Gioni David Parra. Bladelight Concert

Gioni David Parra, Bladelight Concert, particolare scultura

 

Dal 11 Agosto 2018 al 11 Agosto 2018

Portofino | Genova

Luogo: Museo del Parco - Centro Internazionale di Scultura all’Aperto

Indirizzo: Molo Umberto I

E-Mail info: serenamormino@gmail.com

Sito ufficiale: http://www.museodiportofino.it



Sabato 11 Agosto 2018 il Museo del Parco di Portofino, Centro Internazionale di Scultura all’Aperto presieduto da Daniele Crippa, e curato da Serena Mormino, in collaborazione con Amarte, si arricchirà di un’altra importante opera scultorea “Bladelight Concert” dell’artista GIONI DAVID PERRA.

Forme geometriche semplici ma perfette e ricche, come la mente umana sa essere quando si lascia andare senza preconcetti e condizionamenti, perché tutto è natura, tutto è forma e logica... in fondo la geometria non è altro che matematica, numeri e assiomi che scandiscono giornate, vite, il mondo di oggi regolato da sistemi informatici, elaborazioni dei linguaggi primitivi, gli stessi con cui l’uomo ha saputo trasformare il suo tutto.
La pietra ha generato con le nostre mani il fuoco, l’Arte, l’Architettura, la Vita. Gioni sembra ripercorrere ogni istante della storia umana; scolpisce in modo esatto i suoi marmi, ma compie un passo in più mostrandone il cuore, l’anima, esaltando forme essenziali e amplificandone contenuti con il colore, che è energia, e facendoli volare verso qualcosa di superiore, amplificandone spazi e tempi.
Lampi generatori di materia, lame di luce danzanti, che con il loro fluttuare ammaliano i sensi e generano musica, una musica di cui si può toccare la pelle... perché anche la materia più dura, grave e fredda ha una sua anima poetica se la si ascolta, se la si fa propria... linee e piani inclinati e difformi, come il pensiero dell’artista; luci ed ombre; certezze e sete di stravolgere i tratti, specchio della sensibilità e della voglia di vivere, di nuove sfide, di nuove melodie.
Parra gioca con la sua Arte come con un foglio bianco ancora tutto da scrivere, ma di cui si riconosce il carattere non appena ci si accinge a leggerne i contenuti.
Serena Mormino

L’opera entrerà ufficialmente nella collezione permanente del Museo, accanto alle celebri opere di Alviani, Arman, Atchugarry, Angi, Beuyes, Bressani, Ceccobelli, Chiari, Cogorno, Corner, Costa, Cracking Art Group, De Molfetta, Depero, Dorfles, Fiume, Fontana, Galliani, Guttuso, Kosice, Marangoni, Marchegiani, Mondino, Patterson, Pignatelli, Polesello, Pomodoro, Man Ray, Rotella, Spoerri, M. Thun, Tolomeo, Vautier, Vigo, Zeni, solo per citare alcune tra le oltre duecento opere presenti in questo prezioso scrigno di arte e natura.

La collezione museale è in un continuo ed importante arricchimento, affiancando sempre più la tradizione artistica italiana e straniera del Novecento all’arte di questo nuovo millennio, in un luogo dove la natura, unica vera sovrana del mondo, ha generosamente e sapientemente creato un luogo di rara bellezza e fascino.

L’intervento umano, in questo luogo incantato, difende la bellezza paesaggistica e culturale, offrendo al pubblico un’altra rara ricchezza... l’Arte. Nel corso di più di vent’anni è stato creato un connubio talmente perfetto tra vegetazione ed espressione artistica, da renderle un’unica identità, dimostrando che l’Arte ha una capacità quasi divina e, quindi, il dovere di rendere omaggio alla vita.

Serena Mormino
Curatrice e Critica d’Arte Curatrice Museo del Parco Presidente Associazione Culturale AMARTE

Gioni David Parra pittore, scultore e scenografo nato in provincia di Pisa nel 1962. Dopo anni di affinamento tecnico e tematico, ha da qualche tempo rinnovato e quindi assestato il suo linguaggio sulla ricerca e la pratica di un concetto di 'germinazione' tale da risvegliare visioni dell'originario, intercettare le forze nascoste e gli accenni delle cose anteriori al loro stesso farsi 'mondo', espressione manifesta godibile o terrifica. Per questo il suo linguaggio è composito, si fa carico di molte tecniche in una sola opera e si presenta intensamente materico. Il risultato è un felice accordo tra la sua inquieta creatività e il dinamismo metamorfico delle materie impiegate.  

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