QUEER è ORA - Essere senza confini
Dal 11 Settembre 2023 al 19 Ottobre 2023
Lecce
Luogo: Mostra diffusa
Indirizzo: Sedi varie
Sito ufficiale: http://queereora.it
“È importante sapere che c'è qualcuno disposto ad aiutarti in qualunque momento, tanto più nel periodo che stiamo attraversando nel quale sono più frequenti episodi di omofobia e transfobia”.
“È vitale che ci siano luoghi fisici dove i nostri ragazzi possano incontrarsi; non come ai tempi miei che non se ne sapeva nulla. Adesso le cose sono cambiate e sono contenta siano cambiate proprio nella mia famiglia”.
Le voci sono quelle di Federica del centro Omphalos di Perugia e di Stefania, madre di Luka, un ragazzo transgender.
Nelle loro parole - raccolte nei CAD, Centri contro le discriminazioni motivate da orientamento sessuale e identità di genere, presenti sull'intero territorio nazionale - c'è la speranza, ma anche l'urgenza di un cambiamento più profondo.
Ed è dal prezioso lavoro svolto dai centri antidiscriminazione che è partito il progetto “QUEER È ORA - Essere senza confini”, finanziato da UNAR - Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali e curato e prodotto da Transparent, Big Sur e 73100Gaya.
Un programma di ricerca artistica e sociale che attraverso la narrazione fotografica della storia e dei vissuti di persone e gruppi appartenenti alla comunità LGBTQIA+, in questi mesi esposto come mostra fotografica al Castello Volante di Corigliano d’Otranto, in provincia di Lecce, racconta le necessità della comunità queer e la battaglia per sgretolare il muro dell’omolesbobitransfobia.
L’11 settembre, a partire dal comune di Lecce, sarà svelata la campagna di affissioni con le 16 immagini del progetto “QUEER è ORA”, che poi si espanderà a macchia d'olio nelle altre città pugliesi; in concomitanza, tramite i canali social (instagram: _queereora_) verranno rilasciate delle pillole video che sveleranno il lavoro visivo e testuale che si cela dietro ad ogni singolo scatto, insieme a uno storytelling fatto di immagini e clip per raccontare il lavoro dei centri antidiscriminazione e le storie delle persone intervistate durante la realizzazione del progetto.
Negli stessi giorni, nelle altre città italiane coinvolte (Genova, Perugia, Bari e Foggia) sarà consegnato ai centri un “kit di comunicazione”, con all’interno una serie di manifesti, locandine e card/flyer.
L'intero progetto “QUEER è ORA”, frutto di un lavoro collettivo, personale e politico, assumerà anche la forma di un catalogo che sarà presentato il 16 settembre al Castello Volante di Corigliano d'Otranto, in occasione della festa finale del progetto. Il catalogo è preacquistabile sul sito del progetto: www.queereora.it
L'intento della campagna è quello di superare e abbattere le troppe discriminazioni ancora presenti nel nostro Paese. Secondo Ilga Europe (Associazione Internazionale per i diritti LGBT presente all'ONU) nella classifica 2023 dei Paesi Europei per politiche a tutela dei diritti umani e dell'uguaglianza delle persone LGBQTIA+, l'Italia è al 34esimo posto su 49.
Lo scorso anno sono stati oltre 25mila i casi registrati di omolesbobitransfobia, ma ancora più preoccupante è un dato che risulta costante: quello dell'underreporting, cioè della mancata denuncia.
Le violenze fisiche e verbali, causa di marginalità e disagio sociale non conoscono fascia di età: i casi registrati vanno dai minorenni fino agli over 70.
È proprio in questo contesto che i CAD svolgono un ruolo fondamentale: per trovare il coraggio di denunciare e per la loro capacità di accogliere, di costruire una rete di sensibilità, far emergere il sommerso, aprire mondi e modi di pensare diversi. Provare dunque a rompere il muro di paura che diventa un danno quasi irreversibile, soprattutto per le persone più giovani e in ambienti provinciali, lontani delle grandi città, dove i bisogni diventano più pressanti proprio perché raccolgono esperienze e vissuti di contesti più chiusi, dove l'alterità è percepita come sconosciuta e diventa quindi bersaglio di un'aggressività – fisica e verbale – ancora più violenta.
Assistenza legale, sanitaria, psicologica, oltreché alloggio e vitto quando necessario, a tutte quelle persone che subiscono discriminazione e violenza: questo è ciò che offrono i Centri Antidiscriminazione, che lavorano anche su un altro fronte altrettanto fondamentale, quello dell'alfabetizzazione, per dare un nome a ciò che accade. Senza parole adatte, problemi e discriminazioni è come non esistessero: nominarle offre la possibilità di collocarle e di comunicarle, di comprenderle per affidargli il loro vero significato.
