Angelo Filomeno. Works. New Millennium
Dal 29 Giugno 2023 al 22 Ottobre 2023
Lecce
Luogo: MUST Museo Storico della Città di Lecce
Indirizzo: Via degli Ammirati 11
Orari: martedì - domenica dalle 9 alle 21; dal 15 ottobre martedì – giovedì dalle 9 alle 19 – venerdì sabato e domenica dalle 9 alle 20
Telefono per informazioni: +39 0832.241067
E-Mail info: biglietteria@mustlecce.it
Sito ufficiale: http://www.mustlecce.it
Giovedì 29 giugno alle ore 18.30 verrà inaugurata nelle sale del piano terra del MUST Museo Storico della Città di Lecce la mostra “Angelo Filomeno. Works. New Millennium”.
La mostra nasce dalla collaborazione tra il MUST – Museo Storico della Città di Lecce e il Laboratorio TASC – Territorio, Arti visive e Storia dell’arte contemporanea del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento e sarà aperta al pubblico dal 29 giugno al 22 ottobre 2023.
Ideata dalla direttrice del MUST, Claudia Branca e curata da Massimo Guastella, docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università del Salento, sarà la prima mostra di taglio antologico dedicata all’artista italoamericano Angelo Filomeno.
In mostra una selezione di oltre sessanta opere, prevalentemente ricami, ma anche disegni, acquerelli, opere plastiche e installazioni, che ripercorrono la sua produzione artistica dal 2001, anno in cui ha sviluppato un linguaggio autonomo e riconoscibile con le singolari, prime “pitture ricamate” dalle tematiche macabre, realizzate con l’inseparabile macchina da cucire SINGER, sino ai lavori più recenti realizzati nel 2023, con fienili e circhi americani ricchi di policromie.
Per meglio comprendere il percorso artistico di Angelo Filomeno, il catalogo a corredo della mostra, a cura di Massimo Guastella, edito da Sfera Srl – Must Edizioni, raccoglie i testi di Vittorio Sgarbi, dello stesso curatore, di Lia De Venere e gli apparati filologici a cura di Alessia Brescia, Erika Presicce e Cristina Sergi, giovani ricercatrici dell’ateneo salentino.
«Con questa mostra, la prima antologica, rendiamo omaggio – dichiara l'assessora alla Cultura Fabiana Cicirillo – a un altro artista del nostro territorio, che, come la Elmo e De Matteis, ha un approccio artistico che prediligia l'aspetto materico, anche nelle sue opere di pittura. Continuiamo, quindi, ad approfondire la conoscenza di artisti, come nel caso di Filomeno, più conosciuti all'estero che in patria e dalla personalità eclettica che gli ha permesso di passare dai musical di Brodway a una ricca e originale produzione artistica».
«La mostra si pone in linea con la programmazione culturale del MUST Lecce, con la finalità di ideare e produrre autonomamente iniziative di valore scientifico e divulgativo al tempo stesso (vedi le mostre di Marianna Elmo e Francesco De Matteis), per estendere conoscenze e consapevolezze sullo scenario culturale sia storico che strettamente contemporaneo», sottolinea la direttrice del MUST.
Angelo Filomeno, originario di San Michele Salentino (BR), classe 1963, tra le personalità più interessanti del panorama artistico internazionale, ha frequentato il corso di pittura del professore Alfonso Siano all’Accademia di Belle Arti di Lecce.
Il luogo della formazione rappresenta un fattore non secondario nella motivazione dell'esposizione: «Tale aspetto non può che rafforzare saldamente il legame tra la formazione accademica territoriale con i luoghi dove si è sviluppata e svolta la produzione artistica e culturale di Filomeno», ha scritto nel catalogo Guastella.
Dopo il diploma, Filomeno si è trasferito a Milano dove ha avuto modo di esercitare le abilità sartoriali acquisite in giovane età, lavorando per note maison di moda: Raffaella Curiel, Mila Schön, Versace. Dal 1992 si è stabilito a New York dove ha collaborato con atelier di sartorie teatrali, come Eaves Brooks, nel Queens, e per Oscar de la Renta. È stato, in particolare, il rapporto con l’amica Carolyn Kostopoulos, proprietaria della Carrelli Costumes di Manhattan, a offrirgli l’opportunità di lavorare i tessuti per realizzare i costumi di cinema, teatro e spettacolo. Dopo varie esplorazioni di impronta concettuale degli anni Novanta, agli esordi del nuovo millennio, si registra la svolta della sua carriera, quando sceglie di mettere a frutto la grande abilità di ricamatore su pregiate sete shantung, affiancate poi ad altri materiali.
