Roberto Barni. Abitanti del XXI secolo
Dal 25 Gennaio 2015 al 25 Febbraio 2015
Lecce
Luogo: Scaramuzza Arte Contemporanea
Indirizzo: via Libertini 70
Orari: da martedì a domenica 16.30-20.30
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 329 7325036
E-Mail info: scaramuzza.artecontemporanea@gmail.com
Sito ufficiale: http://scaramuzzartecontemporanea.weebly.com
A partire da domenica 25 gennaio fino al 25 febbraio la galleria Scaramuzza Arte Contemporanea presenta la mostra personale dell’artista scultore e pittore italiano Roberto Barni
“Sono un abitante non troppo scontento di una modernissima ed effimera città del XXI secolo, dove gli abitanti sono riusciti ad eliminare quasi tutti i dislivelli, per cui da ogni parte si può ammirare un immensa pianura e ogni altra città si può intravedere senza nessuno sforzo di fantasia. Solo le proporzioni e le dimensioni di questa pianura rimangono incomprensibili.”
Sono gli abitanti del nostro secolo, quelli descritti da Roberto Barni, irrimediabilmente intrappolati negli ingranaggi del tempo, consegnati alla vertigine della quotidiana minaccia di caduta.
Protagonista indiscusso della sua opera è il movimento: muoversi a piedi, girovagare, allungare il passo, correre, arrampicarsi, scalare, riunire, mettersi in fila, sfilare. Si offre così copiosa la figura del “viandante”, un uomo completamente riassunto nel suo passo di marcia. Un passo che sembra possedere come sua prerogativa quella di cancellarne la meta, di oscurarla. Dando così vita ad un andirivieni continuo ed alternato dove non è riconoscibile un inizio, ne una fine e richiamando con insistenza l'ombra del non senso e dell'assurdo.
Nelle “città effimere” delle opere su carta non sono distinguibili “dislivelli”. Nozioni come destra e sinistra, sopra e sotto, giusto o sbagliato perdono qualsiasi significato. Uomini, animali e piante sono disposti in tutte le direzioni, diritti o a testa in giù, tanto che ogni elemento può essere osservato da qualsiasi lato. Come se ciascun punto di osservazione avesse egual valore.
Gli uomini di Barni sono uomini anonimi, hanno perso la capacità di osservare, il privilegio di possedere un'individualità.
di Silvia Recchia
Roberto Barni è uno scultore e pittore italano nato a Pistoia nel 1939 che vive e lavora a Firenze.Le sue opere sono collocate presso il Giardino di Daniel Spoerri a Seggiano, nel complesso del Cavallaccio RC10 a Firenze, in Piazzetta degli Ortaggi a Pistoia , a Villa Celle presso Pistoia[4], e a Groningen, nei Paesi Bassi. Nel 1992-93 partecipò alla mostra "The artist and the book in the twentieth century in Italy" al Museum of modern art di New York, insieme ad artisti quali Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Giorgio de Chirico, Renato Guttuso, Filippo Tommaso Marinetti, Amedeo Modigliani, Emilio Vedova ed altri[6]. Nel 2008 partecipò alla mostra "Estetika. Forma & segno. Da Renoir a de Chirico" ad Arona, dove erano presenti opere, fra gli altri, di Georges Braque, Mark Chagall, Carlo Carrà, Salvador Dalí, Giorgio de Chirico,Max Ernst, Joan Mirò, Pablo Picasso, Arnaldo Pomodoro, Pierre-Auguste Renoir, Henri de Toulouse-Lautrec e Andy Warhol.
“Sono un abitante non troppo scontento di una modernissima ed effimera città del XXI secolo, dove gli abitanti sono riusciti ad eliminare quasi tutti i dislivelli, per cui da ogni parte si può ammirare un immensa pianura e ogni altra città si può intravedere senza nessuno sforzo di fantasia. Solo le proporzioni e le dimensioni di questa pianura rimangono incomprensibili.”
Sono gli abitanti del nostro secolo, quelli descritti da Roberto Barni, irrimediabilmente intrappolati negli ingranaggi del tempo, consegnati alla vertigine della quotidiana minaccia di caduta.
Protagonista indiscusso della sua opera è il movimento: muoversi a piedi, girovagare, allungare il passo, correre, arrampicarsi, scalare, riunire, mettersi in fila, sfilare. Si offre così copiosa la figura del “viandante”, un uomo completamente riassunto nel suo passo di marcia. Un passo che sembra possedere come sua prerogativa quella di cancellarne la meta, di oscurarla. Dando così vita ad un andirivieni continuo ed alternato dove non è riconoscibile un inizio, ne una fine e richiamando con insistenza l'ombra del non senso e dell'assurdo.
Nelle “città effimere” delle opere su carta non sono distinguibili “dislivelli”. Nozioni come destra e sinistra, sopra e sotto, giusto o sbagliato perdono qualsiasi significato. Uomini, animali e piante sono disposti in tutte le direzioni, diritti o a testa in giù, tanto che ogni elemento può essere osservato da qualsiasi lato. Come se ciascun punto di osservazione avesse egual valore.
Gli uomini di Barni sono uomini anonimi, hanno perso la capacità di osservare, il privilegio di possedere un'individualità.
di Silvia Recchia
Roberto Barni è uno scultore e pittore italano nato a Pistoia nel 1939 che vive e lavora a Firenze.Le sue opere sono collocate presso il Giardino di Daniel Spoerri a Seggiano, nel complesso del Cavallaccio RC10 a Firenze, in Piazzetta degli Ortaggi a Pistoia , a Villa Celle presso Pistoia[4], e a Groningen, nei Paesi Bassi. Nel 1992-93 partecipò alla mostra "The artist and the book in the twentieth century in Italy" al Museum of modern art di New York, insieme ad artisti quali Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Giorgio de Chirico, Renato Guttuso, Filippo Tommaso Marinetti, Amedeo Modigliani, Emilio Vedova ed altri[6]. Nel 2008 partecipò alla mostra "Estetika. Forma & segno. Da Renoir a de Chirico" ad Arona, dove erano presenti opere, fra gli altri, di Georges Braque, Mark Chagall, Carlo Carrà, Salvador Dalí, Giorgio de Chirico,Max Ernst, Joan Mirò, Pablo Picasso, Arnaldo Pomodoro, Pierre-Auguste Renoir, Henri de Toulouse-Lautrec e Andy Warhol.
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