Gli Etruschi nelle Valli del Serchio e dell’Arno. Vita quotidiana, attività produttive, traffici e vie di comunicazione
Dal 28 Febbraio 2013 al 21 Marzo 2013
Lucca
Luogo: Museo Nazionale di Villa Guinigi
Indirizzo: via della Quarquonia
Orari: da martedì a sabato 9.30-12.30/ 13.30-19.30; 21 marzo 10-13.30
Telefono per informazioni: +39 06 58434700
E-Mail info: dg-ant@beniculturali.it
Sito ufficiale: http://www.archeologia.beniculturali.it/
Dal 2010 all’estate del 2012 l’area della Murella, alla confluenza dell’Esarulo nel Serchio, poco a monte di Castelnuovo di Garfagnana, ha conosciuto, assieme all’attività del cantiere stradale che completava la cosiddetta ‘Variante di Castelnuovo’, l’impegno degli archeologi (Paolo Notini e Silvio Fioravanti), che sono riusciti – con la direzione scientifica della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana – a contemperare l’esigenza di documentazione integrale del patrimonio archeologico con il progetto di realizzazione del manufatto stradale.
La mostra, ospitata nella Casermetta del Museo Nazionale di Villa Guinigi, sulla scorta delle esperienze espositive del 2010 e del 2011, intende raccontare questa storia e la collaborazione fra enti e istituzioni che ha permesso di ‘costruirla’: Provincia di Lucca e Comune di Castelnuovo di Garfagnana, nelle varie fasi dello scavo; Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le Province di Lucca e Massa Carrara e Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, con il finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, nell’attività espositiva, completata dal volume Gli Etruschi e il Serchio. L’insediamento della Murella di Castelnuovo di Garfagnana, I Segni dell’Auser, Bientina 2012).
Il sito della Murella diviene, nel percorso della mostra, il punto nodale di un itinerario nel sistema di insediamento etrusco della Valle del Serchio e dell’Arno fra VI e V secolo a.C., consentendo di entrare negli aspetti della vita quotidiana, delle attività produttive, dei traffici di un abitato posto nel crocevia del sistema stradale che raccorda l’Etruria tirrenica con il distretto etrusco dell’Emilia occidentale. Ceramiche, attrezzatura tessile e metalli, restaurati nel Centro di Restauro della Soprintendenza per i Beni Archeologici (Firenze), invitano il visitatore a partecipare alla vita quotidiana degli Etruschi della Valle del Serchio, degli anni intorno al 500 a.C.
L’insediamento era già conosciuto per le ricerche condotte dalla Soprintendenza nel 2004-2005, che consentirono di valutarne la consistenza e di motivare la conseguente strategia di tutela, ma con gli scavi estensivi del 2010-2012 sono stati messi in luce lembi di un abitato protetto su due lati dai fiumi (Serchio ed Esarulo), sul terzo da un terrapieno artificiale (aggere), ancora evidente per chi percorra la nuova strada; ‘aree di servizio’ (acciottolati) lo scandiscono in settori residenziali e produttivi, articolati da strutture testimoniate soprattutto dagli alloggiamenti dei pali portanti in legno, distribuiti secondo un rigoroso orientamento nord/sud.
La massa dei materiali restituiti dallo scavo ne pone la frequentazione fra gli ultimi decenni del VI e il corso del V secolo a.C., quando si dissolse nella grande crisi del sistema di insediamento etrusco della Valle del Serchio. Risaltano, in particolare, le testimonianze della vita quotidiana, con la suppellettile del banchetto, per la preparazione dei cibi e l’immagazzinamento delle derrate alimentari. A queste si aggiunge la consistente evidenza delle attività tessili (pesi da telaio, fuseruole) e mercantili (pesi da bilancia), che erano favorite dalla posizione del sito, che segna il punto in cui gli itinerari transappenninici raggiungevano il fiume.
La sezione etrusca del Museo completa idealmente il percorso espositivo, integrandolo nella storia e nei paesaggi degli Etruschi della Valle del Serchio che per secoli trovarono nel fiume una straordinaria via di comunicazione fra il Tirreno e la Pianura Padana.
La mostra, ospitata nella Casermetta del Museo Nazionale di Villa Guinigi, sulla scorta delle esperienze espositive del 2010 e del 2011, intende raccontare questa storia e la collaborazione fra enti e istituzioni che ha permesso di ‘costruirla’: Provincia di Lucca e Comune di Castelnuovo di Garfagnana, nelle varie fasi dello scavo; Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le Province di Lucca e Massa Carrara e Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, con il finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, nell’attività espositiva, completata dal volume Gli Etruschi e il Serchio. L’insediamento della Murella di Castelnuovo di Garfagnana, I Segni dell’Auser, Bientina 2012).
Il sito della Murella diviene, nel percorso della mostra, il punto nodale di un itinerario nel sistema di insediamento etrusco della Valle del Serchio e dell’Arno fra VI e V secolo a.C., consentendo di entrare negli aspetti della vita quotidiana, delle attività produttive, dei traffici di un abitato posto nel crocevia del sistema stradale che raccorda l’Etruria tirrenica con il distretto etrusco dell’Emilia occidentale. Ceramiche, attrezzatura tessile e metalli, restaurati nel Centro di Restauro della Soprintendenza per i Beni Archeologici (Firenze), invitano il visitatore a partecipare alla vita quotidiana degli Etruschi della Valle del Serchio, degli anni intorno al 500 a.C.
L’insediamento era già conosciuto per le ricerche condotte dalla Soprintendenza nel 2004-2005, che consentirono di valutarne la consistenza e di motivare la conseguente strategia di tutela, ma con gli scavi estensivi del 2010-2012 sono stati messi in luce lembi di un abitato protetto su due lati dai fiumi (Serchio ed Esarulo), sul terzo da un terrapieno artificiale (aggere), ancora evidente per chi percorra la nuova strada; ‘aree di servizio’ (acciottolati) lo scandiscono in settori residenziali e produttivi, articolati da strutture testimoniate soprattutto dagli alloggiamenti dei pali portanti in legno, distribuiti secondo un rigoroso orientamento nord/sud.
La massa dei materiali restituiti dallo scavo ne pone la frequentazione fra gli ultimi decenni del VI e il corso del V secolo a.C., quando si dissolse nella grande crisi del sistema di insediamento etrusco della Valle del Serchio. Risaltano, in particolare, le testimonianze della vita quotidiana, con la suppellettile del banchetto, per la preparazione dei cibi e l’immagazzinamento delle derrate alimentari. A queste si aggiunge la consistente evidenza delle attività tessili (pesi da telaio, fuseruole) e mercantili (pesi da bilancia), che erano favorite dalla posizione del sito, che segna il punto in cui gli itinerari transappenninici raggiungevano il fiume.
La sezione etrusca del Museo completa idealmente il percorso espositivo, integrandolo nella storia e nei paesaggi degli Etruschi della Valle del Serchio che per secoli trovarono nel fiume una straordinaria via di comunicazione fra il Tirreno e la Pianura Padana.
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