Paolo Lorenzo Parisi. Sono tra noi
Dal 31 Maggio 2014 al 30 Giugno 2014
Genova
Luogo: Libreria Centro storico
Indirizzo: via San Pietro della Porta 13/r
Orari: da lunedì a sabato 10-19.30
Curatori: Nicolò Bruzzone
Telefono per informazioni: +39 010 8622957 / 339 8906436
E-Mail info: libricentrostorico@libero.it
Sito ufficiale: http://www.paololorenzoparisi.com
Con la mostra temporanea “Sono tra noi” che inaugura sabato 31 maggio nei locali della libreria Centro storico di Genova proseguel a rassegna di opere digitali rilette in chiave concettuale dal titolo “Fac simile” dell'artista e performer genovese Paolo Lorenzo Parisi. Visitabile per due mesi tutti i giorni dalle 10 alle 19.30 tranne la domenica e nuovamente curata da Nicolò Bruzzone, la mostra è ispirata al tema della tolleranza.
«L'idea di sostituire i visi in parte o totalmente – spiega l'artista – allude al diverso, al non conosciuto, al migrante, a chi la pensa diversamente e, in fondo, ad ognuno di noi nel momento in cui indossiamo una maschera per non avere scocciature o per la necessità di appartenere alla tribù o al branco».
La critica di Nicolò Bruzzone
L’evidente ampiezza del discorso deve necessariamente partire dalla prima domanda che si è posto l’artista nel momento stesso della creazione dei lavori: Chi è diverso?
La tolleranza è un esercizio fisico e mentale con cui ognuno di noi è obbligato a fare i conti tutti i giorni, dice Parisi. Ma nonostante la necessità di essere tolleranti nei confronti di chi è “diverso”, siamo veramente una società tollerante? Fino a che punto mettiamo la maschera della solidarietà?Siamo veramente solidali o mentiamo alle nostre coscienze? si chiede Parisi.
In un mondo in cui la ricchezza è in mano a pochi e il fenomeno dell’immigrazione è connessa ad una certa intolleranza sociale che si espande su più e diversi ambiti, le domande poste dall’artista sono quesiti e spunti di riflessione a cui lo spettatore può dare una libera interpretazione seguendo la propria coscienza.
In tutti e cinque i lavori presentati per questo tema, il soggetto, che nell’immagine reale è l’artista stesso, ha il volto modificato secondo lo stile tipico di Parisi e dell’intero progetto Facsimile. Su uno sfondo rosso senza riferimenti a luoghi e ad ambienti specifici (poiché il problema è globale), il soggetto tiene in mano un cartoncino in cui si legge: cerco-lavoro. 2 bambini-piccoli. un-aiuto-per-vivere-grazie.
Il messaggio, da cui prende spunto il titolo, non è semplicemente la richiesta di un lavoro, ma il bisogno di ogni essere umano per poter sopravvivere. Questa necessità è l’essere riconosciuto come individuo e persona, sia a livello burocratico sia a livello sociale e culturale, non facendo distinzioni sulla provenienza, il colore della pelle, la religione, l’orientamento sessuale.
Nato a Genova nel 1956, vive e lavora a Genova. Da sempre interessato alla pittura e, in particolare, ai maestri del '900, negli anni '90 è particolarmente apprezzato e stimato dal critico d'arte Giuseppe Mortara, dalla scrittrice Milena Milani, che lo presenta in varie mostre collettive e personali in Italia e all'estero, e dalla gallerista Rosa Leonardi, esperta d'arte contemporanea.
La sua necessità d'espressione non si manifesta solo con la pittura ma anche nel campo dell'arte concettuale: così collabora con la Galleria Passo Blu di Federica Barcellona esponendo le sue installazioni in diverse manifestazioni a Genova, Milano, Barcellona. Successivamente collabora con le gallerie genovesi Artrè Gallery di Bruna Solinas, Il Cancello e, negli ultimi anni si è intensificato il rapporto con la Studio44 che lo rappresenta in Svizzera e con Immagine e colore con varie collettive e personali. Tra le sue personali più significative, "Ho rivisto Elvis" (Galleria d'arte contemporanea Il Cancello, Genova 2009) e "Doppiasclero" (Galleria Studio 44, Genova 2008), entrambe di carattere concettuale. Diverse opere di Parisi sono presenti in spazi espositivi in Italia e all'estero. Grande successo ha riscosso tra il 2011 e il 2012 la sua installazione “Torte contemporanee” in Svizzera, a Genova, a Londra e a Venezia. A maggio 2012 è stato ospite della galleria ArtWindow di Barcellona con l'installazione “Pappa boys”. Nel 2013 con l’artista cileno Maurizio Roman Melis ha presentato a “Genova Rolli Days” l’installazione “Aspettando la piena” suscitando l’interesse del blog di Le Monde culture. Il suo ultimo lavoro “Navigli Cross” è stato presentato a Milano nella galleria Silbernagl & Undergallery.
