Right Before I Was
Dal 29 Aprile 2014 al 13 Giugno 2014
Firenze
Luogo: F_AIR Florence Artist in Residence
Indirizzo: via S. Gallo 45 - 47/r
Orari: lun. - giov. 15 - 17.30 e su appuntamento
Curatori: Lucia Giardino
Telefono per informazioni: +39 055 0332950
E-Mail info: fair@fua.it
Sito ufficiale: http://fair.palazziflorence.com
Right Before I Was presenta gli esiti di riflessioni sul recente passato artistico di Firenze (1960 – 1980) da parte di 3 giovani artisti d’età e di provenienze leggermente sfalsate. Esso include luoghi, personaggi e riferimenti topici non sperimentati in prima persona, ma appresi per lo più tramite racconti orali e visivi, da parte di Gaetano Cunsolo (Catania 1986, ma di educazione fiorentina), Barbara Esposito (Isernia 1978), Lori Lako (Albania, 1991).
La mostra prende il via dalla possibilità di effettuare voli pindarici tramite un documento visivo condiviso tra i protagonisti di quegli anni (le gallerie Schema e Zona, la casa editrice Centro D, i progetti futuristici di Archizoom, Superstudio, dei Radicals, ecc..) e i giovani artisti invitati. La negazione dell'offerta di tale documento, ha conformato il secondo pensiero strutturale di Right Before I Was, da cui Firenze emerge come una città provinciale e domestica, dove quest'ultimo termine ritiene tutte le sfumature positive del senso del comfort e dell'abitare, ma anche quelle negative dell'elitarismo, del protezionismo culturale e dell'autoreferenzialità.
Condensate nel decennio del 1970, ma elaborate subito prima, s’intravedevano le possibilità di una Città senza confini, che pur tenendo (al)le mura di Arnolfo, le riportava ad un dato di fatto e all’interno di un dialogo fruttuoso con le alterità geografiche e culturali; soprattutto le trasferiva nel contesto di una dimensione scherzosa che allentava le maglie di controllo delle narrazioni istaurate durante la metà dell’Ottocento e di lì congelate nell’immagine della città cartolina inventata dalla vista da piazzale Michelangelo di Giuseppe Poggi.
Ma i tre artisti in Right Before I Was, sono tornati a parlare della città storica e della sua granitica architettura di pietra serena, evitando un richiamo diretto al recente passato artistico di Firenze. Gaetano Cunsolo esplora la porzione circoscritta dai viali di circonvallazione, che diventano il limite per un conteggio delle piazze al suo interno. La piazza, luogo delle possibilità e dello scambio, è riportata alla dimensione fallimentare del mero incontro di strade, in cui la relazione interpersonale e sociale è da riprogettare. I suoi rilievi a contatto del suolo, mancando della visione prospettica, registrano un livello zero di dialogo. Barbara Esposito, impernia il suo intervento sulla distorsione di una forma compatta, l’ottagono (il battistero di San Giovanni): un atto generativo di possibilità, che, come è accaduto nel Cinquecento con gli irregolari Rosso Fiorentino e Pontormo, può produrre nuove e fertili, seppur brevi, stagioni artistiche. Lori Lako vede senza conflitti la città-cartolina iconicizzata dal Poggi, la quale non viene per niente scalfita dalla creatività dei decenni 1960 – 1980. La mole della calotta del Brunelleschi rimane per lei l’elemento dominante di un paesaggio sia reale che astratto. Per la giovane albanese, le problematicità sono nell’impossibilità di incuneare al proprio sistema di rappresentazioni della città un’estensione temporale che per lei rimane grigia. Il primo passo è quindi organizzare i dati cronologicamente, per una disamina della casistica, da cui forse si può generare un’opera o un segno grafico.
In Right Before I Was sembra quindi che il particolarismo, l’indolenza alla condivisione della propria storia da parte dei protagonisti dei recenti fatti artistici di Firenze abbiano represso le deviazioni dal testo principale, specifiche di Pindaro, ed essenziali agli artisti Cunsolo, Esposito, Lako, per un commento articolato e vitale di ciò che è stato, poco prima che essi nascessero.
Questa mostra nasce infine dall’esigenza di offrire agli studenti internazionali di Florence University of the Arts, primo pubblico della programmazione di F_AIR, uno spiraglio su alterità artistiche fiorentine di grande interesse, eppure poco conosciute, con la convinzione che un accenno possa essere la premessa alla scoperta individuale o collettiva di un panorama allargato.
