Park Eun Sun. Infinita fluidità della pietra
Dal 19 Giugno 2021 al 05 Settembre 2021
Viareggio | Lucca
Luogo: Mostra diffusa
Indirizzo: Sedi varie
Enti promotori:
- Comune di Viareggio - Assessorato alla Cultura
Telefono per informazioni: +39 041 5230 357
E-Mail info: venezia@continiarte.com
Sito ufficiale: http://www.continiarte.com
Dal 19 giugno al 5 settembre 2021 il lungomare di Viareggio, uno dei luoghi più suggestivi e affascinanti della Versilia, diventa il palcoscenico ideale per le opere del raffinato artista coreano Park Eun Sun.
L’esposizione è promossa dal Comune di Viareggio- Assessorato alla Cultura, con il patrocinio dell’ Ambasciata della Repubblica di Corea in Italia, dall’Istituto Culturale Coreano e organizzata dalla Galleria d’Arte Contini che- oltre a rappresentare l’artista -afferma nuovamente il suo legame con la Versilia avendo già organizzato in questo fiorente territorio, memorabili mostre pubbliche di grandi Maestri del contemporaneo quali Igor Mitoraj, Pablo Atchugarry, Manolo Valdés, Julio Larraz e Fernando Botero.
Un’estate all’insegna dell’arte contemporanea dalle forme geometriche ma al contempo sinuose e levigate che rappresenta la sintesi perfetta tra lo stile e la poetica orientale e un richiamo alla tradizione romanico fiorentina caratterizzata dal marmo bicromo.
Le composizioni marmoree e granitiche di Park Eun Sun si sviluppano in strutture a colonna, a spirale o ancora in forme globulari e sferiche lavorate alternando due colori e stratificandoli al fine di dare origine a sculture armoniche, sapientemente plasmate e profondamente empatiche.
La sperimentazione dell’artista inizia dalla materia, la pietra, che lavora quasi scientificamente, esaltandola e al medesimo tempo destrutturandola, infatti, caratteristica fondamentale della sua gestualità contemporanea è quella di imporre una frattura.
I marmi e i graniti vengono scolpiti, levigati ed infine spaccati per poi essere ricomposti. Queste crepe sono per l’artista metafora della vita, le cicatrici della sofferenza insita nell’esistenza ma al contempo simbolo di ricostruzione e rinascita.
È questo il profondo messaggio universale di Park che giunge all’osservatore tramite un coinvolgimento che destabilizza l’equilibrio attraverso sensazioni contrastanti indotte dall’opporsi di levigatezza e frattura, ombre e luci, giochi di chiaro-scuri, vuoti e pieni.
Le sculture monumentali esposte sul vivace lungomare accompagnano i visitatori in un percorso artistico di forte impatto visivo.
Nei pressi delle centralissime Piazza Maria Luisa e Piazza Puccini, a fare da padrona è Colonna Infinita, scultura monumentale del 2016 che supera gli 11 metri di altezza e si sviluppa in una colonna a spirale che ascende al cielo in un alternarsi di lastre in marmo bianco e grigio. La sua solidità che tende all’infinito è contrassegnata dal gesto identitario dell’artista: la crepa. Lungo la superficie scorrono queste fessure che lasciano intravedere la materia e creano un muto dialogo con l’ambiente circostante che sembra fluirne all’interno.
La suggestiva passeggiata tra le opere d’arte prosegue verso la simbolica Fontana delle Quattro Stagioni, qui sono osservabili Simmetria-Combinazione e Allargare-Colonna entrambe del 2014 e composte dalla stratificazione di granito verde e nero. Il corpo solido delle sculture subisce una metamorfosi trasformandosi in una sorta di ramificazione a sfere che modifica la percezione dello spazio occupandolo non solo in altezza ma anche in larghezza.
L’armonia e l’equilibrio privo di funzionalità, le forme morbide e squadrate, la pietra liscia e le ruvide crepe sono i tratti distintivi dell’artista e, come il suo messaggio, sono ritracciabili nelle opere allestite nel cuore pulsante del lungomare di Viareggio: Piazza Mazzini e il Belvedere delle Maschere.
La piazza, il verde e l’infinita vista mare che si apre all’orizzonte creano uno scenario ideale per le sculture di Park Eun Sun: tre colonne affusolate conversano tra loro armonizzandosi nello spazio cittadino mentre, due opere di composizione orizzontale, si affacciano verso il mare. Continuazione-Duplicazione I, del 2017, si estende per quattro metri in un rincorrersi di sfere granitiche nere gialle. Inizialmente unite procedono separandosi per poi unirsi nuovamente quasi a raffigurare un flusso genetico, un moltiplicarsi di cellule.
