Rubens a Genova
Dal 06 Ottobre 2022 al 22 Gennaio 2023
Genova
Luogo: Palazzo Ducale
Indirizzo: Piazza Matteotti 9
Orari: lunedì, ore 14-19 martedì - mercoledì - giovedì, ore 9-19 venerdì, ore 9-21 sabato, ore 10 - 20 domenica, ore 10-19. La biglietteria chiude un'ora prima
Curatori: Nils Büttner e Anna Orlando
Enti promotori:
- Comune di Genova
- Fondazione Palazzo Ducale per la Cultura
- Electa
Costo del biglietto: Intero 14 € Ridotto 12 € Ridotto speciale 10 €, per i possessori della Membership Card Ducale+ Ragazzi 6-14 anni 6 € Giovani under 27 5€, il lunedì pomeriggio dalle ore 14 alle 19 costo di prevendita 1,50€
Telefono per informazioni: +39 010 8171600
E-Mail info: biglietteria@palazzoducale.genova.it
Sito ufficiale: http://palazzoducale.genova.it
La mostra è prodotta dal Comune di Genova con Fondazione Palazzo Ducale per la Cultura ed Electa, e nasce in occasione del quarto centenario della pubblicazione ad Anversa del celebre volume di Pietro Paolo Rubens, Palazzi di Genova (1622).
La curatela è di Nils Büttner, docente della Staatliche Akademie der Bildenden Künste Stuttgart nonché nuovo Chairman del Centrum Rubenianum di Anversa, e di Anna Orlando, independent scholar genovese, co-curatrice della mostra L’Età di Rubens tenutasi a Palazzo Ducale nel 2004.
Rubens soggiornò in diverse occasioni a Genova tra il 1600 e il 1607, visitandola anche al seguito del Duca di Mantova, Vincenzo I Gonzaga, presso cui ricopriva il ruolo di pittore di corte. Ebbe così modo di intrattenere rapporti diretti e in alcuni casi molto stretti con i più ricchi e influenti aristocratici dell’oligarchia cittadina.
In mostra sono presentate oltre 150 opere, tra le quali hanno il ruolo di protagonisti circa venti Rubens provenienti da musei e collezioni europee e italiane, che si sommano a quelli presenti in città.
A partire da questo nucleo rubensiano, il racconto di quello che fu il contesto culturale e artistico della città nell’epoca del suo maggiore splendore viene completato attraverso i dipinti degli autori che Rubens per certo vide e studiò (Tintoretto e Luca Cambiaso); che incontrò in Italia e in particolare a Genova durante il suo soggiorno (Frans Pourbus il Giovane, Sofonisba Anguissola e Bernardo Castello), o con cui collaborò (Jan Wildens e Frans Snyders).
Disegni, incisioni, arazzi, arredi, volumi antichi, perfino abiti, accessori femminili e gioielli consentono di celebrare la grandiosità di una capitale artistica visitata da uno dei maggiori artisti di tutti i tempi e confermano quell’appellativo di Superba che fu dato a Genova.
Con Rubens e attraverso ciò che vide e conobbe, con testimoni d’eccezione quali sono le opere d’arte e grazie a un allestimento suggestivo e coinvolgente, viene raccontata la storia della Repubblica di Genova all’apice della sua potenza quando, all’inizio del Seicento, conobbe un periodo di singolare vivacità non soltanto economica e finanziaria, ma anche culturale e artistica.
Tra le opere che tornano a Genova, città per cui il genio barocco le creò eseguendole per i più ricchi tra i genovesi di allora, si possono menzionare il Ritratto di Damadel Faringdon Collection Trust, eccezionalmente staccata dalle pareti della meravigliosa dimora di Buscot Park nell’Oxfordshire in Inghilterra: una dama finora senza nome, che grazie agli studi in preparazione della mostra è ora riconoscibile nella genovese Violante Maria Spinola Serra.
Tra gli altri “ritorni a casa”, anche il San Sebastiano di collezione privata europea recentemente ritrovato, già parte della collezione di Carlo Filippo Antonio Spinola marchese de Los Balbases.
È inoltre esposto per la prima vota in Italia il giovanile Autoritratto, con un Rubens all’incirca ventisettenne, che un collezionista privato ha offerto come prestito a lungo termine alla Rubenshuis di Anversa e che eccezionalmente torna nel Paese dove fu eseguito, intorno al 1604.
Alla base del progetto vi è un lungo percorso di studi e approfondimenti scientifici da parte dei curatori, nonché il supporto di un prestigioso comitato scientifico onorario internazionale, composto dai massimi conoscitori della materia. Oltre a loro, un consistente numero di studiosi di diversi Paesi e istituzioni partecipa con specifici contributi in catalogo (edito da Electa).
La mostra gode della collaborazione della Città di Anversa e del Centrum Rubenianum di Anversa, del Consolato Onorario del Belgio a Genova e di Camera di Commercio di Genova. Il Comune sta lavorando ad attivare altre partnership istituzionali con altri enti e città italiani ed europei.
L’appuntamento espositivo di Palazzo Ducale è l’occasione per attivare una rete culturale di grande rilievo, dal titolo Rubens 22. A Network ideato e curato da Anna Orlando. All’insegna di Rubens e del suo speciale rapporto con la città sono coinvolte oltre 25 realtà pubbliche e private, dai Musei di Strada Nuova al Museo Diocesano, dall’Accademia Ligustica di Belle Arti a Palazzo della Meridiana, dall’Università degli Studi di Genova alla Fondazione Teatro Carlo Felice e al Conservatorio Nicolò Paganini, insieme all’Arcidiocesi e a molti altri. Si tratta di una fitta rete di collaborazioni, focus conoscitivi, appuntamenti culturali, aperture straordinarie, eventi collaterali e ulteriori progetti espositivi.
