Ut pictura poësis. Dialoghi tra Ciro Palumbo e Giovanni Pascoli
Dal 05 Agosto 2023 al 17 Settembre 2023
Barga | Lucca
Luogo: Casa Museo Giovanni Pascoli
Indirizzo: Località Caprona 6, Castelvecchio Pascoli
Orari: lunedì e martedì 15.30-18.45, da mercoledì a domenica 10.30-13.00 / 15.30-18.45
Curatori: Lucia Morelli
Enti promotori:
- Patrocinio di Regione Toscana e Comune di Barga
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 23664743
E-Mail info: info@bernabohomegallery.it
Sito ufficiale: http://www.fondazionepascoli.it
Nei rinnovati ambienti della Casa Museo Giovanni Pascoli di Castelvecchio Pascoli (Barga, Lucca), futura sede del Centro Studi pascoliano, dal 5 agosto al 17 settembre 2023 sarà ospitata la mostra Ut pictura poësis. Dialoghi tra Ciro Palumbo e Giovanni Pascoli, curata da Lucia Morelli con un testo introduttivo di Giovanni Faccenda.
L’esposizione, organizzata da Bernabò Home Gallery con il contributo di Fondazione Giovanni Pascoli e Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e il patrocinio del Consiglio Regionale della Toscana e del Comune di Barga, presenta una ventina di opere inedite di Ciro Palumbo (Zurigo, 1965), artista romantico, poeta visionario, pittore onirico.
Il titolo della mostra, che rimanda al principio estetico dell’Ut pictura poësis, evidenzia il rapporto di stretta interdipendenza tra le arti, in questo caso tra la pittura di Ciro Palumbo e la poesia di Giovanni Pascoli, giunto a Castelvecchio nel 1895. Nella campagna barghigiana, celebrata nei Canti di Castelvecchio, Pascoli trova un nuovo nido, rifugio della poesia e dell’anima.
«Ut pictura poësis: il titolo della mostra che Ciro Palumbo offre a Casa Pascoli ci parla di un passaggio dalla poesia alla pittura quasi naturale, di un incontro e un dialogo in cui i versi di Giovanni Pascoli si confrontano vivacemente coi dipinti di Palumbo», scrive Alessandro Adami, presidente della Fondazione Giovanni Pascoli.
«La pittura di Ciro Palumbo – si legge nel testo introduttivo di Giovanni Faccenda – è permeata di suggestioni arcane, riverberi edenici, imminenze enigmatiche. La natura più leggiadra, al pari di ermetici interni domestici, è teatro di apparizioni ora metafisiche ora surreali, nel misterioso evolversi di un racconto dal finale mai scontato».
«Così come Pascoli è riuscito ad andare al di là della lingua, per trasmettere nei suoi versi l’impalpabile, la sensazione del mistero – aggiunge Laura Piangerelli, titolare di Bernabò Home Gallery – anche Palumbo, ispirato dai versi del poeta e suggestionato dalle figure retoriche che le parole suscitavano in lui, ha dato vita ad un proprio alfabeto pittorico».
Il percorso espositivo comprende oltre venti opere ad olio su tela, tutte realizzate per l’occasione e datate 2023, che affrontano, tra le grandi verità che stanno nelle piccole cose, alcuni dei temi più cari al poeta, come la Natura, il Nido, il Fanciullino, il rapporto con la Classicità. «Nel dialogo tra le parti – spiega la curatrice Lucia Morelli – esce l’attitudine alla contemplazione, che per Palumbo significa una pittura lenta, portata avanti per velature, fatta di appunti di memoria e di parole che generano immagini». A completare la mostra, due opere ad olio su carta, una delle quali espressamente dedicata ai Tetti di Barga.
L’esposizione, che verrà inaugurata sabato 5 agosto alle ore 18.00.
Catalogo disponibile in mostra con testi istituzionali di Antonio Mazzeo, Caterina Campani e Alessandro Adami, rispettivamente presidente del Consiglio Regionale della Toscana, sindaco del Comune di Barga e presidente della Fondazione Giovanni Pascoli, e note critiche di Giovanni Faccenda, Lucia Morelli e Laura Piangerelli.
Ciro Palumbo nasce a Zurigo nel 1965. Il suo percorso artistico prende l’avvio dalla poetica della scuola Metafisica di Giorgio de Chirico e Alberto Savinio, per reinventarne tuttavia i fondamenti secondo un’interpretazione personale. Grafico pubblicitario per formazione, fa esperienza in una moderna bottega d’arte, conoscendo alcuni maestri contemporanei che lo invitano ad approfondire la tecnica della pittura a olio con velatura. Inizia la sua attività espositiva nel 1994, e ha al proprio attivo un centinaio di mostre personali in tutta Italia. Nel 2011 ha preso parte alla 54. Esposizione Internazionale d’Arte - La Biennale di Venezia, padiglione Piemonte. Nel 2022 ha partecipato con Identity Collective all’evento An unknown that does not terrify / L’ignoto che non fa paura, durante la 59. Esposizione Nazionale d’Arte - La Biennale di Venezia, presso il Padiglione Nazionale Grenada. Tra le esposizioni internazionali sono da segnalare la presenza all’Artexpo di New York, al Context Art Miami e le mostre personali a Providence (USA) e Bellinzona (Svizzera). Alcune sue opere sono presenti all’interno della collezione della Fondazione Credito Bergamasco, alla Civica Galleria d’Arte Moderna G. Sciortino di Monreale (PA), al Museo MACIST di Biella, al Palazzo della Cultura e al MACS di Catania. Negli ultimi anni si è dedicato con successo anche alla scultura in terracotta. Palumbo è stato insignito del Premio Artis Suavitas 2023, con cerimonia di consegna nell’Anfiteatro del Parco Archeologico di Pompei. Vive e lavora a Torino.
