Wildt - l'anima e le forme da Michelangelo a Klimt
Wildt - l'anima e le forme da Michelangelo a Klimt
Dal 28 January 2012 al 17 June 2012
Forlì | Forlì-Cesena
Luogo: Musei San Domenico
Indirizzo: piazza Guido da Montefeltro
Orari: da martedì a venerdì: 9.30-19; sabato, domenica, giorni festivi: 9.30-20; lunedì chiuso. 9 e 30 aprile apertura straordinaria
Curatori: Fernando Mazzocca, Paola Mola
Costo del biglietto: intero € 10; ridotto € 7; speciale € 4
Telefono per prevendita: 199.75.75.15
Telefono per informazioni: 199.75.75.15
E-Mail info: servizi@civita.it
Sito ufficiale: http://www.mostrawildt.it
La sua incredibile eccellenza tecnica e lo straordinario eclettismo furono attaccati sia dai conservatori - che non lo vedevano allineato per i contenuti ancora pervasi dal Simbolismo e per le scelte formali caratterizzate da richiami gotici ed espressionisti estranei alla tradizione mediterranea e all’arte di regime - sia dai sostenitori del moderno che mettevano in discussione la sua fedeltà alla figura, la vocazione monumentale, il continuo dialogo con i grandi scultori e pittori del passato, e la predilizione della scultura come esaltazione della tecnica e del materiale tradizionalmente privilegiato, il marmo, che lui sapeva rendere con effetti sorprendenti sino alla più elevata purificazione dell’immagine. Questi aspetti, che ne hanno condizionato per lungo tempo la fortuna, esercitano oggi su di noi un fascino nuovo che solo una grande mostra può finalmente restituire.
Partendo dall’eccezionale nucleo di opere conservate a Forlì, dovute al mecenatismo della famiglia Paulucci di Calboli, protagonista della storia della città e della storia nazionale, e grazie alla disponibilità dell’Archivio Scheiwiller (il grande editore milanese che per via familiare ha ereditato molte opere e materiali di Wildt), è oggi possibile radunare una serie di straordinari capolavori di Wildt e ricostruire il percorso più completo della sua produzione sia scultorea sia grafica. L’idea che governa questa esposizione non è semplicemente quella di una rassegna di carattere monografico, ma quella di un percorso che (come nel caso della recente mostra di Forlì su Canova) metta in relazione profonda le sue opere con quelle degli artisti – pittori e scultori – del passato (come Fidia, Cosmè Tura, Antonello da Messina, Dürer, Pisanello, Bramante, Michelangelo, Bramantino, Bronzino, Bambaia, Cellini, Bernini, Canova) e dei moderni (Previati, Dudreville, Mazzucotelli, Rodin, Klimt, De Chirico, Morandi, Casorati, Martini, Messina, Fontana, Melotti) con cui si è intensamente e originalmente confrontato, attraversando ambiti e momenti diversi della vicenda artistica. I temi da lui privilegiati, come quelli del mito e della maschera, gli consentirono di dialogare anche con la musica (Wagner) e la letteratura contemporanea, da D’Annunzio (che fu suo collezionista) a Pirandello e Bontempelli; così, da ritrattista eccezionale quale era, con i magnifici busti colossali di Mussolini, Vittorio Emanuele III, Pio XI, Margherita Sarfatti, Toscanini e di tanti eroi di quegli anni, egli ha saputo creare un Olimpo di inquietanti idoli moderni. Wildt vuole condurre i gesti, i volti, le figure umane a una nudità essenziale, coglierne l’anima consentendo al pensiero di giungere a un’armonia maturata e composta tra la linea e la forma.
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