Gaetano Cunsolo (Catania 1986, vive a Firenze). Studia a Firenze (Accademia di Belle Arti), a Milano (Naba) e a Minneapolis (MCAD, Minnesota). Secondo una definizione di Germano Celant, si definisce artista off media, (per indicare una condizione comune dell’artista postmoderno, ma che in lui acquista una valenza costitutiva determinante. Principali mostre personali e collettive fino al 2010: 2013 – disUmanesimi, Biagiotti Progetto Arte, Firenze; Madeinfilandia, Pieve a Presciano, Arezzo; Dalla Memoria alla Materia, a cura di Andris Brinkmanis, Quartiere Umanitaria, Milano; La Mala Educaciòn, a cura di Pietro Gaglianò, Biagiotti Progetto Arte, Firenze; 2012 - The Wall (Archives) #2, un progetto di Pietro Gaglianò, Ex officine automobilistiche, Roma 2011 – Sul Disegnare (curata da Lorenzo Bruni, Via Nuova Arte Contemporanea, Firenze; On the Ideology of Snow: Shifts (Part 1), Kiehle Gallery, St. Cloud State University, Minnesota; On the Ideology of Snow: Shifts (Part 2), Dressing Room, Minneapolis, Minnesota. Storie dai Margini (Teatro Studio, Scandicci, IT, 2010.
Barbara Esposito (Isernia 1979, vive a Roma). Da sempre interessata al “luogo nelle sue potenzialità non immediatamente percettibili… non solo come territorio d’indagine, ma anche come eventuale metafora dell’identità di chi lo abita” Barbara Esposito predilige interventi di stampo minimale, spesso annullando le differenze tra l’opera finale e le fasi progettuali, dove l’impiego del disegno e della carta rappresentano il limite massimo per visualizzare sua ricerca condotta su basi astratte. Principali mostre personali e collettive fino al 2010: 2013 – SIGHT 13/14, a cura di Enzo De Leonibus, Museolaboratorio Ex Manifattura Tabacchi, Città Sant’Angelo (Pe); VIS à VIS - Fuoriluogo 16, a cura di Silvia Valente, Oratino (Cb); Sentieri emozionali, a cura di Silvia Valente, Caffè letterario, Montemitro - Galleria Limiti Inchiusi (CB); 2012 – RestArt, a cura di Silvia Valente and Tommaso Evangelista; Museo Light, a cura di Patrizia Ferri, Museolaboratorio Ex Manifattura Tabacchi, Città Sant’Angelo (PE); L'orto dell'arte, Visioni Contemporanee, a cura di Lea Contestabile e Marcello Gallucci, Castello Piccolomini, Ortucchio; Papiroflexia, a cura di Lorenzo Canova, ARATRO, Campobasso; 2011 – Autumn Contamination, a cura di Luca Basilico, Axa Palladino Company, Campobasso; Art linking-Project, a cura di Silvia Valente, Galleria Limiti Inchiusi, Campobasso; Il grado zero dello sguardo, a cura di Maurizio Coccia, Enzo De Leonibus, Giuseppe Di Liberti, Domenico Spinosa, Museolaboratorio Ex Manifattura Tabacchi, Città Sant’Angelo (PE); Premiata Officina Trevana 2011, a cura di Maurizio Coccia and Matilde Martinetti, Palazzo Lucarini Contemporary, Trevi (PG); 2010 – Sight, a cura di Enzo De Leonibus, Museolaboratorio ex manifattura tabacchi, Città Sant’Angelo (PE); Kalenarte, a cura di Silvia Valente, Casacalenda (CB); Premio Termoli - Imago, a cura di Miriam Midolla, Galleria Civica di Arte contemporanea, Termoli (CB); Poetiche nomadi, a cura di Enzo De Leonibus, Museolaboratorio Ex Manifattura Tabacchi, Città Sant’Angelo (PE); Sogni d’oro, Galleria Limiti Inchiusi, Campobasso; Godart, a cura di Enzo De Leonibus, Museolaboratorio Ex Manifattura Tabacchi, Città Sant’Angelo (PE).
