INTRA MUNDI: Legami, transiti e approdi di un presente imperfetto
Dal 16 Giugno 2021 al 30 Giugno 2021
Lecce
Luogo: Fondazione Palmieri
Indirizzo: Vico Dei Sotterranei
Orari: tutti i giorni dalle 16:30 alle 20:30. Mattina su appuntamento
Curatori: Dores Sacquegna
Enti promotori:
- Con il Patrocinio del Comune di Lecce
Telefono per informazioni: +39 349 37 20 659
E-Mail info: primopianogallery@gmail.com
Sito ufficiale: http://primopianospecialprojects.com
Dal 16 al 30 Giugno 2021, presso la Fondazione Palmieri a Lecce, è allestita la mostra d’arte contemporanea “Intra Mundi: legami, transiti e approdi di un presente imperfetto”, ideata e curata da Dores Sacquegna, e coordinata da Primo Piano LivinGallery | Progetti & Servizi per l’Arte Contemporanea.
Il giorno 18 Giugno dalle ore 19:30 si inaugura l’evento alla presenza delle autorità locali.
Calendario eventi
Venerdì 18 Giugno ore 19:30 – Performance interattiva WAP (World After Plastic) di e con Massimiliano Manieri e Piermatteo Vantaggiato (opening day)
Martedì 29 Giugno alle ore 18:30 incontro-confronto “ AUTORITRATTO” con l’artista multidisciplinare TARSHITO, alla presenza dell’assessore alla Cultura, Fabiana Cicirillo, della stampa e del pubblico (finissage).
La mostra
Seguendo la pratica dell'etnografia del viaggio, INTRA MUNDI approda a Lecce, con il suo carico di navigatori visionari per dare vita ad una Odissea contemporanea. L’evento si snoda tra la fedeltà alle proprie radici e il rischio di perderle e trova la sua terraferma in un territorio fluido e suscettibile a continue ibridazioni storiche, sociali e ambientali. Intra Mundi pone attenzione alla Natura, luogo di cura, insegnamento e radice delle nostre esistenze. Intra Mundi è dimensione onirica e spazio dell’eterno fluire, e tra i flutti, troveremo le tracce e le memorie dei viandanti senza meta, perché in fondo è il paesaggio stesso la meta.
Gli artisti
Nei legami con la terra, le recenti opere degli alberi geografici sacri e la scultura Una sola terra, una sola umanità di Tarshito, artista e architetto barese e cittadino del mondo; gli alberi guardiani in carta Washi della svizzera Marilou Pilou Glinz, l’olivo, simbolo dell’albero della vita, dell’ olandese Ida Kleiterp. Tra natura, spazio e tempo, le opere della artista tedesca Janine von Thüngen, residente a Roma e nota per le sue sculture monumentali della serie Eternity esposte a Villa Foscari (o La Malcontenta di Palladio a Mira), e qui con opere più piccole ma altrettanto significative, legate all’anima dell’universo e a Lilith e ai suoi culti della fertilità. Sulla forza e la cura della natura, l’opera dell’artista milanese Maria Luisa Imperiali e del greco George Syrakis, nella dualità tra vita e morte e i link alle radici del passato con la giapponese Tomomi Sato. In mostra il video-documento di The One world painting, sull’attività di oltre 40 anni della Land Artista tedesca Ulrike Arnold, girato in cinque continenti.
Il tempo del mito, relegato spesso a una dimensione arcaica non è finito, si è solo trasformato e nella nuova realtà crossmediale troviamo le cosmogonie dell’artista francese Mael DeNegri, gli emisferi quantici della leccese Maria Gabriella Marra e i video identitari dell’artista turca Şebnem Yüksel, e il video dell’artista inglese Louisa Potapchick, che ci trasporta nell’immaginifico di una poesia semi-scientifica sulla natura semantica, olografica e quantistica dei geni umani. Tra antiche mappe celesti e simmetrie spezzate dalla pandemia, rispettivamente le opere dell’artista canadese Tanya P. Johnson e della spagnola Rå Ballester.
Nella sessione Transiti e approdi, l’acqua come simbolo della fusione con il tutto che scorre, nel video del duo artistico francese Nancy e Philip Barwell e tra realtà e fantascienza, il video apocalittico Hydra di Sara Tirelli (ispirato dal romanzo “il mondo sommerso” di James Ballard) e girato a Venezia, una opera che suggerisce nuove modalità di percezione dell’esistenza stessa, dovuta al cambiamento climatico. Mare evaporato e memento mori nelle opere dell’artista barese Massimo Ruiu, dove l’ecosistema marino – e non solo – potrebbero rimanere dei ricordi, se non prendiamo atto della priorità di difesa del nostro habitat, come del resto anche della natura colonizzata dai rifiuti nell’opera dell’olandese Nel Ten Wolde. Provvisorietà, transizione, impermanenza nei paesaggi dei francesi Thimotée Peignier e Beatrice Desrousseaux . Chiude la rassegna il video “Immagina il cambiamento: conversazioni costiere”, del britannico Simon Read sul cambiamento delle coste della Bretagna orientale (e le cui opere-mappe sono collezionate tra gli altri dal Guggenheim di NY).
