Louise Bourgeois. Do Not Abandon Me / Cell XVIII (Portrait)

Louise Bourgeois, Spider, 2000. Steel and marble, 52.1 x 44. Photo Christopher Burke © The Easton Foundation/Licensed by S.I.A.E., Italy and VAGA at Artists Rights Society (ARS), New York
Dal 22 Giugno 2024 al 20 Ottobre 2024
Firenze
Luogo: Museo Novecento
Indirizzo: Piazza Santa Maria Novella 10
Orari: Lunedì - Domenica 11:00 – 20:00 Giovedì Chiuso
Curatori: Philip Larratt-Smith e Sergio Risaliti
Telefono per informazioni: +39 055 2768224
E-Mail info: info@musefirenze.it
Sito ufficiale: http://www.museonovecento.it
Il Museo Novecento è lieto di annunciare il progetto Louise Bourgeois in Florence, che sarà aperto al pubblico dal 22 giugno al 20 ottobre 2024.
Due mostre d’eccezione: la prima al Museo Novecento Do Not Abandon Me e l’altra al Museo degli Innocenti Cell XVIII (Portrait).
Il progetto porta per la prima volta a Firenze le opere di Louise Bourgeois (Parigi, 1911 – New York, 2010), costruendo un significativo rapporto di osmosi tra le sue creazioni e il contesto espositivo.
La mostra Do Not Abandon Meoccuperà quasi per intero l’edificio delle Ex Leopoldine, tra le sale al piano terra e al primo piano. La mostra presenterà una rassegna di gouaches rosse di Louise Bourgeois con un focus tematico sul motivo della madre e del bambino. Il titolo della mostra fa riferimento alla paura dell’abbandono che Bourgeois nutre da sempre, e che in questo caso si riferisce alla diade madre-bambino, che costituisce il modello di tutte le relazioni future. La maternità e le inquietudini ad essa correlate erano al centro della concezione che Bourgeois aveva di sé stessa. Allo stesso tempo, man mano che la vecchiaia la rendeva più fragile e più dipendente dagli altri, uno spostamento inconscio verso la madre ha caratterizzato il suo lavoro.
In concomitanza con il decimo anniversario dalla sua apertura, il Museo Novecento celebra dunque Louise Bourgeois, una delle protagoniste assolute dell’arte del XX e XXI secolo, con la mostra Do Not Abandon Me curata da Philip Larratt-Smith e Sergio Risaliti in collaborazione con The Easton Foundation. Pensata in stretto dialogo con l’architettura delle Ex Leopoldine, complesso dalla forte vocazione sociale gestito per secoli da comunità interamente femminili, l’esposizione darà modo di vedere dal vivo quasi cento opere dell’artista, tra cui molte su carta realizzate negli anni duemila e sculture di varie dimensioni, in stoffa, bronzo, marmo e altri materiali, assieme a Spider Couple (2003)
Per l’occasione sarà riproposta la collaborazione con l’Istituto degli Innocenti: nato nel 1419 come ospedale con il preciso scopo di accogliere l’infanzia priva di cure familiari in un ambiente contraddistinto dall’alto pregio artistico e architettonico, l’Istituto non ha mai interrotto la sua mission originaria, spesso precorrendo le innovazioni per la cura dei più piccoli. Nel complesso progettato da Filippo Brunelleschi, gli spazi del Museo ospiteranno Cell XVIII (Portrait), un’opera di forte impatto visivo in potente risonanza con la storia e la collezione degli Innocenti, scelta da Philip Larratt-Smith in dialogo con Arabella Natalini, direttrice del Museo degli Innocenti, e Stefania Rispoli, curatrice del Museo Novecento.
Due mostre d’eccezione: la prima al Museo Novecento Do Not Abandon Me e l’altra al Museo degli Innocenti Cell XVIII (Portrait).
Il progetto porta per la prima volta a Firenze le opere di Louise Bourgeois (Parigi, 1911 – New York, 2010), costruendo un significativo rapporto di osmosi tra le sue creazioni e il contesto espositivo.
La mostra Do Not Abandon Meoccuperà quasi per intero l’edificio delle Ex Leopoldine, tra le sale al piano terra e al primo piano. La mostra presenterà una rassegna di gouaches rosse di Louise Bourgeois con un focus tematico sul motivo della madre e del bambino. Il titolo della mostra fa riferimento alla paura dell’abbandono che Bourgeois nutre da sempre, e che in questo caso si riferisce alla diade madre-bambino, che costituisce il modello di tutte le relazioni future. La maternità e le inquietudini ad essa correlate erano al centro della concezione che Bourgeois aveva di sé stessa. Allo stesso tempo, man mano che la vecchiaia la rendeva più fragile e più dipendente dagli altri, uno spostamento inconscio verso la madre ha caratterizzato il suo lavoro.
In concomitanza con il decimo anniversario dalla sua apertura, il Museo Novecento celebra dunque Louise Bourgeois, una delle protagoniste assolute dell’arte del XX e XXI secolo, con la mostra Do Not Abandon Me curata da Philip Larratt-Smith e Sergio Risaliti in collaborazione con The Easton Foundation. Pensata in stretto dialogo con l’architettura delle Ex Leopoldine, complesso dalla forte vocazione sociale gestito per secoli da comunità interamente femminili, l’esposizione darà modo di vedere dal vivo quasi cento opere dell’artista, tra cui molte su carta realizzate negli anni duemila e sculture di varie dimensioni, in stoffa, bronzo, marmo e altri materiali, assieme a Spider Couple (2003)
Per l’occasione sarà riproposta la collaborazione con l’Istituto degli Innocenti: nato nel 1419 come ospedale con il preciso scopo di accogliere l’infanzia priva di cure familiari in un ambiente contraddistinto dall’alto pregio artistico e architettonico, l’Istituto non ha mai interrotto la sua mission originaria, spesso precorrendo le innovazioni per la cura dei più piccoli. Nel complesso progettato da Filippo Brunelleschi, gli spazi del Museo ospiteranno Cell XVIII (Portrait), un’opera di forte impatto visivo in potente risonanza con la storia e la collezione degli Innocenti, scelta da Philip Larratt-Smith in dialogo con Arabella Natalini, direttrice del Museo degli Innocenti, e Stefania Rispoli, curatrice del Museo Novecento.
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