GILLO DORFLES
Gillo Dorfles, Matera
Dal 29 Luglio 2011 al 04 Settembre 2011
Matera
Luogo: SpazioSculptureArt
Indirizzo: Via Madonna delle Virtù 81
Orari: da martedì a domenica dalle ore 10.30 alle ore 12.30 e dalle ore 18 alle ore 20.30 Lunedì Chiuso
Curatori: Claudio Strinati
Telefono per informazioni: 0303542868
Lo spazio SculptureArt di Matera, ospita una mostra dedicata al mondo pittorico di Gillo Dorlfes, una delle più importanti personalità intellettuali ed artistiche italiane, le cui creazioni dialogheranno idealmente con gli ancestrali spazi espositivi
Lo SpazioSculptureArt di Margherita Serra in collaborazione con l’Associazione di Cultura dello Spettacolo “OPERAPRIMA” e l’Associazione Culturale ADAPIS, ospita quest’anno una mostra personale dell’artista Gillo Dorfles, che nell’inconsueto spazio architettonico dei Sassi di Matera, esporrà una decina di opere documentando un’intensa attività pittorica.
La mostra nata da un’idea dall’artista Serra, legata a Gillo Dorfles da amicizia e stima professionale, porta sul palcoscenico di una delle città più affascinanti d’Italia un evento imperdibile, che omaggia la figura poliedrica e geniale di Gillo Dorfles (Trieste 1910) ponendo l’accento sulla sua identità di artista.
Le opere esposte conducono lo spettatore nell’immaginario creativo di Dorfles e permettono di muoversi con disinvoltura ed eleganza attraverso quasi un secolo di ricerca. Dopo l’importante esordio nel gruppo del MAC negli anni Cinquanta, la sua attività pittorica prosegue negli anni, e si fa sempre più creativa e libera, rifiutando organizzazioni formali e chiuse dell’immagine. I personaggi che abitano le sue tele, rendono visibili pensieri inconsci generando nuove “forme di vita”, creature psichiche, fluttuanti e dinamiche ad uso dello spirito, espressione del suo mondo immaginifico. L’arte di Dorfles è libera, irrazionale spontanea, a tratti primordiale e i protagonisti “alieni” delle sue opere travalicano il tempo e lo spazio in cui sono state create, divenendo eterne e universali. I Sassi di Matera diventano quindi la collocazione ideale per il particolare fascino che li accomuna.
La mostra, curata da Claudio Strinati, Direttore Generale presso il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, sarà accompagnata da un catalogo edito dalla Biblioteca Cominiana.
Gillo Dorfles nasce a Trieste nel 1910, già dall’adolescenza ha modo di frequentare la casa di Umberto Saba, quella di Italo Svevo e il salotto borghese di Elsa Dobra.?Nel 1928 si iscrive alla facoltà di medicina laureandosi in neuropsichiatria nel 1934. Soggiorna a Roma e Torino, dove ha modo di frequentare i vivaci ambienti culturali, rientrando poi nel 1937 a Milano. Nel 1948 fonda, insieme a Bruno Munari, Atanasio Soldati e Gianni Monnet, il MAC - Movimento Arte Concreta. L’intenzione è di proporre un nuovo linguaggio espressivo alla luce delle ricerche astratte condotte oltralpe negli ultimi vent’anni. Dopo la prima mostra alla Libreria Salto il gruppo inizia una regolare attività espositiva in Italia (Gallarate, Aosta, Torino, Milano, Modena) e all’estero (Austria, Jugoslavia, Argentina, Cile, Francia). Tra gli anni Cinquanta e Sessanta il lavoro critico di Dorfles ha una portata rivoluzionaria e si intensifica. I numerosi impegni critici e la docenza universitaria all’inizio degli anni Sessanta (libero docente e poi ordinario di estetica presso le Università di Milano, Trieste, Cagliari) fanno sì che Dorfles abbandoni l’attività pittorica, ma non grafica, fino al 1985.?Frequenti i viaggi all’estero (Inghilterra, Parigi, Jugoslavia, USA, Argentina, Brasile, Messico, URSS, Giappone), quasi sempre in occasione di congressi, convegni o altre attività culturali (visiting professor nelle Università di Cleveland, Buenos Aires, Città del Messico, New York). ?Notevole il corpo delle opere, tra saggi e monografie, di cui si ricordano le principali: Discorso tecnico delle arti (1952), Architettura moderna (1954), Le oscillazioni del gusto (1958), Il divenire delle arti (1959), Ultime tendenze dell’arte oggi (1961), Simbolo, comunicazione, consumo (1962), Il disegno industriale e la sua estetica (1963), Nuovi riti, nuovi miti (1965), Estetica del mito (1967), Artificio e natura (1968), Il Kitsch (1968), Introduzione al disegno industriale (1972), Dal significato alle scelte (1973), Il div e n i re della critica (1976), Mode & Modi (1979), L’intervallo perduto (1980), La moda della moda (1984), Materiali minimi (1985), Elogio della disarmonia (1986), Il feticcio quotidiano (1989), Preferenze critiche (1993), Fatti e fattoidi (1997), Conformisti (1997), Irritazioni (2000), La (nuova) moda della moda (2008).?A partire dagli anni Trenta ha svolto un’intensa attività di critica d’arte e saggistica collaborando a “La Rassegna d’Italia”, “Le Arti Plastiche”, “La Fiera Letteraria”, “Il Mondo”, “Domus” (di cui è stato vicedirettore), “Aut Aut” (di cui è stato redattore capo), “The Studio”, “The Journal of Aesthetics”.?Per le sue attività ha vinto numerosi premi: Compasso d’oro e Medaglia d’oro alla Triennale di Milano, Premio della critica internazionale di Girona, Matchette Award for Aesthetics, Travel Grant for Leaders and Specialists, Ambrogino d’oro, Genoino d’oro, Sangiusto d’oro, Premio Marconi 2002 per la pittura.?È Accademico onorario di Brera, Membro della Academia del Diseño di Città del Messico, Fellow della World Academy of Arts and Sciences, Dottore honoris causa del Politecnico di Milano e della Universidad Autonoma di Città del Messico, Cittadino onorario di Paestum.?Di pari passo, anche se in modo completamente autonomo, si è dedicato all’attività pittorica che lo ha impegnato in numerose mostre personali, tra cui: Galleria Wittenborn di New York (1954), Studio Marconi di Milano (1986), Spaziotemporaneo di Milano (1989, 2007), Galleria Editalia di Roma (1990), Galleria Il Vicolo di Genova (1991), Circolo Artistico di Bologna (1992), Galleria Vismara di Milano (1992), Galleria Orti Sauli di Genova (1994), Galleria Arcadia Nuova di Milano (1996), MMMAC di Paestum (1997), Studio Dabbeni di Lugano (1999), PAC di Milano (2001), Galleria Martano di Torino (2006), Galleria Transarte di Rovereto (2006), Santa Cita a Palermo (2006), Museo Revoltella a Trieste (2007). E’ del 2010 la grande mostra a Palazzo Reale di Milano che celebra la sua carriera intellettuale ed artistica.
Lo SpazioSculptureArt di Margherita Serra in collaborazione con l’Associazione di Cultura dello Spettacolo “OPERAPRIMA” e l’Associazione Culturale ADAPIS, ospita quest’anno una mostra personale dell’artista Gillo Dorfles, che nell’inconsueto spazio architettonico dei Sassi di Matera, esporrà una decina di opere documentando un’intensa attività pittorica.
La mostra nata da un’idea dall’artista Serra, legata a Gillo Dorfles da amicizia e stima professionale, porta sul palcoscenico di una delle città più affascinanti d’Italia un evento imperdibile, che omaggia la figura poliedrica e geniale di Gillo Dorfles (Trieste 1910) ponendo l’accento sulla sua identità di artista.
Le opere esposte conducono lo spettatore nell’immaginario creativo di Dorfles e permettono di muoversi con disinvoltura ed eleganza attraverso quasi un secolo di ricerca. Dopo l’importante esordio nel gruppo del MAC negli anni Cinquanta, la sua attività pittorica prosegue negli anni, e si fa sempre più creativa e libera, rifiutando organizzazioni formali e chiuse dell’immagine. I personaggi che abitano le sue tele, rendono visibili pensieri inconsci generando nuove “forme di vita”, creature psichiche, fluttuanti e dinamiche ad uso dello spirito, espressione del suo mondo immaginifico. L’arte di Dorfles è libera, irrazionale spontanea, a tratti primordiale e i protagonisti “alieni” delle sue opere travalicano il tempo e lo spazio in cui sono state create, divenendo eterne e universali. I Sassi di Matera diventano quindi la collocazione ideale per il particolare fascino che li accomuna.
La mostra, curata da Claudio Strinati, Direttore Generale presso il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, sarà accompagnata da un catalogo edito dalla Biblioteca Cominiana.
