Stefania Orrù. L'incanto dell'Essere. Materia e/è luce
Dal 10 Luglio 2014 al 29 Luglio 2014
Firenze
Luogo: Palazzo Medici Riccardi
Indirizzo: via Cavour 3
Orari: feriali e festivi 9-18; chiuso mercoledì
Curatori: Alessandra Frosini
Enti promotori:
- Provincia di Firenze
- Unione di Comuni Fiesole-Vaglia
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 055 2760340 / 0577 942196
E-Mail info: galleria@galleriagagliardi.com
Sito ufficiale: http://www.palazzo-medici.it
Mercoledì 9 Luglio si inaugura a Palazzo Medici Riccardi in Firenze la personale di Stefania Orrù intitolata "L'incanto dell'Essere. Materia e/è luce." L’Artista presenta dieci opere in cui il tema dell'Essere, da sempre al centro della propria ricerca, viene trattato con una pittura che evoca, ermetica, distinte identità narrate e contemplate. Il suo universo poetico, intriso di lirismo, si esprime, attraverso una tecnica mista che unisce affresco, tempera grassa ed encausto, richiamando la nostra memoria verso ancestrali icone. Figure femminili, sospese, situate dentro uno spazio annullato e vuoti in dissolvenza, in cui rimane visibile soltanto la figura, unico reale spazio sondabile.
Stefania Orrù mostra inoltre il frutto dell'ultima fase della propria ricerca: opere costituite da grandi superfici elaborate dove, in due campiture, viene spinta al massimo la suggestione delle trasparenze e la matericità dell'affresco. La luce e il buio, intesi come luoghi psichici, come mondi attraversati e attraversabili dall'essere: i profili delle figure, i drappi, le mani, al tempo stesso forme reali e simboliche, colti attraverso giochi chiaroscurali portati all'estremo, si manifestano come chiavi di lettura che testimoniano l'essere stesso, intriso di contraddizioni, di territori oscuri e luminosi. Un realismo esistenziale che rivela una forte volontà di conoscenza della profondità umana.
Stefania Orrù mostra inoltre il frutto dell'ultima fase della propria ricerca: opere costituite da grandi superfici elaborate dove, in due campiture, viene spinta al massimo la suggestione delle trasparenze e la matericità dell'affresco. La luce e il buio, intesi come luoghi psichici, come mondi attraversati e attraversabili dall'essere: i profili delle figure, i drappi, le mani, al tempo stesso forme reali e simboliche, colti attraverso giochi chiaroscurali portati all'estremo, si manifestano come chiavi di lettura che testimoniano l'essere stesso, intriso di contraddizioni, di territori oscuri e luminosi. Un realismo esistenziale che rivela una forte volontà di conoscenza della profondità umana.
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