Ed è questo aspetto quasi scientifico che dimostra, ancora una volta, come il lavoro del maestro coreano sia incentrato attorno al tema dell’interiorità umana, non solo quella “fisica” ma specialmente quella emotiva. La vita, intesa come un flusso di eventi ed esperienze concatenate, è qui plasmata con una gestualità raffina e sapiente che grazie alla forma coinvolge l’osservatore e si fonde con l’ambiente modificando la percezione dello spazio e del tempo che scivola sulla fluidità della pietra per poi arrestarsi tra le sue crepe.
Una mostra a cielo aperto che nasce allo scopo di incentivare la rinascita e la fruizione della cultura portando l’arte contemporanea nel quotidiano e nel vivere cittadino.
Park Eun Sun è nato nel 1965 a Mopko in Corea del Sud. La scoperta della pittura, arriva molto presto nella vita dell’artista che sogna di diventare un grande pittore. Nel corso degli anni Park Eun Sun partecipa e vince molti concorsi di pittura per ragazzi e i genitori gli concedono così di dedicarsi liberamente all’arte. Trasferitosi a Seoul si iscrive al corso di laurea per diventare insegnante di materie artistiche presso l’Università di Kyung Hee. L’importanza dedicata alle forme e alla materia lo avvicina allo studio della scultura, portandolo così a cambiare indirizzo di studi presso l’Università di Kyung Hee, passando dalla pittura alla scultura. La scoperta dei materiali passa dall’iniziale uso della creta al marmo e successivamente al granito. Nel 1993 si trasferisce a Pietrasanta (LU), dove prosegue gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara. Le prime mostre personali si tengono a Firenze nel 1995, a Monaco di Baviera nel 1996 e a Seoul nel 1997. La scultura di Park si sviluppa nel concetto di spazio espresso dalle culture orientali per mezzo dell’abrasione della superficie dove convivono spaccature, squarci e tagli che simboleggiano l’apertura dell’interiorità umana e, nel contempo, la distruzione totale della materia. Park ha esposto in gallerie e musei in Italia (Firenze, Genova, Pietrasanta, Roma, Torino, Verona, Padova, Milano) e all’estero (Belgio, Corea, Francia, Germania, Inghilterra, Lussemburgo, Olanda, Panama, Polonia, Singapore, Stati Uniti e Svizzera). Attualmente la sua attività lavorativa è sita tra l’Europa, la Corea del Sud e le Americhe. Nel 2020 gli è stata conferita la Cittadinanza Onoraria della città di Pietrasanta.
L’esposizione è promossa dal Comune di Viareggio- Assessorato alla Cultura, con il patrocinio dell’ Ambasciata della Repubblica di Corea in Italia, dall’Istituto Culturale Coreano e organizzata dalla Galleria d’Arte Contini che- oltre a rappresentare l’artista -afferma nuovamente il suo legame con la Versilia avendo già organizzato in questo fiorente territorio, memorabili mostre pubbliche di grandi Maestri del contemporaneo quali Igor Mitoraj, Pablo Atchugarry, Manolo Valdés, Julio Larraz e Fernando Botero.
Un’estate all’insegna dell’arte contemporanea dalle forme geometriche ma al contempo sinuose e levigate che rappresenta la sintesi perfetta tra lo stile e la poetica orientale e un richiamo alla tradizione romanico fiorentina caratterizzata dal marmo bicromo.
Le composizioni marmoree e granitiche di Park Eun Sun si sviluppano in strutture a colonna, a spirale o ancora in forme globulari e sferiche lavorate alternando due colori e stratificandoli al fine di dare origine a sculture armoniche, sapientemente plasmate e profondamente empatiche.
La sperimentazione dell’artista inizia dalla materia, la pietra, che lavora quasi scientificamente, esaltandola e al medesimo tempo destrutturandola, infatti, caratteristica fondamentale della sua gestualità contemporanea è quella di imporre una frattura.
I marmi e i graniti vengono scolpiti, levigati ed infine spaccati per poi essere ricomposti. Queste crepe sono per l’artista metafora della vita, le cicatrici della sofferenza insita nell’esistenza ma al contempo simbolo di ricostruzione e rinascita.
È questo il profondo messaggio universale di Park che giunge all’osservatore tramite un coinvolgimento che destabilizza l’equilibrio attraverso sensazioni contrastanti indotte dall’opporsi di levigatezza e frattura, ombre e luci, giochi di chiaro-scuri, vuoti e pieni.
