Giorgio Piccinno. Quid est veritas?

Giorgio Piccinno, La Rupe

 

Dal 12 Agosto 2023 al 20 Agosto 2023

Lecce

Luogo: Sala espositiva “E. Maccagnani”

Indirizzo: Via Vittorio Emanuele II, 56

Orari: dalle 10:00 alle 13.00 e dalle 17:00 alle 22:30.

Enti promotori:

  • Comune di Lecce
  • Provincia di Lecce


Sabato 12 agosto, alle ore 19:30, presso la Sala espositiva “E. Maccagnani” di Lecce si terrà l’inaugurazione della mostra grafico-pittorica “Quid est veritas?” di Giorgio Piccinno. L’esposizione, che ha un titolo emblematico facente riferimento al Vangelo di san Giovanni, 18:38, raccoglie una selezione di opere dal 2010 al 2022.

Giorgio Piccinno è nato il 31 marzo del 1957 a Buenos Aires (Argentina); ha frequentato il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti entrambi a Lecce. Ha insegnato Disegno e Storia dell’Arte per circa quarant’anni e partecipato a manifestazioni culturali e artistiche su scala nazionale fin dal 1975. Vive ed opera a Maglie (LE).

“Quid est veritas?” è presentata dal critico d’arte, Emidio Di Carlo (autore di più di 5000 testi, invitato a tutte le edizioni della Biennale di Venezia nonché alle più prestigiose rassegne internazionali). Nel catalogo, il Prof. Di Carlo sottolinea i legami di Piccinno con artisti conterranei come l’artista Lucio Fontana, lo scrittore José Hernadez, il Premio Nobel, Jorge Luis Borges, ma anche con la classicità, la storia antica e medievale, il sacro. Molte le opere relative alla religione cristiana (“S. Jorge”), al mondo dei “migrantes” (“Relitto”, “Migrante”, “Maternità”, “Infanzia negata” “No war”, “Abuso e sfruttamento”, “Confine”, “Futuro segnato”), al viaggio in altri luoghi del pianeta (“Geisha”), alla valorizzazione monumentale del territorio leccese e della Puglia tout court (“Montevergine”, “Masseria Cippano”, “Castel del Monte”). Il critico supporta l’analisi delle opere con riferimenti all’arte e agli artisti del passato (“Moai” dell’isola di Pasqua, Géricault, Klee, De Chirico, Magritte, etc.), a personaggi storici (Alessandro Magno, Attilio Regolo, etc.) a scrittori greci e latini (Omero, Cicerone, Virgilio, Tacito, etc.), a scrittori italiani e stranieri (Musil, Apollinaire, Leopardi, Pasternak, Dante Alighieri, Petrarca, Rizzo, etc. ), ai Padri della Chiesa (San Basilio, San Gregorio di Nazianzo, San Gregorio di Nissa, etc.), a encicliche papali (“Fratelli tutti” di Papa Francesco, 2020), a estratti di filosofi e sociologi (Simmel, Pascal, etc). Piccinno è molto attento alla tematica ambientale. Varie opere sono in linea con i Goals dell’Agenda 2030.

Non è un caso allora che il critico d’arte inizia il suo lungo testo con queste suggestive frasi: «Dall’Argentina all’Europa, da Buenos Aires a Lecce. La creatività di Giorgio Piccinno prorompe, matura e si sviluppa su due continenti. Lo stile singolarissimo, la sinfonia di voci e di colori, la rara sapienza e la duttilità gioiosa delle sue opere, attraverso disegno, pittura, grafica, documentano nel presente le sue concrete ascendenze storico-culturali artistiche».

All’inaugurazione interverrà anche il Prof. Giorgio Greco, docente dell’Università Cattolica di Milano che nel catalogo evidenzia, partendo dal passo di San Giovanni, come la verità abbia interessato filosofi da Platone, Aristotele, a Plotino, a Padri della Chiesa (da sant’Agostino a san Tommaso) ma anche sociologi. Verità da intendere nelle varie accezioni: soggettiva, verità pragmatica, funzionale e coerente, biunivoca e liberatoria.

Le opere di Piccinno propongono senza enfasi, con raffinata sprezzatura e fine sobrietà la bellezza del territorio pugliese, la grandezza dell’animo umano della gente del Sud Italia che non si ferma al paludamento esteriore ma con virtuosismo intuisce le dinamiche della società odierna di oggi e se ne fa carico. Le opere sugli “ultimi” - come dice Papa Francesco - rappresentano un nucleo tematico (ma non l’unico!); riportano ognuno di noi a una visione più aperta e cosmopolita sul mondo in cui viviamo.

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