Barbara Esposito (Isernia 1979, vive a Roma). Da sempre interessata al “luogo nelle sue potenzialità non immediatamente percettibili… non solo come territorio d’indagine, ma anche come eventuale metafora dell’identità di chi lo abita” Barbara Esposito predilige interventi di stampo minimale, spesso annullando le differenze tra l’opera finale e le fasi progettuali, dove l’impiego del disegno e della carta rappresentano il limite massimo per visualizzare sua ricerca condotta su basi astratte. Principali mostre personali e collettive fino al 2010: 2013 – SIGHT 13/14, a cura di Enzo De Leonibus, Museolaboratorio Ex Manifattura Tabacchi, Città Sant’Angelo (Pe); VIS à VIS - Fuoriluogo 16, a cura di Silvia Valente, Oratino (Cb); Sentieri emozionali, a cura di Silvia Valente, Caffè letterario, Montemitro - Galleria Limiti Inchiusi (CB); 2012 – RestArt, a cura di Silvia Valente and Tommaso Evangelista; Museo Light, a cura di Patrizia Ferri, Museolaboratorio Ex Manifattura Tabacchi, Città Sant’Angelo (PE); L'orto dell'arte, Visioni Contemporanee, a cura di Lea Contestabile e Marcello Gallucci, Castello Piccolomini, Ortucchio; Papiroflexia, a cura di Lorenzo Canova, ARATRO, Campobasso; 2011 – Autumn Contamination, a cura di Luca Basilico, Axa Palladino Company, Campobasso; Art linking-Project, a cura di Silvia Valente, Galleria Limiti Inchiusi, Campobasso; Il grado zero dello sguardo, a cura di Maurizio Coccia, Enzo De Leonibus, Giuseppe Di Liberti, Domenico Spinosa, Museolaboratorio Ex Manifattura Tabacchi, Città Sant’Angelo (PE); Premiata Officina Trevana 2011, a cura di Maurizio Coccia and Matilde Martinetti, Palazzo Lucarini Contemporary, Trevi (PG); 2010 – Sight, a cura di Enzo De Leonibus, Museolaboratorio ex manifattura tabacchi, Città Sant’Angelo (PE); Kalenarte, a cura di Silvia Valente, Casacalenda (CB); Premio Termoli - Imago, a cura di Miriam Midolla, Galleria Civica di Arte contemporanea, Termoli (CB); Poetiche nomadi, a cura di Enzo De Leonibus, Museolaboratorio Ex Manifattura Tabacchi, Città Sant’Angelo (PE); Sogni d’oro, Galleria Limiti Inchiusi, Campobasso; Godart, a cura di Enzo De Leonibus, Museolaboratorio Ex Manifattura Tabacchi, Città Sant’Angelo (PE).
La mostra prende il via dalla possibilità di effettuare voli pindarici tramite un documento visivo condiviso tra i protagonisti di quegli anni (le gallerie Schema e Zona, la casa editrice Centro D, i progetti futuristici di Archizoom, Superstudio, dei Radicals, ecc..) e i giovani artisti invitati. La negazione dell'offerta di tale documento, ha conformato il secondo pensiero strutturale di Right Before I Was, da cui Firenze emerge come una città provinciale e domestica, dove quest'ultimo termine ritiene tutte le sfumature positive del senso del comfort e dell'abitare, ma anche quelle negative dell'elitarismo, del protezionismo culturale e dell'autoreferenzialità.
Condensate nel decennio del 1970, ma elaborate subito prima, s’intravedevano le possibilità di una Città senza confini, che pur tenendo (al)le mura di Arnolfo, le riportava ad un dato di fatto e all’interno di un dialogo fruttuoso con le alterità geografiche e culturali; soprattutto le trasferiva nel contesto di una dimensione scherzosa che allentava le maglie di controllo delle narrazioni istaurate durante la metà dell’Ottocento e di lì congelate nell’immagine della città cartolina inventata dalla vista da piazzale Michelangelo di Giuseppe Poggi.