Le sculture monumentali esposte sul vivace lungomare accompagnano i visitatori in un percorso artistico di forte impatto visivo.
Nei pressi delle centralissime Piazza Maria Luisa e Piazza Puccini, a fare da padrona è Colonna Infinita, scultura monumentale del 2016 che supera gli 11 metri di altezza e si sviluppa in una colonna a spirale che ascende al cielo in un alternarsi di lastre in marmo bianco e grigio. La sua solidità che tende all’infinito è contrassegnata dal gesto identitario dell’artista: la crepa. Lungo la superficie scorrono queste fessure che lasciano intravedere la materia e creano un muto dialogo con l’ambiente circostante che sembra fluirne all’interno.
La suggestiva passeggiata tra le opere d’arte prosegue verso la simbolica Fontana delle Quattro Stagioni, qui sono osservabili Simmetria-Combinazione e Allargare-Colonna entrambe del 2014 e composte dalla stratificazione di granito verde e nero. Il corpo solido delle sculture subisce una metamorfosi trasformandosi in una sorta di ramificazione a sfere che modifica la percezione dello spazio occupandolo non solo in altezza ma anche in larghezza.
L’armonia e l’equilibrio privo di funzionalità, le forme morbide e squadrate, la pietra liscia e le ruvide crepe sono i tratti distintivi dell’artista e, come il suo messaggio, sono ritracciabili nelle opere allestite nel cuore pulsante del lungomare di Viareggio: Piazza Mazzini e il Belvedere delle Maschere.
La piazza, il verde e l’infinita vista mare che si apre all’orizzonte creano uno scenario ideale per le sculture di Park Eun Sun: tre colonne affusolate conversano tra loro armonizzandosi nello spazio cittadino mentre, due opere di composizione orizzontale, si affacciano verso il mare. Continuazione-Duplicazione I, del 2017, si estende per quattro metri in un rincorrersi di sfere granitiche nere gialle. Inizialmente unite procedono separandosi per poi unirsi nuovamente quasi a raffigurare un flusso genetico, un moltiplicarsi di cellule.
Ed è questo aspetto quasi scientifico che dimostra, ancora una volta, come il lavoro del maestro coreano sia incentrato attorno al tema dell’interiorità umana, non solo quella “fisica” ma specialmente quella emotiva. La vita, intesa come un flusso di eventi ed esperienze concatenate, è qui plasmata con una gestualità raffina e sapiente che grazie alla forma coinvolge l’osservatore e si fonde con l’ambiente modificando la percezione dello spazio e del tempo che scivola sulla fluidità della pietra per poi arrestarsi tra le sue crepe.
Una mostra a cielo aperto che nasce allo scopo di incentivare la rinascita e la fruizione della cultura portando l’arte contemporanea nel quotidiano e nel vivere cittadino.
Park Eun Sun è nato nel 1965 a Mopko in Corea del Sud. La scoperta della pittura, arriva molto presto nella vita dell’artista che sogna di diventare un grande pittore. Nel corso degli anni Park Eun Sun partecipa e vince molti concorsi di pittura per ragazzi e i genitori gli concedono così di dedicarsi liberamente all’arte. Trasferitosi a Seoul si iscrive al corso di laurea per diventare insegnante di materie artistiche presso l’Università di Kyung Hee. L’importanza dedicata alle forme e alla materia lo avvicina allo studio della scultura, portandolo così a cambiare indirizzo di studi presso l’Università di Kyung Hee, passando dalla pittura alla scultura. La scoperta dei materiali passa dall’iniziale uso della creta al marmo e successivamente al granito. Nel 1993 si trasferisce a Pietrasanta (LU), dove prosegue gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara. Le prime mostre personali si tengono a Firenze nel 1995, a Monaco di Baviera nel 1996 e a Seoul nel 1997. La scultura di Park si sviluppa nel concetto di spazio espresso dalle culture orientali per mezzo dell’abrasione della superficie dove convivono spaccature, squarci e tagli che simboleggiano l’apertura dell’interiorità umana e, nel contempo, la distruzione totale della materia. Park ha esposto in gallerie e musei in Italia (Firenze, Genova, Pietrasanta, Roma, Torino, Verona, Padova, Milano) e all’estero (Belgio, Corea, Francia, Germania, Inghilterra, Lussemburgo, Olanda, Panama, Polonia, Singapore, Stati Uniti e Svizzera). Attualmente la sua attività lavorativa è sita tra l’Europa, la Corea del Sud e le Americhe. Nel 2020 gli è stata conferita la Cittadinanza Onoraria della città di Pietrasanta.
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