Silver Plachesi. DALÌCE
Dal 02 Giugno 2022 al 22 Giugno 2022
Seravezza | Lucca
Luogo: Chiesa della Madonna del Carmine
Indirizzo: Via Gino Lombardi
Orari: Venerdì, Sabato, Domenica 10-12.30 / 16-19. Gli altri giorni su appuntamento
Curatori: Maria Marchese
Il 2 giugno alle ore 18.00, si inaugura, presso Spazio Cappella Marchi nella Chiesa della Madonna del Carmine di Seravezza (LU), la mostra personale “DALÌCE” di Silver Plachesi.
L’evento nasce nello spazio gestito da Alkedo aps all’interno del progetto Cappella Marchi, con il patrocinio del comune di Seravezza, della Fondazione Terre Medicee e del Museo Ugo Guidi.
Nel 1865, Lewis Carroll coinvolge bambini e adulti in un suolo, scandito da “non sensi” : “Alice in Wonderland” seduce l’immaginario e, nel contempo, coinvolge nella sfera della riflessione. Nel 1969, Salvador Dalì celebra quest’opera letteraria, illustrandola pregevolmente.
In uno scoccar di dita, oggi, appare DALÌCE: Silver Plachesi, ivi, tesse uno spazio favolato, laddove l’arte è pensiero vivo e mirabile, e concettualmente e esteticamente.
L’autore raccoglie, dalla terra dell’abbandono, i corpi accantonati dalla società del consumismo: le sue mani ne frammentano l’anima fisica, polverizzando, quindi, la definizione di oggetto, mentre il genio li sublima, alfine, in “creature” scultoree.
«Davvero non te lo saprei dire ora. So dirti chi fossi, quando mi son levata questa mattina, ma d’allora credo di essere stata cambiata parecchie volte.»
Questa la risposta di Alice, alla domanda del bruco: “Chi sei?” in “Alice nel paese delle meraviglie”.
L’autore bergamasco fornisce al pubblico la chiave per accedere a “DALÌCE” : il cambiamento.
Il dialogo creato tra le opere si libera della realtà estetica, per raccontare valori alternativi: la relatività del tempo e della ragione, le ingiustizie perpetrate in nome del potere, la differenza tra superficialità e leggerezza, la fondamentale necessità dell’arte per la maturazione umana, la serietà del gioco, il rispetto nei confronti del mondo dell’infanzia per addivenire ad essere individui liberi e consapevoli…
Matematico e Architetto per mestiere, artista per passione, Silver Plachesi inizia la propria esperienza estetica, all’età di 15 anni, nella bottega del pittore figurativo Forlivese Maceo Casadei. Affina, così, la parte tecnico/pittorica, diventando, presto, suo fedele collaboratore.
La passione per la raccolta di supporti lignei, rifiutati dal mare, nonché la curiosità e l’osservazione delle loro forme, lo spingono ad approfondire ulteriori studi, specifici sulle tecniche scultoree del legno.
La professione lo porta, poi, a trasferirsi da Forlì, città di nascita, alla provincia di Bergamo; lì, persevera nella sua produzione creativa, esponendo i propri elaborati plastici nel contesto di diverse mostre personali, in Emilia-Romagna.
Interrompe, ad un certo punto, la carriera artistica, per diversi anni. Rimane, però, vivo, in lui, l’interesse, rivolto ad ogni forma e oggetto: esso innesca la necessità di ricercare potenzialità intrinseche e alternative anche negli elementi più modesti, per sublimarli, poi, in inedite albe esperienziali.
Tutto ciò riaccende l’ispirata scintilla e il conseguente ritorno alla sfera dell’ingegno; medesimamente, si riappropria della veste di autore.
Silver Plachesi ha, al proprio arco, numerose frecce: gusto, amore per l’indagine delle superfici, capacità progettuali, pittoriche e scultoree, che, sposate ai dettagli, con ironia e con la fantasia, in erba, tipica del bambino, ne valorizza l’estasi.
L’evento nasce nello spazio gestito da Alkedo aps all’interno del progetto Cappella Marchi, con il patrocinio del comune di Seravezza, della Fondazione Terre Medicee e del Museo Ugo Guidi.
Nel 1865, Lewis Carroll coinvolge bambini e adulti in un suolo, scandito da “non sensi” : “Alice in Wonderland” seduce l’immaginario e, nel contempo, coinvolge nella sfera della riflessione. Nel 1969, Salvador Dalì celebra quest’opera letteraria, illustrandola pregevolmente.
In uno scoccar di dita, oggi, appare DALÌCE: Silver Plachesi, ivi, tesse uno spazio favolato, laddove l’arte è pensiero vivo e mirabile, e concettualmente e esteticamente.
L’autore raccoglie, dalla terra dell’abbandono, i corpi accantonati dalla società del consumismo: le sue mani ne frammentano l’anima fisica, polverizzando, quindi, la definizione di oggetto, mentre il genio li sublima, alfine, in “creature” scultoree.
«Davvero non te lo saprei dire ora. So dirti chi fossi, quando mi son levata questa mattina, ma d’allora credo di essere stata cambiata parecchie volte.»
Questa la risposta di Alice, alla domanda del bruco: “Chi sei?” in “Alice nel paese delle meraviglie”.
L’autore bergamasco fornisce al pubblico la chiave per accedere a “DALÌCE” : il cambiamento.
Il dialogo creato tra le opere si libera della realtà estetica, per raccontare valori alternativi: la relatività del tempo e della ragione, le ingiustizie perpetrate in nome del potere, la differenza tra superficialità e leggerezza, la fondamentale necessità dell’arte per la maturazione umana, la serietà del gioco, il rispetto nei confronti del mondo dell’infanzia per addivenire ad essere individui liberi e consapevoli…
Matematico e Architetto per mestiere, artista per passione, Silver Plachesi inizia la propria esperienza estetica, all’età di 15 anni, nella bottega del pittore figurativo Forlivese Maceo Casadei. Affina, così, la parte tecnico/pittorica, diventando, presto, suo fedele collaboratore.
La passione per la raccolta di supporti lignei, rifiutati dal mare, nonché la curiosità e l’osservazione delle loro forme, lo spingono ad approfondire ulteriori studi, specifici sulle tecniche scultoree del legno.
La professione lo porta, poi, a trasferirsi da Forlì, città di nascita, alla provincia di Bergamo; lì, persevera nella sua produzione creativa, esponendo i propri elaborati plastici nel contesto di diverse mostre personali, in Emilia-Romagna.
Interrompe, ad un certo punto, la carriera artistica, per diversi anni. Rimane, però, vivo, in lui, l’interesse, rivolto ad ogni forma e oggetto: esso innesca la necessità di ricercare potenzialità intrinseche e alternative anche negli elementi più modesti, per sublimarli, poi, in inedite albe esperienziali.
Tutto ciò riaccende l’ispirata scintilla e il conseguente ritorno alla sfera dell’ingegno; medesimamente, si riappropria della veste di autore.
Silver Plachesi ha, al proprio arco, numerose frecce: gusto, amore per l’indagine delle superfici, capacità progettuali, pittoriche e scultoree, che, sposate ai dettagli, con ironia e con la fantasia, in erba, tipica del bambino, ne valorizza l’estasi.
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