MEGALOGRAFIE di Ivan Mangov
Ivan Mangov, Atol, 2025, olio su tela, 120x120 cm.
Dal 4 September 2025 al 29 September 2025
Firenze
Luogo: Palazzo Medici Riccardi
Indirizzo: Via Cavour 9
Orari: 11.00-13.00 | 16.00-20.00 Mercoledì Chiuso
Curatori: Sveva Manfredi Zavaglia e Nataša Radojević
Telefono per informazioni: +39 055 216150
E-Mail info: info@ariaartgallery.com
Il 4 settembre 2025 alle 18.00, nella Galleria delle Carrozze dello storico Palazzo Medici Riccardi, inaugura MEGALOGRAFIE di Ivan Mangov.
L’esposizione a cura di Sveva Manfredi Zavaglia e Nataša Radojević, rappresenta un momento significativo nell’evoluzione artistica dell’artista serbo di origine e romano d’adozione, il cui lavoro si distingue per una profonda riflessione sulla materialità della pittura e sul rapporto tra immagine e tempo, creando un’atemporalità di sguardi.
Nella tradizione archeologica, le megalografie sono cicli pittorici con figure monumentali, spesso a grandezza naturale, come quelli presenti nella Villa dei Misteri a Pompei. Ispirandosi in parte alla monumentalità e alla fragilità delle megalografie pompeiane, Mangov crea opere che fondono materia e memoria in composizioni pittoriche di grande scala e potente presenza visiva. Il nucleo della mostra è costituito da quattordici effigi di grandi dimensioni, realizzati con olio su tela e creati da una personale e complessa tecnica da lui denominata “sotto-pittura composita”.
Attraverso una stratificazione intensa di pigmenti, la materia pittorica pulsa sotto la superficie visibile, suggerendo una realtà nascosta e viva, che sfugge alla mera percezione immediata. Tali opere si collocano in uno spazio di tensione tra astrazione e figurazione; le forme sembrano oscillare tra la definizione e la dissolvenza, invitando lo spettatore a un’esplorazione lenta e meditativa.
Contemporaneamente alle tele, due video che documentano le fasi progressive del processo creativo. Questi materiali multimediali offrono una prospettiva sulla trasformazione continua dell’opera, sottolineando come il quadro, nella visione di Mangov, si presenti come uno spazio dinamico di mutamenti e di stratificazioni in divenire.
Il critico Domenico de Chirico definisce l’opera di Mangov come una “audace apertura”, capace di tradursi in intense sensazioni cromatiche. La materia diviene così un segno visivo, quasi geologico, che testimonia l’epoca in cui viviamo, sospesa tra un senso di nostalgia archeologica e l’energia dinamica del flusso di coscienza contemporaneo”.
MEGALOGRAFIE si configura come un’indagine profonda sul rapporto tra tempo, materia e identità. La mostra propone un’esperienza immersiva, che sollecita una riflessione sul lento, inesorabile mutamento della percezione e sul divenire stesso dell’essere.
L’artista Ivan Mangov (1979), pittore originario di Belgrado (Serbia), vive e lavora attualmente a Roma (Italia).
Ha perfezionato le sue tecniche di pittura a olio sotto la guida del noto pittore Zdravko Vajagić. Ha conseguito un Master in Museografia presso il Politecnico di Milano.
Tra le sue mostre di rilievo: Memory Update al Museo delle Arti Applicate di Belgrado, una bi-personale presso lo Smithsonian Associates a Washington e la partecipazione al Padiglione della Serbia alla XXIII Triennale di Milano. Nel 2014 ha vinto il premio Ranko Radović per la miglior mostra. www.mangov.net
La mostra è presentata dal Consolato della Repubblica di Serbia a Firenze, con il patrocinio della Città Metropolitana di Firenze, in collaborazione con Aria Art Gallery.
L’esposizione a cura di Sveva Manfredi Zavaglia e Nataša Radojević, rappresenta un momento significativo nell’evoluzione artistica dell’artista serbo di origine e romano d’adozione, il cui lavoro si distingue per una profonda riflessione sulla materialità della pittura e sul rapporto tra immagine e tempo, creando un’atemporalità di sguardi.
Nella tradizione archeologica, le megalografie sono cicli pittorici con figure monumentali, spesso a grandezza naturale, come quelli presenti nella Villa dei Misteri a Pompei. Ispirandosi in parte alla monumentalità e alla fragilità delle megalografie pompeiane, Mangov crea opere che fondono materia e memoria in composizioni pittoriche di grande scala e potente presenza visiva. Il nucleo della mostra è costituito da quattordici effigi di grandi dimensioni, realizzati con olio su tela e creati da una personale e complessa tecnica da lui denominata “sotto-pittura composita”.
Attraverso una stratificazione intensa di pigmenti, la materia pittorica pulsa sotto la superficie visibile, suggerendo una realtà nascosta e viva, che sfugge alla mera percezione immediata. Tali opere si collocano in uno spazio di tensione tra astrazione e figurazione; le forme sembrano oscillare tra la definizione e la dissolvenza, invitando lo spettatore a un’esplorazione lenta e meditativa.
Contemporaneamente alle tele, due video che documentano le fasi progressive del processo creativo. Questi materiali multimediali offrono una prospettiva sulla trasformazione continua dell’opera, sottolineando come il quadro, nella visione di Mangov, si presenti come uno spazio dinamico di mutamenti e di stratificazioni in divenire.
Il critico Domenico de Chirico definisce l’opera di Mangov come una “audace apertura”, capace di tradursi in intense sensazioni cromatiche. La materia diviene così un segno visivo, quasi geologico, che testimonia l’epoca in cui viviamo, sospesa tra un senso di nostalgia archeologica e l’energia dinamica del flusso di coscienza contemporaneo”.
MEGALOGRAFIE si configura come un’indagine profonda sul rapporto tra tempo, materia e identità. La mostra propone un’esperienza immersiva, che sollecita una riflessione sul lento, inesorabile mutamento della percezione e sul divenire stesso dell’essere.
L’artista Ivan Mangov (1979), pittore originario di Belgrado (Serbia), vive e lavora attualmente a Roma (Italia).
Ha perfezionato le sue tecniche di pittura a olio sotto la guida del noto pittore Zdravko Vajagić. Ha conseguito un Master in Museografia presso il Politecnico di Milano.
Tra le sue mostre di rilievo: Memory Update al Museo delle Arti Applicate di Belgrado, una bi-personale presso lo Smithsonian Associates a Washington e la partecipazione al Padiglione della Serbia alla XXIII Triennale di Milano. Nel 2014 ha vinto il premio Ranko Radović per la miglior mostra. www.mangov.net
La mostra è presentata dal Consolato della Repubblica di Serbia a Firenze, con il patrocinio della Città Metropolitana di Firenze, in collaborazione con Aria Art Gallery.
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