Architettura, scultura e design
Dal 28 Giugno 2013 al 07 Giugno 2013
Carrara | Massa-Carrara
Luogo: Chiesa delle Lacrime
Indirizzo: via Carriona
Telefono per informazioni: +39 0585 787963/ 348 6608841
E-Mail info: l.marchini@carrarafiere.it
Sito ufficiale: http://www.carrarafiere.com
Per chi ama l’arte che riesce a raccontare i cambiamenti della società attraverso tutte le sue forme espressive la mostra “architettura, scultura e design” presentata nell’ambito di Carrara Marble Weeks da Donia Maaoui e Michel Boucquillon nello spazio della Chiesa delle Lacrime, in via Carriona, nel cuore del centro storico, rappresenta un richiamo di grande fascino.
La storia di Donia Maaoui nata a Bruxelles da madre belga e padre tunisino (da giovanissima è top model per Dior e Balenciaga) si intreccia e si fonde con quella di con quella di Michel Boucquillon fin talento esplosivo dell’architettura e del design, da giovanissimo anche autore del Parlamento Europeo di Bruxelles.
Entrambi architetti, ormai italiani di adozione (vivono a Lucca in una casa disegnata da loro e diventata un simbolo sulle riviste specializzate) procedono per sentieri paralleli e comunicanti: il design per Michel e la scultura per Donia.
A Carrara Michel presenta sei pezzi di design raffinatissimo, in marmo o in materiali composti, collocati sia all’interno sia all’esterno della Chiesa delle Lacrime, pezzi che si integrano con la mostra realizzata con le sculture in bronzo e i gessi allestita da Donia.
È un percorso di grande attualità e di assoluto fascino, quello che propone Donia attraverso le sue sculture che raccontano la storia di Lola, la donna che diventa protagonista di un’evoluzione straordinaria: esce da un cubo, simbolo dell’oppressione per correre, attraverso una serie di mutazioni, verso la libertà.
Il processo di liberazione è raffigurato dalle sue sculture che rappresentano, attraverso una progressione costante delle posizioni e delle forme che Lola assume, il suo processo di liberazione che passa e si identifica anche attraverso l’impegno personale.
Lola grida, scappa, corre, si nutre dei propri desideri, manifesta pubblicamente, ascolta la voce della propria anima, riscopre il piacere del colloquio libero con la sua mente, getta la maschera, si toglie il velo e vola libera verso la luce della luna, raggiunge la felicità, respira a pieni polmoni, pensa in modo universale, progetta ogni istante della propria quotidianità senza doversi reprimere.
Alla fine di questo processo c’è la rottura di ogni barriera fino a trovarsi, in una scultura emblematica collocata al centro della mostra, in una libertà eccessiva che , di fatto, diventa un nuovo velo, un nuovo ostacolo.
“Il nuovo velo dell’occidente – dice Donia – è rappresentato dalle convenzioni estetiche imposte dall’omologazione imperante nella società occidentale”.
E partendo da questa riflessione che Donia, attraverso Lola, riprende il suo percorso che, a braccia alzate, si intreccia con la spiritualità della Chiesa delle Lacrime che, nelle giornate di Carrara Marble Weeks, diventerà la meta di tanti appassionati suscitando l’attenzione istintiva di chi ama l’arte e la creatività che riesce a far intrecciare design e scultura generati da mondi diversi che si integrano alla perfezione in questa coppia assolutamente straordinaria.
La storia di Donia Maaoui nata a Bruxelles da madre belga e padre tunisino (da giovanissima è top model per Dior e Balenciaga) si intreccia e si fonde con quella di con quella di Michel Boucquillon fin talento esplosivo dell’architettura e del design, da giovanissimo anche autore del Parlamento Europeo di Bruxelles.
Entrambi architetti, ormai italiani di adozione (vivono a Lucca in una casa disegnata da loro e diventata un simbolo sulle riviste specializzate) procedono per sentieri paralleli e comunicanti: il design per Michel e la scultura per Donia.
A Carrara Michel presenta sei pezzi di design raffinatissimo, in marmo o in materiali composti, collocati sia all’interno sia all’esterno della Chiesa delle Lacrime, pezzi che si integrano con la mostra realizzata con le sculture in bronzo e i gessi allestita da Donia.
È un percorso di grande attualità e di assoluto fascino, quello che propone Donia attraverso le sue sculture che raccontano la storia di Lola, la donna che diventa protagonista di un’evoluzione straordinaria: esce da un cubo, simbolo dell’oppressione per correre, attraverso una serie di mutazioni, verso la libertà.
Il processo di liberazione è raffigurato dalle sue sculture che rappresentano, attraverso una progressione costante delle posizioni e delle forme che Lola assume, il suo processo di liberazione che passa e si identifica anche attraverso l’impegno personale.
Lola grida, scappa, corre, si nutre dei propri desideri, manifesta pubblicamente, ascolta la voce della propria anima, riscopre il piacere del colloquio libero con la sua mente, getta la maschera, si toglie il velo e vola libera verso la luce della luna, raggiunge la felicità, respira a pieni polmoni, pensa in modo universale, progetta ogni istante della propria quotidianità senza doversi reprimere.
Alla fine di questo processo c’è la rottura di ogni barriera fino a trovarsi, in una scultura emblematica collocata al centro della mostra, in una libertà eccessiva che , di fatto, diventa un nuovo velo, un nuovo ostacolo.
“Il nuovo velo dell’occidente – dice Donia – è rappresentato dalle convenzioni estetiche imposte dall’omologazione imperante nella società occidentale”.
E partendo da questa riflessione che Donia, attraverso Lola, riprende il suo percorso che, a braccia alzate, si intreccia con la spiritualità della Chiesa delle Lacrime che, nelle giornate di Carrara Marble Weeks, diventerà la meta di tanti appassionati suscitando l’attenzione istintiva di chi ama l’arte e la creatività che riesce a far intrecciare design e scultura generati da mondi diversi che si integrano alla perfezione in questa coppia assolutamente straordinaria.
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