Melozzo da Forlì - L'umana bellezza tra Piero della Francesca e Raffello

Raffaello, Busto di angelo (dalla Pala Baronci), olio su tavola, 1500-1501. Brescia, Pinacoteca Tosio Martinengo

 

Dal 29 Gennaio 2011 al 12 Giugno 2011

Forlì | Forlì-Cesena

Luogo: Musei San Domenico Forlì

Indirizzo: Piazza Guido Da Montefeltro 2

Orari: martedì a venerdì: 9,30 – 19,00 sabato, domenica, giorni festivi: 9,30 – 20,00 lunedì chiuso - 25 aprile apertura straordinaria

Curatori: Antonio Paolucci

Costo del biglietto: intero € 10; ridotti € 7

Telefono per informazioni: +39 0543712659

E-Mail info: museisandomenico@comune.forlì.fc.it

Sito ufficiale: http://www.exibart.com/notizia.asp?IDNotizia=34797&IDCategoria=46


fino al 12.VI.2011 Melozzo da Forlì - L'umana bellezza tra Piero della Francesca e Raffello Musei San Domenico Forlì pubblicato venerdì 11 marzo 2011 E’ blu, il colore dell’arte rinascimentale a Forlì. Il colore della grande emme tridimensionale all’ingresso del San Domenico, il colore degli stendardi che presentano la mostra. Blu, è il colore dominante nei dipinti di Melozzo di Giuliano degli Ambrosi, detto Melozzo da Forlì, ( Forlì 1438, Forlì 1494), è il colore  che fa da sfondo alla irraggiungibile, superba bellezza dei suoi famosi angeli. Sogno e segno di perfezione, che rimanda al divino, incarnato nelle sembianze di un Angelo Annunciante, di un Angelo che suona la viola, di un Angelo che suona il liuto. Coro, di metafisica bellezza, che assume le caratteristiche della bellezza umana:i lunghi capelli dai vaporosi riccioli d’oro, l’incarnato vivo, le labbra morbide, gli occhi profondi che parlano all’interlocutore. Lo sguardo, che racconta il mistero. E, quel cielo, da cui pare udire, un pigolio di stelle.  Prestiti nazionali ed internazionali, per 95 opere grandiose e il sommo Raffaello, che rimase sicuramente colpito dal lavoro di Melozzo. Senza Melozzo, il cinquecento di Raffaello e Michelangelo non sarebbe mai esistito. Lo afferma, Antonio Paolucci, presidente del comitato scientifico, curatore dell’evento, insieme a Daniele Benati e Mauro Natale. Ed ecco, sfilare capolavori di Mantegna, del Beato Angelico, di Paolo Uccello, di Perugino, di Piero della Francesca con la Madonna di Senigallia. Una mostra, che contempla la geniale ricostruzione virtuale di una opera inamovibile del Melozzo: la cappella di Loreto. Un allestimento superbo e, l’antico convento, diviene scrigno che accoglie tutte le opere "mobili” del pittore forlivese: la mostra più completa, dopo quella del 1994 e quella del 1938, inaugurata alla presenza del re Vittorio Emanuele II. Il filo conduttore di questa nuova esposizione, dice ancora Paolucci, è l’idea di collocare Melozzo nel suo tempo, il tempo dei papi di Roma, cercando di rendere visibile una invisibile bellezza, espressione di qualcosa che sta più in alto. Melozzo, elabora la lezione di Mantegna, per incontrare lo stile che fu di Piero della Francesca.Maestro, nel rappresentare le figure con lo scorcio dal basso, fu molto studioso delle cose dell'arte, e particolarmente mise molto studio e diligenza in fare gli scorti, disse di lui il Vasari.  Lo spazio e le figure delle sue opere sono il risultato di un calcolo, di un equilibrio e misura, che guarda ad un nuovo codice espressivo, sono il prodotto di una straordinaria luce e limpidezza coloristica, di armonia e perfezione, dove regna il tema dell’umana bellezza. Di una straordinaria bellezza prospettica, è l’opera intitolata Bartolomeo Platina rende omaggio a papa Sisto IV, fulcro del percorso espositivo. Un affresco, che fu, in origine nella Sala Latina della biblioteca, voluta da papa della Rovere, Sisto IV. Staccato e trasferito su tela, oggi è conservato nei  Musei Vaticani, da cui esce dopo 530 anni. Una sezione espositiva, una mostra nella mostra, che si apre con il sontuoso busto in marmo di Pio II Piccolomini, opera di Paolo Romano, è dedicata a testimonianze, che raccontano l’importanza dell’arte per il papato. Con l’insuperabile lezione nel trasferire il divino nell’umano, è Raffaello, a chiudere il percorso, nella sala che accoglie San Sebastiano, Busto d’Angelo, l’Eterno Padre. Scia di bellezza, in uno spazio, che ospita un’opera di un altro grande artista della bellezza: Canova.    cecilia ci mostra visitata il 27 gennaio 2011  dal 29 gennaio al 12 giugno 2011  Melozzo da Forlì - L'umana bellezza tra Piero della Francesca e Raffello a cura dello studio Wilmotte et Associes di Parigi e Lucchi e Biserni di Forlì Musei San Domenico Forlì Piazza Guido Da Montefeltro 2 47100 Forlì Orario: Da martedì a venerdì: 9,30 – 19,00 sabato, domenica, giorni festivi: 9,30 – 20,00 lunedì chiuso - 25 aprile apertura straordinaria Ingresso: intero € 10; ridotti € 7  Catalogo Silvana Editoriale Info: tel.  +39 0543712659 ; fax. +39 0543712658  museisandomenico@comune.forli.fc.it  

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