“Queer è Ora nasce come strumento per creare connessioni e legami a partire proprio dal nostro territorio, quello di Lecce, molto decentrato e periferico rispetto alle narrazioni mainstream. Proprio l’essere qui ci permette di sperimentare un nuovo modo di fare comunità. Questo racconto corale è il nostro modo di puntare lo sguardo su luoghi e mondi meravigliosi, composti da persone straordinarie e luminose, alle quali siamo immensamente gratə”, dichiarano Gaia Barletta e Gianluca Rollo, attivist* queer e fra l* ideator* del progetto Queer è Ora. “Ma Queer è Ora ha anche un valore politico, oltre che sociale: in un momento storico in cui a livello governativo la linea politica è ostile al riconoscimento dei diritti e della dignità delle persone LGBTQIA+, per noi il progetto è generativo di un nuovo immaginario, che abbiamo scelto di costruire sulla rielaborazione di storie e vissuti di esclusione e discriminazione grazie alla pratica artistica. Un metodo che riteniamo fondamentale per affrontare la realtà, creando consapevolezza e offrendo un’opportunità di divulgazione importante”.
L'autrice degli scatti, la fotografa Alessia Rollo, ha deciso di intervenire su ogni fotografia in maniera analogica attraverso l'inserimento di elementi pittorici e testuali, per varcare la staticità della fotografia unendo segno e significante. Immagini che ritraggono i protagonisti dei Centri Antidiscriminazione dell'intero Stivale. Centri di provincia, scelti con l’idea di volgere lo sguardo su realtà più piccole, che radunano le esigenze di un’utenza più ampia, con necessità diverse da quelle delle metropoli.
La ricerca, infatti, si è svolta tra aprile e maggio di quest'anno, partendo da Perugia, dove l’associazione Omphalos, oltre a gestire l’omonimo CAD, è punto di riferimento della comunità LGBTQIA+ umbra da più di trent'anni; si è poi spostata a Genova, dove Arcigay Genova è presente da circa vent'anni e oggi si occupa del centro Approdo Sicuro. In Puglia le città selezionate sono state Foggia, dove Arcigay Le Bigotte ha da poco attivato il centro A.R.I.A. grazie a un bando regionale; Bari, in cui è presente il CAD Mo.N.Di gestito da Mixed, Hermes Academy e Sud Est Donne e copre la zona del sud est barese e di Taranto e provincia; e infine Lecce, città di origine del gruppo di ricerca. Qui non esiste ancora un centro antidiscriminazione ma da oltre dieci anni opera una serie di realtà associative, collettivi e singoli individui che crea spazi e servizi dedicati alla comunità LGBTQIA+.
Le immagini, ora in mostra al Castello Volante di Corigliano d'Otranto saranno visibili fino al 19 ottobre 2023 all'interno delle sale del Castello.
Il progetto QUEER è ORA è opera di Alessia Rollo, fotografa e artista visiva; Gianluca Rollo e Gaia Barletta, attivist* queer e operaie culturali; Francesco Maggiore, visual designer e armonizzatore del caos.
“È vitale che ci siano luoghi fisici dove i nostri ragazzi possano incontrarsi; non come ai tempi miei che non se ne sapeva nulla. Adesso le cose sono cambiate e sono contenta siano cambiate proprio nella mia famiglia”.
Le voci sono quelle di Federica del centro Omphalos di Perugia e di Stefania, madre di Luka, un ragazzo transgender.
Nelle loro parole - raccolte nei CAD, Centri contro le discriminazioni motivate da orientamento sessuale e identità di genere, presenti sull'intero territorio nazionale - c'è la speranza, ma anche l'urgenza di un cambiamento più profondo.
Ed è dal prezioso lavoro svolto dai centri antidiscriminazione che è partito il progetto “QUEER È ORA - Essere senza confini”, finanziato da UNAR - Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali e curato e prodotto da Transparent, Big Sur e 73100Gaya.
Un programma di ricerca artistica e sociale che attraverso la narrazione fotografica della storia e dei vissuti di persone e gruppi appartenenti alla comunità LGBTQIA+, in questi mesi esposto come mostra fotografica al Castello Volante di Corigliano d’Otranto, in provincia di Lecce, racconta le necessità della comunità queer e la battaglia per sgretolare il muro dell’omolesbobitransfobia.
L’11 settembre, a partire dal comune di Lecce, sarà svelata la campagna di affissioni con le 16 immagini del progetto “QUEER è ORA”, che poi si espanderà a macchia d'olio nelle altre città pugliesi; in concomitanza, tramite i canali social (instagram: _queereora_) verranno rilasciate delle pillole video che sveleranno il lavoro visivo e testuale che si cela dietro ad ogni singolo scatto, insieme a uno storytelling fatto di immagini e clip per raccontare il lavoro dei centri antidiscriminazione e le storie delle persone intervistate durante la realizzazione del progetto.
Negli stessi giorni, nelle altre città italiane coinvolte (Genova, Perugia, Bari e Foggia) sarà consegnato ai centri un “kit di comunicazione”, con all’interno una serie di manifesti, locandine e card/flyer.
