Paola Scialpi. Tracce di quotidianità
Dal 27 Maggio 2018 al 08 Giugno 2018
Lecce
Luogo: Fondazione Palmieri
Indirizzo: vicolo dei Sotterranei
Enti promotori:
- Con Il Patrocinio del Comune di Lecce
Sito ufficiale: http://www.fondazionepalmieri.it/
Con Il Patrocinio del Comune di Lecce, la Fondazione Palmieri di Lecce In collaborazione con Associazione Thorah e Presidi del Libro di Sannicola presentano “Tracce di quotidianità” personale di pittura dell’artista PAOLA SCIALPI dal 27 maggio 2018 all’8 giugno 2018 presso la Fondazione Palmieri in Vicolo dei Sotterranei a Lecce. Inaugurazione domenica 27 maggio 2018 ore 19,00 con l’intervento del Prof. Lucio Galante Sono previsti i saluti istituzionali del Consigliere Comunale Giorgio Pala, di Giulia Palmieri per la Fondazione Palmieri e Grazia Piscopo (Presidente Associazione Thorah).
Catalogo disponibile con i contributi critici del Prof. Lucio Galante ed Eliana Forcignanò (Dottore di ricerca in scienze della mente e delle relazioni umane e poetessa)
“Non sfuggirà, infatti, all’osservatore che la quotidianità può riguardare la vita di ogni giorno, i sentimenti e le passioni, i ricordi e i sogni, i momenti tragici e quelli felici. Paola mi ha confessato che queste opere sono nate in un periodo che l’ha vista costretta all’immobilità, una di quelle condizioni che possono indurre a riflettere proprio sui temi dell’esistenza e della vita. La cosa mi è parsa del tutto normale, perché da sempre vita e arte sono state legate” (dal testo critico al catalogo di Lucio Galante)
“L’oggetto è implacabile: ci condiziona, ci limita ci sopravvive, ma noi accettiamo perché esso ci accompagna e dell’oggetto cerchiamo rappresentazioni e fogge che ne trascendano la mera materia. Che trascorra così una splendida domenica pomeriggio d’inizio primavera, riflettendo sugli oggetti che Paola Scialpi ha dipinto in una dimensione di trascendenza che è una sorta di mitopoiesi, giacché il mito è portatore di segni, ma soprattutto di simboli. Il tocco di Paola Scialpi, ora più chiaro e deciso, ora più leggero e sfumato, è in ogni caso ricorsivo: i suoi oggetti sono vortici che schiudono i battenti di abissi dinamici, di storie in cui l’osservatore è avviluppato per quel thaumazeîn che la realtà sempre suscita nello stato di sospensione artistico” (dal testo critico di Eliana Forcignanò Dottore di ricerca in scienze della mente e delle relazioni umanee poetessa)
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