In città, inoltre, il visitatore potrà seguire un vero e proprio itinerario rubensiano alla scoperta dei capolavori nelle loro sedi permanenti, come le due pale d’altare della Chiesa del Gesù – La Circoncisione del 1605 e I miracoli del beato Ignazio di Loyola del 1621 - a pochi passi da Palazzo Ducale, tuttora collocate sugli altari d’origine. E ancora, lo spettacolare Ritratto di Gio. Carlo Doria a cavallo della Galleria Nazionale della Liguria a Palazzo Spinola, uno delle più monumentali effigi celebrative dell’Età Barocca. L’itinerario in città sarà segnalato con veri e propri focus, a completamento del racconto narrato dalla mostra di Palazzo Ducale e toccherà anche i palazzi cinquecenteschi che Rubens certamente visitò, entrando in contatto diretto con i proprietari e riproducendoli poi nel suo celebre libro nelle due edizioni del 1622 e 1652, entrambe esposte in originale in mostra.
Nel quadro delle iniziative cittadine si segnala, nel giugno del 2023, la finale di Ocean Race, il maggior evento velistico internazionale che prenderà avvio da Alicante nel 2022. La città si prepara a questo importante appuntamento con una serie di eventi che presentano Genova al mondo. Rubens e i Palazzi di Genova e il progetto Rubens 22. A Network fanno parte del programma culturale di Ocean Race a Genova.
#GenovaRubens è l’hashtag attraverso il quale è possibile promuovere la mostra e rendere “riconoscibile” l’iniziativa sui social.
«La mostra Rubens e i palazzi di Genova va a incrementare l'offerta culturale di alto livello della nostra città, in un contenitore esclusivo come Palazzo Ducale – spiega il sindaco di Genova Marco Bucci –. La collezione presentata ci restituisce la visione di una città Superba, nel periodo del suo massimo sviluppo. Sta a noi moderni spettatori imparare da quelle immagini, comprendere la storia, farci conquistare da quelle atmosfere e trasportare quella stessa vivacità culturale ed economica nella Genova odierna. La mostra sarà un importante tassello di uno straordinario mosaico di offerta culturale che Genova sta preparando in vista del 2022, augurandoci che il prossimo sia un anno senza più limitazioni dovute alla pandemia».
«Dopo un periodo molto difficile e doloroso – afferma il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti - ci stiamo finalmente lasciando alle spalle l’emergenza sanitaria, grazie alla grande adesione dei cittadini alla campagna vaccinale contro il Covid. La presentazione di questa straordinaria mostra, che Palazzo Ducale ospiterà tra meno di un anno, è un segnale tangibile della ripartenza: oggi infatti possiamo guardare con fiducia al futuro, alle sfide e alle grandi opportunità che abbiamo davanti. In questa direzione la Liguria e Genova stanno dimostrando grande vitalità, energia e voglia di tornare a far vivere anche i nostri teatri, musei e luoghi di cultura, finalmente riaperti al 100%».
«Palazzo Ducale crede non tanto nelle “grandi mostre” quanto nelle “mostre grandi” – sottolinea il presidente di Fondazione per la Cultura Luca Bizzarri – che non siano, cioè, limitate a un singolo luogo o a una singola disciplina, ma si amplino verso la città, la regione, il singolo visitatore. È quindi fonte di grande soddisfazione annunciare che il 2022 sarà per Palazzo Ducale un anno di “mostre grandi” fondate sulla rete tra studiosi, istituzioni, tecnici, amministrazioni e privati, all’insegna dei contenuti e della qualità. La mostra di Rubens è un caso esemplare: non solo offre un percorso straordinariamente completo e articolato, ma permette di aprire molteplici finestre di narrazione e accessibilità, da sempre punto di forza di Palazzo Ducale; che non mancherà di proporre un programma di eventi – laboratori didattici, conferenze, convegni, presentazioni di volumi – che ci auguriamo possa rendere particolarmente vivo il panorama culturale della nostra città».
«Vogliamo raccontare una storia d’amore – afferma la curatrice Anna Orlando - quella di Rubens e del Duca di Mantova per una città che all’inizio del Seicento è meravigliosa e sorprendente, vera e propria capitale d’Europa dal punto di vista non solo finanziario e commerciale, ma anche artistico. Sappiamo che il Duca s’innamorò delle donne di Genova, considerate di una bellezza ed eleganza rara, e delle amenità di spiagge, ville e giardini affacciati sul mare. Il pittore rimase colpito dai capolavori di chiese e dimore private e dai palazzi, tanto da proporli come nuovo modello abitativo per gli altri Paesi del Vecchio Continente. Per questo non presentiamo solo una mostra, ma sveliamo ai visitatori alcune meraviglie conservatesi per secoli della nostra città».
La mostra è prodotta dal Comune di Genova con Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura ed Electa
con la collaborazione della Città di Anversa e del Centrum Rubenianum di Anversa, dell’Ambasciata del Belgio in Italia, del Consolato Onorario del Belgio a Genova e di VisitFlanders, e della Camera di Commercio di Genova
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