«L'idea di sostituire i visi in parte o totalmente – spiega l'artista – allude al diverso, al non conosciuto, al migrante, a chi la pensa diversamente e, in fondo, ad ognuno di noi nel momento in cui indossiamo una maschera per non avere scocciature o per la necessità di appartenere alla tribù o al branco».
La critica di Nicolò Bruzzone
L’evidente ampiezza del discorso deve necessariamente partire dalla prima domanda che si è posto l’artista nel momento stesso della creazione dei lavori: Chi è diverso?
La tolleranza è un esercizio fisico e mentale con cui ognuno di noi è obbligato a fare i conti tutti i giorni, dice Parisi. Ma nonostante la necessità di essere tolleranti nei confronti di chi è “diverso”, siamo veramente una società tollerante? Fino a che punto mettiamo la maschera della solidarietà?Siamo veramente solidali o mentiamo alle nostre coscienze? si chiede Parisi.
In un mondo in cui la ricchezza è in mano a pochi e il fenomeno dell’immigrazione è connessa ad una certa intolleranza sociale che si espande su più e diversi ambiti, le domande poste dall’artista sono quesiti e spunti di riflessione a cui lo spettatore può dare una libera interpretazione seguendo la propria coscienza.
In tutti e cinque i lavori presentati per questo tema, il soggetto, che nell’immagine reale è l’artista stesso, ha il volto modificato secondo lo stile tipico di Parisi e dell’intero progetto Facsimile. Su uno sfondo rosso senza riferimenti a luoghi e ad ambienti specifici (poiché il problema è globale), il soggetto tiene in mano un cartoncino in cui si legge: cerco-lavoro. 2 bambini-piccoli. un-aiuto-per-vivere-grazie.
Il messaggio, da cui prende spunto il titolo, non è semplicemente la richiesta di un lavoro, ma il bisogno di ogni essere umano per poter sopravvivere. Questa necessità è l’essere riconosciuto come individuo e persona, sia a livello burocratico sia a livello sociale e culturale, non facendo distinzioni sulla provenienza, il colore della pelle, la religione, l’orientamento sessuale.
Nato a Genova nel 1956, vive e lavora a Genova. Da sempre interessato alla pittura e, in particolare, ai maestri del '900, negli anni '90 è particolarmente apprezzato e stimato dal critico d'arte Giuseppe Mortara, dalla scrittrice Milena Milani, che lo presenta in varie mostre collettive e personali in Italia e all'estero, e dalla gallerista Rosa Leonardi, esperta d'arte contemporanea.
La sua necessità d'espressione non si manifesta solo con la pittura ma anche nel campo dell'arte concettuale: così collabora con la Galleria Passo Blu di Federica Barcellona esponendo le sue installazioni in diverse manifestazioni a Genova, Milano, Barcellona. Successivamente collabora con le gallerie genovesi Artrè Gallery di Bruna Solinas, Il Cancello e, negli ultimi anni si è intensificato il rapporto con la Studio44 che lo rappresenta in Svizzera e con Immagine e colore con varie collettive e personali. Tra le sue personali più significative, "Ho rivisto Elvis" (Galleria d'arte contemporanea Il Cancello, Genova 2009) e "Doppiasclero" (Galleria Studio 44, Genova 2008), entrambe di carattere concettuale. Diverse opere di Parisi sono presenti in spazi espositivi in Italia e all'estero. Grande successo ha riscosso tra il 2011 e il 2012 la sua installazione “Torte contemporanee” in Svizzera, a Genova, a Londra e a Venezia. A maggio 2012 è stato ospite della galleria ArtWindow di Barcellona con l'installazione “Pappa boys”. Nel 2013 con l’artista cileno Maurizio Roman Melis ha presentato a “Genova Rolli Days” l’installazione “Aspettando la piena” suscitando l’interesse del blog di Le Monde culture. Il suo ultimo lavoro “Navigli Cross” è stato presentato a Milano nella galleria Silbernagl & Undergallery.
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