Christian Lebrat. Le temps deroulè
Dal 09 Maggio 2014 al 08 Giugno 2014
Genova
Luogo: Palazzo Ducale
Indirizzo: piazza Matteotti 9
Orari: da martedì a domenica 15/19
Curatori: Giovani Battista Martini
Enti promotori:
- Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 010 5574065
E-Mail info: palazzoducale@palazzoducale.genova.it
Sito ufficiale: http://www.palazzoducale.genova.it
Promossa da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, la mostra è dedicata alla fotografia di Christian Lebrat, nato a Parigi nel 1952.
Da più di trent’anni la ricerca dell’artista francese si confronta con fotografia, cinema, video arte e performance.
L’artista nel corso della sua attività, iniziata alla meta degli anni 70, ha realizzato una trentina di film, video e performance, oltre a cicli di lavori come i Rubans photographiques (nastri fotografici). L’esposizione presenta una serie di questi nastri, al confine tra fotografia e cinema.
Le immagini sono composte da più scatti in sequenze multiple e spesso sovrapposte, che moltiplicano lo spazio rappresentato con profondità differenti in una sorta di simultaneità dove anche l’architettura diviene elemento dinamico.
Vengono esposti per la prima volta anche quindici Morceaux choisis; sono ingrandimenti di una parte dei Rubans, che con la nuova dimensione acquisiscono una propria autonomia di forma e di contenuto.
«La fotografia per Christian Lebrat, scrive Janus, ha, certo, qualche cosa di cinematografico: si muove attraverso sequenze, attraverso spazi chiusi-aperti, attraverso linee che si sovrappongono, che si attragono e si respingono, come se anche per la fotografia Lebrat adoperasse contemporaneamente più d’una macchina fotografica (ma è l’abile scorrere della pellicola che determina il moltiplicarsi delle immagini)».
L’artista, forte di utilizzare una tecnica unica, trasfigura le architetture, i paesaggi, i giardini, le piazze e gli oggetti fotografati. Le immagini create con questo procedimento pongono dinanzi agli occhi dello spettatore scene che oscillano tra passato e presente, tra presente e futuro, tra immaginario e reale, tra solidità e evanescenza.
In mostra, accanto alle immagini di Parigi, New York, Chicago, Vienna,Torino, saranno esposti diversi lavori che rappresentano i luoghi simbolo della città di Genova, come Boccadasse, Villa Pallavicini, Villa Bombrini, Chiesa del Gesù, ma anche le visioni dell’altoforno dell’ILVA di Cornigliano prima dell’abbattimento che, come testimonia Lebrat, “è stato il (mio) modo di rendere omaggio agli uomini che hanno costruito queste acciaierie, che le hanno subìte, lasciandovi il sudore e le loro speranze”
Christian Lebrat ha cominciato a lavorare con la fotografia nel 1978 e dal 1982 espone con regolarità. I suoi lavori di fotografia, film, video e scultura sono stati esibiti recentemente in mostre personali in Francia, Canada, Russiq, Svizzera e Italia.
Sue opere fotografiche sono presenti in diverse collezioni private e pubbliche, tra cui Fondation Auer pour la Photographie, Musée National d’Art Moderne, Centre Pompidou, Fonds National d’Art Contemporain (Parigi), FRAC Champagne- Ardenne, Bibliothèque Nationale de France, Fonds d’Art Contemporain de la Ville de Pantin.
Il suo corpus fotografico principale, la serie dei Rubans Photographiques, ha ottenuto riconoscimenti da importanti critici, tra cui ricordiamo Philippe Dubois, Janus, Sandro Ricaldone, Daphné Le Sergent, John Batho, Dominique Noguez, Christian Gattinoni.
Vive e lavora a Parigi.
In occasione dell’inaugurazione della mostra (ore 18.30), in Sala Camino, alle 17.30 si terrà la presentazione del libro Le temps déroulé (ed. Paris Expérimental, Parigi).
Da più di trent’anni la ricerca dell’artista francese si confronta con fotografia, cinema, video arte e performance.
L’artista nel corso della sua attività, iniziata alla meta degli anni 70, ha realizzato una trentina di film, video e performance, oltre a cicli di lavori come i Rubans photographiques (nastri fotografici). L’esposizione presenta una serie di questi nastri, al confine tra fotografia e cinema.
Le immagini sono composte da più scatti in sequenze multiple e spesso sovrapposte, che moltiplicano lo spazio rappresentato con profondità differenti in una sorta di simultaneità dove anche l’architettura diviene elemento dinamico.
Vengono esposti per la prima volta anche quindici Morceaux choisis; sono ingrandimenti di una parte dei Rubans, che con la nuova dimensione acquisiscono una propria autonomia di forma e di contenuto.
«La fotografia per Christian Lebrat, scrive Janus, ha, certo, qualche cosa di cinematografico: si muove attraverso sequenze, attraverso spazi chiusi-aperti, attraverso linee che si sovrappongono, che si attragono e si respingono, come se anche per la fotografia Lebrat adoperasse contemporaneamente più d’una macchina fotografica (ma è l’abile scorrere della pellicola che determina il moltiplicarsi delle immagini)».
L’artista, forte di utilizzare una tecnica unica, trasfigura le architetture, i paesaggi, i giardini, le piazze e gli oggetti fotografati. Le immagini create con questo procedimento pongono dinanzi agli occhi dello spettatore scene che oscillano tra passato e presente, tra presente e futuro, tra immaginario e reale, tra solidità e evanescenza.
In mostra, accanto alle immagini di Parigi, New York, Chicago, Vienna,Torino, saranno esposti diversi lavori che rappresentano i luoghi simbolo della città di Genova, come Boccadasse, Villa Pallavicini, Villa Bombrini, Chiesa del Gesù, ma anche le visioni dell’altoforno dell’ILVA di Cornigliano prima dell’abbattimento che, come testimonia Lebrat, “è stato il (mio) modo di rendere omaggio agli uomini che hanno costruito queste acciaierie, che le hanno subìte, lasciandovi il sudore e le loro speranze”
Christian Lebrat ha cominciato a lavorare con la fotografia nel 1978 e dal 1982 espone con regolarità. I suoi lavori di fotografia, film, video e scultura sono stati esibiti recentemente in mostre personali in Francia, Canada, Russiq, Svizzera e Italia.
Sue opere fotografiche sono presenti in diverse collezioni private e pubbliche, tra cui Fondation Auer pour la Photographie, Musée National d’Art Moderne, Centre Pompidou, Fonds National d’Art Contemporain (Parigi), FRAC Champagne- Ardenne, Bibliothèque Nationale de France, Fonds d’Art Contemporain de la Ville de Pantin.
Il suo corpus fotografico principale, la serie dei Rubans Photographiques, ha ottenuto riconoscimenti da importanti critici, tra cui ricordiamo Philippe Dubois, Janus, Sandro Ricaldone, Daphné Le Sergent, John Batho, Dominique Noguez, Christian Gattinoni.
Vive e lavora a Parigi.
In occasione dell’inaugurazione della mostra (ore 18.30), in Sala Camino, alle 17.30 si terrà la presentazione del libro Le temps déroulé (ed. Paris Expérimental, Parigi).
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