Ma i tre artisti in Right Before I Was, sono tornati a parlare della città storica e della sua granitica architettura di pietra serena, evitando un richiamo diretto al recente passato artistico di Firenze. Gaetano Cunsolo esplora la porzione circoscritta dai viali di circonvallazione, che diventano il limite per un conteggio delle piazze al suo interno. La piazza, luogo delle possibilità e dello scambio, è riportata alla dimensione fallimentare del mero incontro di strade, in cui la relazione interpersonale e sociale è da riprogettare. I suoi rilievi a contatto del suolo, mancando della visione prospettica, registrano un livello zero di dialogo. Barbara Esposito, impernia il suo intervento sulla distorsione di una forma compatta, l’ottagono (il battistero di San Giovanni): un atto generativo di possibilità, che, come è accaduto nel Cinquecento con gli irregolari Rosso Fiorentino e Pontormo, può produrre nuove e fertili, seppur brevi, stagioni artistiche. Lori Lako vede senza conflitti la città-cartolina iconicizzata dal Poggi, la quale non viene per niente scalfita dalla creatività dei decenni 1960 – 1980. La mole della calotta del Brunelleschi rimane per lei l’elemento dominante di un paesaggio sia reale che astratto. Per la giovane albanese, le problematicità sono nell’impossibilità di incuneare al proprio sistema di rappresentazioni della città un’estensione temporale che per lei rimane grigia. Il primo passo è quindi organizzare i dati cronologicamente, per una disamina della casistica, da cui forse si può generare un’opera o un segno grafico.
In Right Before I Was sembra quindi che il particolarismo, l’indolenza alla condivisione della propria storia da parte dei protagonisti dei recenti fatti artistici di Firenze abbiano represso le deviazioni dal testo principale, specifiche di Pindaro, ed essenziali agli artisti Cunsolo, Esposito, Lako, per un commento articolato e vitale di ciò che è stato, poco prima che essi nascessero.
Questa mostra nasce infine dall’esigenza di offrire agli studenti internazionali di Florence University of the Arts, primo pubblico della programmazione di F_AIR, uno spiraglio su alterità artistiche fiorentine di grande interesse, eppure poco conosciute, con la convinzione che un accenno possa essere la premessa alla scoperta individuale o collettiva di un panorama allargato.
Gaetano Cunsolo (Catania 1986, vive a Firenze). Studia a Firenze (Accademia di Belle Arti), a Milano (Naba) e a Minneapolis (MCAD, Minnesota). Secondo una definizione di Germano Celant, si definisce artista off media, (per indicare una condizione comune dell’artista postmoderno, ma che in lui acquista una valenza costitutiva determinante. Principali mostre personali e collettive fino al 2010: 2013 – disUmanesimi, Biagiotti Progetto Arte, Firenze; Madeinfilandia, Pieve a Presciano, Arezzo; Dalla Memoria alla Materia, a cura di Andris Brinkmanis, Quartiere Umanitaria, Milano; La Mala Educaciòn, a cura di Pietro Gaglianò, Biagiotti Progetto Arte, Firenze; 2012 - The Wall (Archives) #2, un progetto di Pietro Gaglianò, Ex officine automobilistiche, Roma 2011 – Sul Disegnare (curata da Lorenzo Bruni, Via Nuova Arte Contemporanea, Firenze; On the Ideology of Snow: Shifts (Part 1), Kiehle Gallery, St. Cloud State University, Minnesota; On the Ideology of Snow: Shifts (Part 2), Dressing Room, Minneapolis, Minnesota. Storie dai Margini (Teatro Studio, Scandicci, IT, 2010.