In INTRA MUNDI, gli artisti riflettono, il pensiero e l’identità di quest’epoca così caotica, restituendoci la muta testimonianza delle contraddizioni, delle conseguenze e dei pericoli a cui il genere umano si è volontariamente esposto, al fine di soddisfare la propria sete di conoscenza e il proprio desiderio di superare ogni limite.
Inaugurazione con il pubblico e performance 18 Giugno ore 19:30
Il giorno 18 Giugno dalle ore 19:30 si inaugura l’evento alla presenza delle autorità locali.
Calendario eventi
Venerdì 18 Giugno ore 19:30 – Performance interattiva WAP (World After Plastic) di e con Massimiliano Manieri e Piermatteo Vantaggiato (opening day)
Martedì 29 Giugno alle ore 18:30 incontro-confronto “ AUTORITRATTO” con l’artista multidisciplinare TARSHITO, alla presenza dell’assessore alla Cultura, Fabiana Cicirillo, della stampa e del pubblico (finissage).
La mostra
Seguendo la pratica dell'etnografia del viaggio, INTRA MUNDI approda a Lecce, con il suo carico di navigatori visionari per dare vita ad una Odissea contemporanea. L’evento si snoda tra la fedeltà alle proprie radici e il rischio di perderle e trova la sua terraferma in un territorio fluido e suscettibile a continue ibridazioni storiche, sociali e ambientali. Intra Mundi pone attenzione alla Natura, luogo di cura, insegnamento e radice delle nostre esistenze. Intra Mundi è dimensione onirica e spazio dell’eterno fluire, e tra i flutti, troveremo le tracce e le memorie dei viandanti senza meta, perché in fondo è il paesaggio stesso la meta.
Gli artisti
Nei legami con la terra, le recenti opere degli alberi geografici sacri e la scultura Una sola terra, una sola umanità di Tarshito, artista e architetto barese e cittadino del mondo; gli alberi guardiani in carta Washi della svizzera Marilou Pilou Glinz, l’olivo, simbolo dell’albero della vita, dell’ olandese Ida Kleiterp. Tra natura, spazio e tempo, le opere della artista tedesca Janine von Thüngen, residente a Roma e nota per le sue sculture monumentali della serie Eternity esposte a Villa Foscari (o La Malcontenta di Palladio a Mira), e qui con opere più piccole ma altrettanto significative, legate all’anima dell’universo e a Lilith e ai suoi culti della fertilità. Sulla forza e la cura della natura, l’opera dell’artista milanese Maria Luisa Imperiali e del greco George Syrakis, nella dualità tra vita e morte e i link alle radici del passato con la giapponese Tomomi Sato. In mostra il video-documento di The One world painting, sull’attività di oltre 40 anni della Land Artista tedesca Ulrike Arnold, girato in cinque continenti.
Il tempo del mito, relegato spesso a una dimensione arcaica non è finito, si è solo trasformato e nella nuova realtà crossmediale troviamo le cosmogonie dell’artista francese Mael DeNegri, gli emisferi quantici della leccese Maria Gabriella Marra e i video identitari dell’artista turca Şebnem Yüksel, e il video dell’artista inglese Louisa Potapchick, che ci trasporta nell’immaginifico di una poesia semi-scientifica sulla natura semantica, olografica e quantistica dei geni umani. Tra antiche mappe celesti e simmetrie spezzate dalla pandemia, rispettivamente le opere dell’artista canadese Tanya P. Johnson e della spagnola Rå Ballester.
Nella sessione Transiti e approdi, l’acqua come simbolo della fusione con il tutto che scorre, nel video del duo artistico francese Nancy e Philip Barwell e tra realtà e fantascienza, il video apocalittico Hydra di Sara Tirelli (ispirato dal romanzo “il mondo sommerso” di James Ballard) e girato a Venezia, una opera che suggerisce nuove modalità di percezione dell’esistenza stessa, dovuta al cambiamento climatico. Mare evaporato e memento mori nelle opere dell’artista barese Massimo Ruiu, dove l’ecosistema marino – e non solo – potrebbero rimanere dei ricordi, se non prendiamo atto della priorità di difesa del nostro habitat, come del resto anche della natura colonizzata dai rifiuti nell’opera dell’olandese Nel Ten Wolde. Provvisorietà, transizione, impermanenza nei paesaggi dei francesi Thimotée Peignier e Beatrice Desrousseaux . Chiude la rassegna il video “Immagina il cambiamento: conversazioni costiere”, del britannico Simon Read sul cambiamento delle coste della Bretagna orientale (e le cui opere-mappe sono collezionate tra gli altri dal Guggenheim di NY).
In INTRA MUNDI, gli artisti riflettono, il pensiero e l’identità di quest’epoca così caotica, restituendoci la muta testimonianza delle contraddizioni, delle conseguenze e dei pericoli a cui il genere umano si è volontariamente esposto, al fine di soddisfare la propria sete di conoscenza e il proprio desiderio di superare ogni limite.
Inaugurazione con il pubblico e performance 18 Giugno ore 19:30
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