisti contemporanei e all'approfondimento della storia dell'arte classica e moderna.
Il Golden View è un elegante ristorante situato nel cuore di Firenze, rinomato non solo per la sua cucina eccezionale, ma anche per la sua posizione privilegiata, che offre viste mozzafiato sul fiume Arno, il Ponte Vecchio e altri simboli storici della città. Con una filosofia che combina la passione per l’arte culinaria con un profondo legame alla cultura e alle arti, il Golden View si presenta come un luogo d’incontro dove estetica, creatività e gusto si fondono in un’esperienza unica.Oltre a una proposta gastronomica raffinata che valorizza i prodotti locali e le tradizioni italiane, il Golden View si distingue per il suo impegno nella promozione della cultura. Le sue sale ospitano regolarmente mostre d’arte contemporanea, creando un’armonia tra cibo, arte e convivialità. L’atmosfera elegante e accogliente del ristorante lo rende il luogo ideale per eventi culturali di alto livello, come le opere in mostra.L’iniziativa promossa da Tommaso Grasso, proprietario del Golden View, è ambiziosa e innovativa. L’idea di utilizzare gli spazi del ristorante per creare una fusione tra arte, cultura e cucina offre un nuovo modo di vivere il momento del pasto, allineato agli ideali culturali del Grand Tour. Con questo primo evento, Grasso mira a inaugurare una serie di incontri che trasformano il ristorante in un vero punto di riferimento per le varie espressioni artistiche e culturali, arricchendo l’esperienza.
La Lambert Phillips Foundation è dedicata alla preservazione e alla condivisione della narrazione attraverso le arti visive come la fotografia, il cinema e i racconti scritti. Con un focus sul patrimonio culturale e la conservazione delle arti, la Fondazione crea ambienti in cui la creatività può prosperare. Fondata a Londra e ora con sede a Firenze, collabora con istituzioni pubbliche, enti di beneficenza e aziende private. I progetti attuali mirano a documentare e preservare le tradizioni culturali italiane, e la Fondazione sta sviluppando il suo primo studio privato, camera oscura e galleria a Villa la Posta, una villa del XVIII secolo a Monteriggioni, in Toscana. Questo spazio diventerà un centro creativo, promuovendo ulteriormente la missione della Fondazione di nutrire l’espressione artistica e la conservazione culturale.
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