Barbara Esposito (Isernia 1979, vive a Roma). Da sempre interessata al “luogo nelle sue potenzialità non immediatamente percettibili… non solo come territorio d’indagine, ma anche come eventuale metafora dell’identità di chi lo abita” Barbara Esposito predilige interventi di stampo minimale, spesso annullando le differenze tra l’opera finale e le fasi progettuali, dove l’impiego del disegno e della carta rappresentano il limite massimo per visualizzare sua ricerca condotta su basi astratte. Principali mostre personali e collettive fino al 2010: 2013 – SIGHT 13/14, a cura di Enzo De Leonibus, Museolaboratorio Ex Manifattura Tabacchi, Città Sant’Angelo (Pe); VIS à VIS - Fuoriluogo 16, a cura di Silvia Valente, Oratino (Cb); Sentieri emozionali, a cura di Silvia Valente, Caffè letterario, Montemitro - Galleria Limiti Inchiusi (CB); 2012 – RestArt, a cura di Silvia Valente and Tommaso Evangelista; Museo Light, a cura di Patrizia Ferri, Museolaboratorio Ex Manifattura Tabacchi, Città Sant’Angelo (PE); L'orto dell'arte, Visioni Contemporanee, a cura di Lea Contestabile e Marcello Gallucci, Castello Piccolomini, Ortucchio; Papiroflexia, a cura di Lorenzo Canova, ARATRO, Campobasso; 2011 – Autumn Contamination, a cura di Luca Basilico, Axa Palladino Company, Campobasso; Art linking-Project, a cura di Silvia Valente, Galleria Limiti Inchiusi, Campobasso; Il grado zero dello sguardo, a cura di Maurizio Coccia, Enzo De Leonibus, Giuseppe Di Liberti, Domenico Spinosa, Museolaboratorio Ex Manifattura Tabacchi, Città Sant’Angelo (PE); Premiata Officina Trevana 2011, a cura di Maurizio Coccia and Matilde Martinetti, Palazzo Lucarini Contemporary, Trevi (PG); 2010 – Sight, a cura di Enzo De Leonibus, Museolaboratorio ex manifattura tabacchi, Città Sant’Angelo (PE); Kalenarte, a cura di Silvia Valente, Casacalenda (CB); Premio Termoli - Imago, a cura di Miriam Midolla, Galleria Civica di Arte contemporanea, Termoli (CB); Poetiche nomadi, a cura di Enzo De Leonibus, Museolaboratorio Ex Manifattura Tabacchi, Città Sant’Angelo (PE); Sogni d’oro, Galleria Limiti Inchiusi, Campobasso; Godart, a cura di Enzo De Leonibus, Museolaboratorio Ex Manifattura Tabacchi, Città Sant’Angelo (PE).
Barbara Esposito (Isernia 1979, vive a Roma). Da sempre interessata al “luogo nelle sue potenzialità non immediatamente percettibili… non solo come territorio d’indagine, ma anche come eventuale metafora dell’identità di chi lo abita” Barbara Esposito predilige interventi di stampo minimale, spesso annullando le differenze tra l’opera finale e le fasi progettuali, dove l’impiego del disegno e della carta rappresentano il limite massimo per visualizzare sua ricerca condotta su basi astratte. Principali mostre personali e collettive fino al 2010: 2013 – SIGHT 13/14, a cura di Enzo De Leonibus, Museolaboratorio Ex Manifattura Tabacchi, Città Sant’Angelo (Pe); VIS à VIS - Fuoriluogo 16, a cura di Silvia Valente, Oratino (Cb); Sentieri emozionali, a cura di Silvia Valente, Caffè letterario, Montemitro - Galleria Limiti Inchiusi (CB); 2012 – RestArt, a cura di Silvia Valente and Tommaso Evangelista; Museo Light, a cura di Patrizia Ferri, Museolaboratorio Ex Manifattura Tabacchi, Città Sant’Angelo (PE); L'orto dell'arte, Visioni Contemporanee, a cura di Lea Contestabile e Marcello Gallucci, Castello Piccolomini, Ortucchio; Papiroflexia, a cura di Lorenzo Canova, ARATRO, Campobasso; 2011 – Autumn Contamination, a cura di Luca Basilico, Axa Palladino Company, Campobasso; Art linking-Project, a cura di Silvia Valente, Galleria Limiti Inchiusi, Campobasso; Il grado zero dello sguardo, a cura di Maurizio Coccia, Enzo De Leonibus, Giuseppe Di Liberti, Domenico Spinosa, Museolaboratorio Ex Manifattura Tabacchi, Città Sant’Angelo (PE); Premiata Officina Trevana 2011, a cura di Maurizio Coccia and Matilde Martinetti, Palazzo Lucarini Contemporary, Trevi (PG); 2010 – Sight, a cura di Enzo De Leonibus, Museolaboratorio ex manifattura tabacchi, Città Sant’Angelo (PE); Kalenarte, a cura di Silvia Valente, Casacalenda (CB); Premio Termoli - Imago, a cura di Miriam Midolla, Galleria Civica di Arte contemporanea, Termoli (CB); Poetiche nomadi, a cura di Enzo De Leonibus, Museolaboratorio Ex Manifattura Tabacchi, Città Sant’Angelo (PE); Sogni d’oro, Galleria Limiti Inchiusi, Campobasso; Godart, a cura di Enzo De Leonibus, Museolaboratorio Ex Manifattura Tabacchi, Città Sant’Angelo (PE).
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