L'intero progetto “QUEER è ORA”, frutto di un lavoro collettivo, personale e politico, assumerà anche la forma di un catalogo che sarà presentato il 16 settembre al Castello Volante di Corigliano d'Otranto, in occasione della festa finale del progetto. Il catalogo è preacquistabile sul sito del progetto: www.queereora.it
L'intento della campagna è quello di superare e abbattere le troppe discriminazioni ancora presenti nel nostro Paese. Secondo Ilga Europe (Associazione Internazionale per i diritti LGBT presente all'ONU) nella classifica 2023 dei Paesi Europei per politiche a tutela dei diritti umani e dell'uguaglianza delle persone LGBQTIA+, l'Italia è al 34esimo posto su 49.
Lo scorso anno sono stati oltre 25mila i casi registrati di omolesbobitransfobia, ma ancora più preoccupante è un dato che risulta costante: quello dell'underreporting, cioè della mancata denuncia.
Le violenze fisiche e verbali, causa di marginalità e disagio sociale non conoscono fascia di età: i casi registrati vanno dai minorenni fino agli over 70.
È proprio in questo contesto che i CAD svolgono un ruolo fondamentale: per trovare il coraggio di denunciare e per la loro capacità di accogliere, di costruire una rete di sensibilità, far emergere il sommerso, aprire mondi e modi di pensare diversi. Provare dunque a rompere il muro di paura che diventa un danno quasi irreversibile, soprattutto per le persone più giovani e in ambienti provinciali, lontani delle grandi città, dove i bisogni diventano più pressanti proprio perché raccolgono esperienze e vissuti di contesti più chiusi, dove l'alterità è percepita come sconosciuta e diventa quindi bersaglio di un'aggressività – fisica e verbale – ancora più violenta.
Assistenza legale, sanitaria, psicologica, oltreché alloggio e vitto quando necessario, a tutte quelle persone che subiscono discriminazione e violenza: questo è ciò che offrono i Centri Antidiscriminazione, che lavorano anche su un altro fronte altrettanto fondamentale, quello dell'alfabetizzazione, per dare un nome a ciò che accade. Senza parole adatte, problemi e discriminazioni è come non esistessero: nominarle offre la possibilità di collocarle e di comunicarle, di comprenderle per affidargli il loro vero significato.
“Queer è Ora nasce come strumento per creare connessioni e legami a partire proprio dal nostro territorio, quello di Lecce, molto decentrato e periferico rispetto alle narrazioni mainstream. Proprio l’essere qui ci permette di sperimentare un nuovo modo di fare comunità. Questo racconto corale è il nostro modo di puntare lo sguardo su luoghi e mondi meravigliosi, composti da persone straordinarie e luminose, alle quali siamo immensamente gratə”, dichiarano Gaia Barletta e Gianluca Rollo, attivist* queer e fra l* ideator* del progetto Queer è Ora. “Ma Queer è Ora ha anche un valore politico, oltre che sociale: in un momento storico in cui a livello governativo la linea politica è ostile al riconoscimento dei diritti e della dignità delle persone LGBTQIA+, per noi il progetto è generativo di un nuovo immaginario, che abbiamo scelto di costruire sulla rielaborazione di storie e vissuti di esclusione e discriminazione grazie alla pratica artistica. Un metodo che riteniamo fondamentale per affrontare la realtà, creando consapevolezza e offrendo un’opportunità di divulgazione importante”.
L'autrice degli scatti, la fotografa Alessia Rollo, ha deciso di intervenire su ogni fotografia in maniera analogica attraverso l'inserimento di elementi pittorici e testuali, per varcare la staticità della fotografia unendo segno e significante. Immagini che ritraggono i protagonisti dei Centri Antidiscriminazione dell'intero Stivale. Centri di provincia, scelti con l’idea di volgere lo sguardo su realtà più piccole, che radunano le esigenze di un’utenza più ampia, con necessità diverse da quelle delle metropoli.
La ricerca, infatti, si è svolta tra aprile e maggio di quest'anno, partendo da Perugia, dove l’associazione Omphalos, oltre a gestire l’omonimo CAD, è punto di riferimento della comunità LGBTQIA+ umbra da più di trent'anni; si è poi spostata a Genova, dove Arcigay Genova è presente da circa vent'anni e oggi si occupa del centro Approdo Sicuro. In Puglia le città selezionate sono state Foggia, dove Arcigay Le Bigotte ha da poco attivato il centro A.R.I.A. grazie a un bando regionale; Bari, in cui è presente il CAD Mo.N.Di gestito da Mixed, Hermes Academy e Sud Est Donne e copre la zona del sud est barese e di Taranto e provincia; e infine Lecce, città di origine del gruppo di ricerca. Qui non esiste ancora un centro antidiscriminazione ma da oltre dieci anni opera una serie di realtà associative, collettivi e singoli individui che crea spazi e servizi dedicati alla comunità LGBTQIA+.
Le immagini, ora in mostra al Castello Volante di Corigliano d'Otranto saranno visibili fino al 19 ottobre 2023 all'interno delle sale del Castello.
Il progetto QUEER è ORA è opera di Alessia Rollo, fotografa e artista visiva; Gianluca Rollo e Gaia Barletta, attivist* queer e operaie culturali; Francesco Maggiore, visual designer e armonizzatore del caos.
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