Rocco Rorandelli. My India/Megalopoli
Dal 07 Dicembre 2023 al 16 Dicembre 2023
Firenze
Luogo: C.A. Ciampi - Consiglio Regionale della Toscana
Indirizzo: Via de’ Pucci 16
Orari: lu/ve 10.00-12.00 / 15.00-19.00, sa 10.00-13.00
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Sito ufficiale: http://www.rivertoriver.it
Un viaggio visuale nel subcontinente indiano attraverso lo straordinario processo di urbanizzazione che sta portando 250 milioni di persone a spostarsi dalle campagne alle città. Questo è “My India/Megalopoli”, il progetto firmato dal fotografo Rocco Rorandelli, tra i fondatori dell’acclamato collettivo TerraProject, che sarà per la prima volta in mostra nell’ambito della 23/ma edizione del River to River Florence Indian Film Festival, a Firenze la manifestazione diretta e curata da Selvaggia Velo che indaga i volti dell’India contemporanea attraverso il cinema, in collaborazione con fsm - Fondazione Studio Marangoni.
19 immagini, formato quadrato. Un lavoro scattato durante oltre 15 anni di esplorazioni delle più imponenti megalopoli indiane – Nuova Delhi, Mumbai, Chandigarh – dove di giorno in giornoforeste e campi seminati lasciano spazio a edifici commerciali e complessi residenziali per alimentare a volte l’illusione e a volte la realtà di una nuova vita urbana.
Inaugurazione alla presenza dell’artista giovedì 7 dicembre ore 12.30 presso lo spazio espositivo C.A. Ciampi del Consiglio Regionale della Toscana. La mostra sarà poi visitabile dall’11 al 16 dicembre.
“Il progetto “My India/Megalopoli” nasce dalla ricerca di quel senso di stupore che coglie il viaggiatore occidentale nel contemplare la rapidità con la quale si espandono le città del subcontinente”, spiega Rorandelli, fotografo documentarista con un curriculum di lavori pubblicati tra gli altri anche su Le Monde, GEO, National Geographic, Der Spiegel, The Washington Post, The Wall Street Journal, The Guardian, Monocle, Paris Match. “Insieme all’allargamento dei confini cittadini, il mio obiettivo si è fermato a registrare il respiro di coloro che abitano queste città. Stratificazioni sociali e generazionali del secondo paese più popoloso al mondo, con un'età media di 29 anni, dove le diseguaglianze economiche sono profonde e in crescita”. Un lavoro personale, mai esposto finora e in continuo divenire che trova casa all’interno dell’evento cinematografico in programma dal 7 al 12 dicembre presso il Cinema La Compagnia, affiancandosi a una programmazione con oltre 30 titoli tra lungometraggi, corti e documentari in prima italiana ed europea.
Torri residenziali che si estendono fino alla linea del disboscamento, una foschia fatta di smog e polveri sottili talmente densa da bloccare la luce del sole, la vegetazione monumentale che emerge a fatica dalle brecce nel cemento in cui è confinata. E insieme frammenti di esistenze metropolitane: l’umanità in movimento all’interno di una stazione ferroviaria, ragazzi e ragazze arrivati in città per sfondare nel mondo del cricket che si allenano in un parco indossando le uniformi, un venditore di gelati in un parco – tra gli spazi urbani più vissuti in India. Da un lato l’immagine della megalopoli mostruosa, che fagocita tutto ciò che ha intorno; dall’altro quella di un nuovo progetto di vita cittadino, con le sue promesse, le sue vittorie e i suoi fallimenti. “C’è la paura di vedere la cementificazione urbana espandersi incontrollatamente, ma al tempo stesso questo è il percorso naturale di un paese in via di sviluppo”, aggiunge Rorandelli. “Mi interessa vivere dall’interno e documentare questo tipo di società increscita che in Italia non è più possibile trovare e che necessariamente tra qualche tempo, proprio come è successo qui una volta passato il boom post bellico, si assesterà”.
Rocco Rorandelli (Firenze, 1973) ha iniziato a lavorare come fotografo documentarista dopo i suoi studi in Scienze Naturali, che lo hanno aiutato a sviluppare un profondo interesse per le questioni sociali e ambientali. Le sue immagini sono utilizzate in campagne di sensibilizzazione di organizzazioni intergovernative e non governative (OMS, Oxfam, Save the Children, MSF, ecc.) e vengono regolarmente pubblicate dalle più importanti riviste internazionali. Nel 2011 gli è stato assegnato un grant dal Fund for Investigative Journalism per il suo progetto a lungo termine sull'industria del tabacco, pubblicato poi come libro con il titolo “Bitter Leaves” (GOST Books, 2019).
River to River Florence Indian Film Festival si svolge con il Patrocinio dell’Ambasciata dell’India, sotto l'egida di Fondazione Sistema Toscana nell’ambito della "50 Giorni di Cinema a Firenze" – parte del Progetto Triennale Cinema, sostenuto dal Ministero del Turismo, dalle istituzioni locali e realizzato grazie al Protocollo d’Intesa tra Comune di Firenze, Regione Toscana e Fondazione Sistema Toscana, Fondazione CR Firenze, Camera di Commercio di Firenze. Con il contributo di Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Cinema e Audiovisivo, Regione Toscana, Comune di Firenze e Fondazione CR Firenze. Sponsor: Publiacqua e Salvatore Ferragamo. Partner tecnici: Consiglio regionale della Toscana, fsm - Fondazione Studio Marangoni, Hotel Roma, Amblè, Libreria Brac, Cescot Firenze. Media Partner: Firenze Spettacolo e RDF.
