Aldo Pecoraino. Nature selvagge e fuochi

Aldo Pecoraino, Albero di fuoco
Dal 22 Settembre 2016 al 06 Ottobre 2016
Milano
Luogo: Gli Eroici Furori arte contemporanea
Indirizzo: via Melzo 30
Orari: da martedì a venerdì 15:30-19; sabato e mattino su appuntamento
Curatori: Silvia Agliotti, Alessia Locatelli
Enti promotori:
- Sellerio Editore
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 3764 8381
E-Mail info: silvia.agliotti@furori.it
Sito ufficiale: http://www.furori.it
Promossa da Sellerio Editore, la personale dell’artista Aldo Pecoraino a “Gli eroici furori” vuole essere un omaggio al pittore nel ricordo della profonda e lunghissima amicizia fra Enzo ed Elvira Sellerio, che di Pecoraino sono stati, oltre che affettuosi amici, anche primi collezionisti.
Curata da Silvia Agliotti e Alessia Locatelli, per questa prima mostra sono state scelte alcune tra le opere più significative dell’artista: nature selvagge in forma di alberi.
Una selezione di oltre venti oli su tela, opere dipinte fra gli anni settanta e ottanta insieme ad alcune recentissime.
Gli alberi di Pecoraino portano dentro simbolicamente un valore di forte presenza quasi umana. Svettano aitanti, tengono la scena con fierezza tra il passaggio delle stagioni e degli eventi che trasformano la terra, come i fuochi, gli stessi che hanno lambito le fronde della magica quercia ritratta tante volte dall’artista, divenuta immortale. I fuochi tingono di rosso la Natura. La Natura Madre dà la vita mutandola di stato e talvolta radendola al suolo. In questo caso restano le terre, che Aldo Pecoraino interiorizza come paesaggi dell’anima, anima siciliana che dalla sua terra d’origine trae tutti i colori forti, le passioni e i fuochi. Come scriveva Carlo Carrà – che di Pecoraino è stato uno dei maestri – nel libro “Segreto professionale”, a proposito del difficile mestiere del pittore “contemporaneo”: l’artista è obbligato a vivere “diverse vite” nel contesto dei mutamenti culturali che scorrono veloci. Anche Aldo Pecoraino è passato per questi trascorsi, attenendosi pur tuttavia allo stile e alla immaginazione che era stata la prima rivelazione del suo tracciato espressivo, la sua poetica nel profondo, tra le pietraie e il bosco, le piante e i declivi, le fronde sorprendenti e i nudi rami. Come è stato per la sua magica quercia immortale, resistente ad un tremendo incendio.
Dalle brume terrose ai verdi, ai rossi stupefacenti, come in un cerchio continuo di nascite e rinascite.
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