Jasmine Pignatelli. HEIMAT – Sharing the land
Dal 12 Ottobre 2019 al 12 Gennaio 2020
Matera
Luogo: MUSMA - Museo della Scultura
Indirizzo: via San Giacomo
Orari: dal martedì alla domenica 10-18. Giorno di chiusura: lunedì (eccetto festivi)
Curatori: Tommaso Evangelista
Costo del biglietto: visita alla mostra temporanea e alla collezione: € 5.00 (intero) € 3,50 (ridotto)
Telefono per informazioni: +39 366 9357768
E-Mail info: info@musma.it
Sito ufficiale: http://www.musma.it
Sabato 12 ottobre alle 18, in occasione della XV Giornata del Contemporaneo, il MUSMA presenta HEIMAT | SHARING THE LAND di Jasmine Pignatelli, a cura di Tommaso Evangelista.
Heimat è un’opera ad alta intensità poetica che tocca la sfera individuale, collettiva e critica.
Su invito dell’artista, tredici manciate di terra sono state raccolte in tredici luoghi simbolo della recente storia d’Italia da altrettanti, emblematici, interlocutori. Sono piccoli cumuli di terra che si mescolano e che appartengono a luoghi della memoria, portatori di immagini e storie che hanno contribuito a creare una identità e una coscienza collettiva italiane.
Nel cuore del Museo di Matera si mescolano, tra le altre, le terre del pozzo di Alfredino, della scuola di Barbiana, di Riace e Lampedusa, del quartiere Tamburi di Taranto, la terra su cui sorge l’albero dedicato a Giovanni Falcone e di un luogo d’arte come Morterone.
Uno “sharing the land” collettivo e condiviso in cui si celebra l’appartenenza a una ideale Heimat, complessa parola tedesca traducibile come “Patria” e dalla forte componente emozionale, emotiva e sentimentale.
“Il nostro Zeitgeist – scrive il curatore, Tommaso Evangelista - è formato da disastri e chiarori, trionfi e lamenti, i quali oltre a segnare i corpi caratterizzano le terre. Jasmine Pignatelli ha lavorato su questo confine immobile facendo da catalizzatore di terreni dalle diverse regioni d’Italia. Ha messo in moto uno scavo del vissuto, un corteo di polvere e ombre denso come una lamentazione collettiva confluita in un semplice cubo di acciaio, in forma creatrice e disfatta, sonora e rigenerante”
L’opera consiste, infatti, in un cubo in ferro che custodisce e mescola in un’unica terra, in un’unica memoria collettiva, le terre provenienti dai vari luoghi d’Italia. Su una faccia del cubo sono incise le coordinate geografiche delle località di provenienza, raccolte e sigillate al suo interno con una performance dell’artista. Ma Heimat è soprattutto un’opera video generata dal contributo di tutte le performances delle parti invitate, che ritraggono l’azione della raccolta della terra, del “rito” della condivisione, dell’atto del donare. Volti e voci, luoghi e azioni, nel procedere del video, finiscono per sovrapporsi fino quasi a creare un unico volto, un unico suono, un’unica memoria, un’unica terra, un’unica Heimat.
In occasione della Giornata del Contemporaneo, inoltre, l’artista donerà al Museo una scultura a parete in ceramica che traduce in codice morse (punti e linee), la parola Heimat.
Un fondamentale contributo alla realizzazione di Heimat è stato dato degli allievi della sezione F del Liceo Classico Giuseppe Tarantino di Gravina di Puglia (BA), impegnati al MUSMA, per tre anni, in un progetto di Alternanza scuola – lavoro. Guidati dai tutor scolastici prof. Tommaso Evangelista e prof.ssa Rosa Maria Spartà e dalla referente dell’Impresa culturale Synchronos, dott.ssa Simona Spinella, i ragazzi hanno avuto la possibilità di lavorare a stretto contatto con la Pignatelli.
Attraverso un confronto dialettico e pratico degli studenti con l’artista e con il museo si è definita, nell’arco del tempo, l’idea di mostra e di ricerca. Tale ricerca, che ha visto il supporto dei ragazzi chiamati in causa nella realizzazione dell’opera e nella stesura dei testi critici, è stata un momento di presa di coscienza individuale e collettiva, una riflessione di ordine artistico e storico, nata dall’azione del mettersi in gioco partecipando attivamente alla costruzione del senso.
Il fecondo contributo degli studenti conferma e potenzia l’alto valore civico di Heimat, frutto di un’azione condivisa, in cui le storie individuali diventano collettive a viceversa; volti e nomi del passato scorrono e si fanno volti e nomi del presente, in un afflato lirico di grande impatto.
Jasmine Pignatelli
Nata in Canada nel 1968, vive e lavora tra Bari e Roma. Dopo il liceo artistico e la laurea in Architettura al Politecnico di Milano, si avvicina all’arte contemporanea con un approccio storico-critico, collaborando con gallerie e riviste del settore, e intraprende un personale percorso artistico nella scultura.
Tra le principali esposizioni ricordiamo le tre installazioni alla mostra La Scultura Ceramica Contemporanea in Italia presso la GNAM - Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma e, nello stesso anno, la mostra personale a Bari Directionless, con testo di Marilena Di Tursi nel doppio spazio di Misia arte e Cellule Creative.
Del 2016 è la mostra personale a Roma Dimensionless a cura di Francesco Castellani e, del 2017 la doppia personale a Ferrara Echo of Hidden Places. Sempre nel 2017 espone al Museo Pio Monte della Misericordia di Napoli nella collettiva Criss Cross. Nel 2017 inaugura la scultura pubblica permanente Locating Laterza, Segnali d’Arte realizzata nell’ambito di un progetto del Segretariato Regionale MiBACT vinto con bando pubblico.
Il 2018 vede la mostra personale Boundless, Sharing the Land presso Casa Sponge nelle Marche.
Del 2019 è Sono Persone 8.8.1991, grande opera pubblica, installata sul Lungomare di Bari, in ricordo dello sbarco della nave Vlora, nel porto del capoluogo pugliese, l’8 agosto 1991.
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