Il River to River Florence Indian Film Festival si impegna a tutelare l’ambiente, riducendo rischi e impatti, tramite scelte responsabili che limitino il suo impatto ambientale e promuovano l’efficientamento energetico, l’utilizzo responsabile delle risorse e il corretto smaltimento dei rifiuti.
19 immagini, formato quadrato. Un lavoro scattato durante oltre 15 anni di esplorazioni delle più imponenti megalopoli indiane – Nuova Delhi, Mumbai, Chandigarh – dove di giorno in giornoforeste e campi seminati lasciano spazio a edifici commerciali e complessi residenziali per alimentare a volte l’illusione e a volte la realtà di una nuova vita urbana.
Inaugurazione alla presenza dell’artista giovedì 7 dicembre ore 12.30 presso lo spazio espositivo C.A. Ciampi del Consiglio Regionale della Toscana. La mostra sarà poi visitabile dall’11 al 16 dicembre.
“Il progetto “My India/Megalopoli” nasce dalla ricerca di quel senso di stupore che coglie il viaggiatore occidentale nel contemplare la rapidità con la quale si espandono le città del subcontinente”, spiega Rorandelli, fotografo documentarista con un curriculum di lavori pubblicati tra gli altri anche su Le Monde, GEO, National Geographic, Der Spiegel, The Washington Post, The Wall Street Journal, The Guardian, Monocle, Paris Match. “Insieme all’allargamento dei confini cittadini, il mio obiettivo si è fermato a registrare il respiro di coloro che abitano queste città. Stratificazioni sociali e generazionali del secondo paese più popoloso al mondo, con un'età media di 29 anni, dove le diseguaglianze economiche sono profonde e in crescita”. Un lavoro personale, mai esposto finora e in continuo divenire che trova casa all’interno dell’evento cinematografico in programma dal 7 al 12 dicembre presso il Cinema La Compagnia, affiancandosi a una programmazione con oltre 30 titoli tra lungometraggi, corti e documentari in prima italiana ed europea.
Torri residenziali che si estendono fino alla linea del disboscamento, una foschia fatta di smog e polveri sottili talmente densa da bloccare la luce del sole, la vegetazione monumentale che emerge a fatica dalle brecce nel cemento in cui è confinata. E insieme frammenti di esistenze metropolitane: l’umanità in movimento all’interno di una stazione ferroviaria, ragazzi e ragazze arrivati in città per sfondare nel mondo del cricket che si allenano in un parco indossando le uniformi, un venditore di gelati in un parco – tra gli spazi urbani più vissuti in India. Da un lato l’immagine della megalopoli mostruosa, che fagocita tutto ciò che ha intorno; dall’altro quella di un nuovo progetto di vita cittadino, con le sue promesse, le sue vittorie e i suoi fallimenti. “C’è la paura di vedere la cementificazione urbana espandersi incontrollatamente, ma al tempo stesso questo è il percorso naturale di un paese in via di sviluppo”, aggiunge Rorandelli. “Mi interessa vivere dall’interno e documentare questo tipo di società increscita che in Italia non è più possibile trovare e che necessariamente tra qualche tempo, proprio come è successo qui una volta passato il boom post bellico, si assesterà”.
Rocco Rorandelli (Firenze, 1973) ha iniziato a lavorare come fotografo documentarista dopo i suoi studi in Scienze Naturali, che lo hanno aiutato a sviluppare un profondo interesse per le questioni sociali e ambientali. Le sue immagini sono utilizzate in campagne di sensibilizzazione di organizzazioni intergovernative e non governative (OMS, Oxfam, Save the Children, MSF, ecc.) e vengono regolarmente pubblicate dalle più importanti riviste internazionali. Nel 2011 gli è stato assegnato un grant dal Fund for Investigative Journalism per il suo progetto a lungo termine sull'industria del tabacco, pubblicato poi come libro con il titolo “Bitter Leaves” (GOST Books, 2019).
River to River Florence Indian Film Festival si svolge con il Patrocinio dell’Ambasciata dell’India, sotto l'egida di Fondazione Sistema Toscana nell’ambito della "50 Giorni di Cinema a Firenze" – parte del Progetto Triennale Cinema, sostenuto dal Ministero del Turismo, dalle istituzioni locali e realizzato grazie al Protocollo d’Intesa tra Comune di Firenze, Regione Toscana e Fondazione Sistema Toscana, Fondazione CR Firenze, Camera di Commercio di Firenze. Con il contributo di Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Cinema e Audiovisivo, Regione Toscana, Comune di Firenze e Fondazione CR Firenze. Sponsor: Publiacqua e Salvatore Ferragamo. Partner tecnici: Consiglio regionale della Toscana, fsm - Fondazione Studio Marangoni, Hotel Roma, Amblè, Libreria Brac, Cescot Firenze. Media Partner: Firenze Spettacolo e RDF.
Il River to River Florence Indian Film Festival si impegna a tutelare l’ambiente, riducendo rischi e impatti, tramite scelte responsabili che limitino il suo impatto ambientale e promuovano l’efficientamento energetico, l’utilizzo responsabile delle risorse e il corretto smaltimento dei rifiuti.
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