L’artista vanta numerose partecipazioni a rassegne di respiro internazionale; nel 2007 è stato invitato alla 52° Biennale di Venezia dal curatore Robert Storr. L’esposizione veneziana ha sancito la sua consacrazione nel sistema dell’arte contemporanea.
La mostra nasce dalla collaborazione tra il MUST – Museo Storico della Città di Lecce e il Laboratorio TASC – Territorio, Arti visive e Storia dell’arte contemporanea del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento e sarà aperta al pubblico dal 29 giugno al 22 ottobre 2023.
Ideata dalla direttrice del MUST, Claudia Branca e curata da Massimo Guastella, docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università del Salento, sarà la prima mostra di taglio antologico dedicata all’artista italoamericano Angelo Filomeno.
In mostra una selezione di oltre sessanta opere, prevalentemente ricami, ma anche disegni, acquerelli, opere plastiche e installazioni, che ripercorrono la sua produzione artistica dal 2001, anno in cui ha sviluppato un linguaggio autonomo e riconoscibile con le singolari, prime “pitture ricamate” dalle tematiche macabre, realizzate con l’inseparabile macchina da cucire SINGER, sino ai lavori più recenti realizzati nel 2023, con fienili e circhi americani ricchi di policromie.
Per meglio comprendere il percorso artistico di Angelo Filomeno, il catalogo a corredo della mostra, a cura di Massimo Guastella, edito da Sfera Srl – Must Edizioni, raccoglie i testi di Vittorio Sgarbi, dello stesso curatore, di Lia De Venere e gli apparati filologici a cura di Alessia Brescia, Erika Presicce e Cristina Sergi, giovani ricercatrici dell’ateneo salentino.
«Con questa mostra, la prima antologica, rendiamo omaggio – dichiara l'assessora alla Cultura Fabiana Cicirillo – a un altro artista del nostro territorio, che, come la Elmo e De Matteis, ha un approccio artistico che prediligia l'aspetto materico, anche nelle sue opere di pittura. Continuiamo, quindi, ad approfondire la conoscenza di artisti, come nel caso di Filomeno, più conosciuti all'estero che in patria e dalla personalità eclettica che gli ha permesso di passare dai musical di Brodway a una ricca e originale produzione artistica».
«La mostra si pone in linea con la programmazione culturale del MUST Lecce, con la finalità di ideare e produrre autonomamente iniziative di valore scientifico e divulgativo al tempo stesso (vedi le mostre di Marianna Elmo e Francesco De Matteis), per estendere conoscenze e consapevolezze sullo scenario culturale sia storico che strettamente contemporaneo», sottolinea la direttrice del MUST.
Angelo Filomeno, originario di San Michele Salentino (BR), classe 1963, tra le personalità più interessanti del panorama artistico internazionale, ha frequentato il corso di pittura del professore Alfonso Siano all’Accademia di Belle Arti di Lecce.
Il luogo della formazione rappresenta un fattore non secondario nella motivazione dell'esposizione: «Tale aspetto non può che rafforzare saldamente il legame tra la formazione accademica territoriale con i luoghi dove si è sviluppata e svolta la produzione artistica e culturale di Filomeno», ha scritto nel catalogo Guastella.
Dopo il diploma, Filomeno si è trasferito a Milano dove ha avuto modo di esercitare le abilità sartoriali acquisite in giovane età, lavorando per note maison di moda: Raffaella Curiel, Mila Schön, Versace. Dal 1992 si è stabilito a New York dove ha collaborato con atelier di sartorie teatrali, come Eaves Brooks, nel Queens, e per Oscar de la Renta. È stato, in particolare, il rapporto con l’amica Carolyn Kostopoulos, proprietaria della Carrelli Costumes di Manhattan, a offrirgli l’opportunità di lavorare i tessuti per realizzare i costumi di cinema, teatro e spettacolo. Dopo varie esplorazioni di impronta concettuale degli anni Novanta, agli esordi del nuovo millennio, si registra la svolta della sua carriera, quando sceglie di mettere a frutto la grande abilità di ricamatore su pregiate sete shantung, affiancate poi ad altri materiali.
L’artista vanta numerose partecipazioni a rassegne di respiro internazionale; nel 2007 è stato invitato alla 52° Biennale di Venezia dal curatore Robert Storr. L’esposizione veneziana ha sancito la sua consacrazione nel sistema dell’arte contemporanea.
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