L’esposizione, organizzata da Bernabò Home Gallery con il contributo di Fondazione Giovanni Pascoli e Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e il patrocinio del Consiglio Regionale della Toscana e del Comune di Barga, presenta una ventina di opere inedite di Ciro Palumbo (Zurigo, 1965), artista romantico, poeta visionario, pittore onirico.
Il titolo della mostra, che rimanda al principio estetico dell’Ut pictura poësis, evidenzia il rapporto di stretta interdipendenza tra le arti, in questo caso tra la pittura di Ciro Palumbo e la poesia di Giovanni Pascoli, giunto a Castelvecchio nel 1895. Nella campagna barghigiana, celebrata nei Canti di Castelvecchio, Pascoli trova un nuovo nido, rifugio della poesia e dell’anima.
«Ut pictura poësis: il titolo della mostra che Ciro Palumbo offre a Casa Pascoli ci parla di un passaggio dalla poesia alla pittura quasi naturale, di un incontro e un dialogo in cui i versi di Giovanni Pascoli si confrontano vivacemente coi dipinti di Palumbo», scrive Alessandro Adami, presidente della Fondazione Giovanni Pascoli.
«La pittura di Ciro Palumbo – si legge nel testo introduttivo di Giovanni Faccenda – è permeata di suggestioni arcane, riverberi edenici, imminenze enigmatiche. La natura più leggiadra, al pari di ermetici interni domestici, è teatro di apparizioni ora metafisiche ora surreali, nel misterioso evolversi di un racconto dal finale mai scontato».
«Così come Pascoli è riuscito ad andare al di là della lingua, per trasmettere nei suoi versi l’impalpabile, la sensazione del mistero – aggiunge Laura Piangerelli, titolare di Bernabò Home Gallery – anche Palumbo, ispirato dai versi del poeta e suggestionato dalle figure retoriche che le parole suscitavano in lui, ha dato vita ad un proprio alfabeto pittorico».
Il percorso espositivo comprende oltre venti opere ad olio su tela, tutte realizzate per l’occasione e datate 2023, che affrontano, tra le grandi verità che stanno nelle piccole cose, alcuni dei temi più cari al poeta, come la Natura, il Nido, il Fanciullino, il rapporto con la Classicità. «Nel dialogo tra le parti – spiega la curatrice Lucia Morelli – esce l’attitudine alla contemplazione, che per Palumbo significa una pittura lenta, portata avanti per velature, fatta di appunti di memoria e di parole che generano immagini». A completare la mostra, due opere ad olio su carta, una delle quali espressamente dedicata ai Tetti di Barga.
L’esposizione, che verrà inaugurata sabato 5 agosto alle ore 18.00.
Catalogo disponibile in mostra con testi istituzionali di Antonio Mazzeo, Caterina Campani e Alessandro Adami, rispettivamente presidente del Consiglio Regionale della Toscana, sindaco del Comune di Barga e presidente della Fondazione Giovanni Pascoli, e note critiche di Giovanni Faccenda, Lucia Morelli e Laura Piangerelli.
Ciro Palumbo nasce a Zurigo nel 1965. Il suo percorso artistico prende l’avvio dalla poetica della scuola Metafisica di Giorgio de Chirico e Alberto Savinio, per reinventarne tuttavia i fondamenti secondo un’interpretazione personale. Grafico pubblicitario per formazione, fa esperienza in una moderna bottega d’arte, conoscendo alcuni maestri contemporanei che lo invitano ad approfondire la tecnica della pittura a olio con velatura. Inizia la sua attività espositiva nel 1994, e ha al proprio attivo un centinaio di mostre personali in tutta Italia. Nel 2011 ha preso parte alla 54. Esposizione Internazionale d’Arte - La Biennale di Venezia, padiglione Piemonte. Nel 2022 ha partecipato con Identity Collective all’evento An unknown that does not terrify / L’ignoto che non fa paura, durante la 59. Esposizione Nazionale d’Arte - La Biennale di Venezia, presso il Padiglione Nazionale Grenada. Tra le esposizioni internazionali sono da segnalare la presenza all’Artexpo di New York, al Context Art Miami e le mostre personali a Providence (USA) e Bellinzona (Svizzera). Alcune sue opere sono presenti all’interno della collezione della Fondazione Credito Bergamasco, alla Civica Galleria d’Arte Moderna G. Sciortino di Monreale (PA), al Museo MACIST di Biella, al Palazzo della Cultura e al MACS di Catania. Negli ultimi anni si è dedicato con successo anche alla scultura in terracotta. Palumbo è stato insignito del Premio Artis Suavitas 2023, con cerimonia di consegna nell’Anfiteatro del Parco Archeologico di Pompei. Vive e lavora a Torino.
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