Gillo Dorfles nasce a Trieste nel 1910, già dall’adolescenza ha modo di frequentare la casa di Umberto Saba, quella di Italo Svevo e il salotto borghese di Elsa Dobra.?Nel 1928 si iscrive alla facoltà di medicina laureandosi in neuropsichiatria nel 1934. Soggiorna a Roma e Torino, dove ha modo di frequentare i vivaci ambienti culturali, rientrando poi nel 1937 a Milano. Nel 1948 fonda, insieme a Bruno Munari, Atanasio Soldati e Gianni Monnet, il MAC - Movimento Arte Concreta. L’intenzione è di proporre un nuovo linguaggio espressivo alla luce delle ricerche astratte condotte oltralpe negli ultimi vent’anni. Dopo la prima mostra alla Libreria Salto il gruppo inizia una regolare attività espositiva in Italia (Gallarate, Aosta, Torino, Milano, Modena) e all’estero (Austria, Jugoslavia, Argentina, Cile, Francia). Tra gli anni Cinquanta e Sessanta il lavoro critico di Dorfles ha una portata rivoluzionaria e si intensifica. I numerosi impegni critici e la docenza universitaria all’inizio degli anni Sessanta (libero docente e poi ordinario di estetica presso le Università di Milano, Trieste, Cagliari) fanno sì che Dorfles abbandoni l’attività pittorica, ma non grafica, fino al 1985.?Frequenti i viaggi all’estero (Inghilterra, Parigi, Jugoslavia, USA, Argentina, Brasile, Messico, URSS, Giappone), quasi sempre in occasione di congressi, convegni o altre attività culturali (visiting professor nelle Università di Cleveland, Buenos Aires, Città del Messico, New York). ?Notevole il corpo delle opere, tra saggi e monografie, di cui si ricordano le principali: Discorso tecnico delle arti (1952), Architettura moderna (1954), Le oscillazioni del gusto (1958), Il divenire delle arti (1959), Ultime tendenze dell’arte oggi (1961), Simbolo, comunicazione, consumo (1962), Il disegno industriale e la sua estetica (1963), Nuovi riti, nuovi miti (1965), Estetica del mito (1967), Artificio e natura (1968), Il Kitsch (1968), Introduzione al disegno industriale (1972), Dal significato alle scelte (1973), Il div e n i re della critica (1976), Mode & Modi (1979), L’intervallo perduto (1980), La moda della moda (1984), Materiali minimi (1985), Elogio della disarmonia (1986), Il feticcio quotidiano (1989), Preferenze critiche (1993), Fatti e fattoidi (1997), Conformisti (1997), Irritazioni (2000), La (nuova) moda della moda (2008).?A partire dagli anni Trenta ha svolto un’intensa attività di critica d’arte e saggistica collaborando a “La Rassegna d’Italia”, “Le Arti Plastiche”, “La Fiera Letteraria”, “Il Mondo”, “Domus” (di cui è stato vicedirettore), “Aut Aut” (di cui è stato redattore capo), “The Studio”, “The Journal of Aesthetics”.?Per le sue attività ha vinto numerosi premi: Compasso d’oro e Medaglia d’oro alla Triennale di Milano, Premio della critica internazionale di Girona, Matchette Award for Aesthetics, Travel Grant for Leaders and Specialists, Ambrogino d’oro, Genoino d’oro, Sangiusto d’oro, Premio Marconi 2002 per la pittura.?È Accademico onorario di Brera, Membro della Academia del Diseño di Città del Messico, Fellow della World Academy of Arts and Sciences, Dottore honoris causa del Politecnico di Milano e della Universidad Autonoma di Città del Messico, Cittadino onorario di Paestum.?Di pari passo, anche se in modo completamente autonomo, si è dedicato all’attività pittorica che lo ha impegnato in numerose mostre personali, tra cui: Galleria Wittenborn di New York (1954), Studio Marconi di Milano (1986), Spaziotemporaneo di Milano (1989, 2007), Galleria Editalia di Roma (1990), Galleria Il Vicolo di Genova (1991), Circolo Artistico di Bologna (1992), Galleria Vismara di Milano (1992), Galleria Orti Sauli di Genova (1994), Galleria Arcadia Nuova di Milano (1996), MMMAC di Paestum (1997), Studio Dabbeni di Lugano (1999), PAC di Milano (2001), Galleria Martano di Torino (2006), Galleria Transarte di Rovereto (2006), Santa Cita a Palermo (2006), Museo Revoltella a Trieste (2007). E’ del 2010 la grande mostra a Palazzo Reale di Milano che celebra la sua carriera intellettuale ed artistica.
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