Alexander e Sasha Brodsky. Piazza senza nome
Dal 21 Marzo 2024 al 07 Settembre 2024
Milano
Luogo: Fondazione Galleria Milano
Indirizzo: Via Arcivescovo Romilli 7
Orari: da giovedì a sabato dalle 12 alle 19 o su appuntamento
Prolungata: FINO AL 7 SETTEMBRE 2024
Telefono per informazioni: +39 02 29000352
E-Mail info: info@fondazionegalleriamilano.it
Sito ufficiale: http://fondazionegalleriamilano.it
Dopo quasi due anni di lavoro e preparativi, apre la Fondazione Galleria Milano.
La Fondazione si pone una doppia finalità: da una parte la tutela e valorizzazione del patrimonio artistico e culturale della storica Galleria Milano; dall’altra, la promozione di ricerche contemporanee, nazionali e internazionali, attraverso mostre, performance, momenti di incontro e approfondimento, oltre ad attività educative e formative.
Questo doppio approccio è rispecchiato anche dall’architettura della sede, collocata in un cortile di un classico palazzo di Milano Sud, in un quartiere in grande espansione dove si trovano altre realtà artistiche e culturali dirilievo. Strutturata su due piani, il piano superiore ospita un ampio spazio espositivo illuminato da grandi finestrein legno, mentre alpiano inferiore si trova un’ulteriore saletta espositiva, una vasta biblioteca, l’archivio storicodella Galleria Milano e una raccolta di materiali di più di mille artisti che hanno fornito e condiviso nei decennidocumentazione e cataloghi inerenti alla propria attività. La Fondazione non limiterà i suoi obiettivi allaconservazione dell’archivio preesistente, ma si impegnerà nell’offrire competenze e servizi per la conservazione epromozione di ulteriori archivi di artisti e di realtà legate all’arte contemporanea attraverso il progetto Archivi Riuniti.
La mostra inaugurale, con vernissage lunedì 18 marzo, sarà dedicata a un progetto nato dal dialogo tra l’architetto-artista russo Alexander Brodsky e il figlio Sasha Brodsky, artista visivo, stampatore e musicista che vive e lavora aBrooklyn, New York. Lospazio espositivo della Fondazione Galleria Milano ospiterà una grande installazione interra cruda, alla quale il visitatore potrà accedere solo attraverso le finestre presenti sulle pareti dell’installazionestessa. Questa l’ambientazione: in uno scenario urbano, in una grande piazza anonima, si stagliano uno in fila all’altro tre alti obelischi. Intorno una folla di persone fa riflettere sulla solitudine all’interno di un contesto collettivosolo all’apparenza, perché non fa altro che disvelare il solipsismo dell’individuo. Alle pareti dello spazio espositivosaranno presenti disegni e incisioni in dialogo con l’installazione, in un incontro e compenetrazione tra arte visivae architettura che è la cifra distintiva della ricerca di entrambi gli artisti.Si tratta di un gioco di scatole cinesi, un’architettura a matrioska che presenta un gioco di prospettive quasivertiginoso: uno spazio (la città immaginata dagli autori) dentro a un altro spazio (l’installazione in terra cruda)dentro a un altro spazio,quello della Fondazione. A sua volta la Fondazione, le cui ampie finestre invitano subitolo spettatore a guardare all’interno, si trova all’interno di uno spazio connotato, quello di un classico cortilemilanese, che nelle sue caratteristiche dialoga conil quartiere e la città in cui si trova, in un momento di fortecambiamento ed espansione. Un cambiamento che è globale, perché riguarda l’epoca storica veloce econtraddittoria nella quale viviamo, contraddizione di cui i Brodsky, tra Russia e New York, rappresentano unaevidente incarnazione; che è specifico, della città di Milano, la cui “invenzione” comunicativa, citando Lucia Tozzi,ha acuito la forbice sociale. E infine è personale, perché la Fondazione Galleria Milano vive un passaggio volto allaconservazione del passato e dell’operato di Carla Pellegrini e Toni Merola, ma guarda al futuro, alla ricerca e allasperimentazione con impegno.
Alexander Brodsky (Mosca, 1955) è un artista e architetto russo, riconosciuto a livello internazionale per il suoruolo centrale nella cosiddetta “architettura di carta” del concettualismo moscovita. I suoi progetti, spesso utopici,sono riconosciuti anche come “architettura dell’immaginazione”. Tra le mostre personali si ricordano, tra le altre,quelle al Museo MACRO di Roma (2023-2024), alla Pushkin House (2017) e alla Calvert 22 Gallery (2013) diLondra (2017), al RISD Museum della University of Rhode Island di Providence (2016) e allo Strelka Institute diMosca (2012). La Galleria Milano gli ha dedicato personalinel 2002, nel 2006 e nel 2010. Tra i numerosi premi ericonoscimenti, il Premio Innovazione (2012), il Premio Kandinskyj (2010), il Premio Milano, Museo del Presente,Milano (2001) e, con Ilya Utkin, il concorso di design East Meets West, Jacob K. Avits Convention Center, NewYork.
Sasha Brodsky (Mosca, 1995) è un artista visivo, stampatore e musicista che vive e lavora a New York sin dai suoistudi alla School of Visual Arts (2014-2018). Brooklyn, in particolare, è al centro del suo immaginario: i suoipersonaggi sono spesso solitari, complessi, inseparabili dall’architettura che circonda e plasma le loro vite. Ha avutomostre personali alla Galerie Lazarew di Parigi (2023), alla Triumph Gallery (2021) e alla Roza Azora Gallery (2019e 2017) di Mosca, alla Sunny’s di New York (2018).
Opening lunedì 18 marzo dalle 18 alle 21
La Fondazione si pone una doppia finalità: da una parte la tutela e valorizzazione del patrimonio artistico e culturale della storica Galleria Milano; dall’altra, la promozione di ricerche contemporanee, nazionali e internazionali, attraverso mostre, performance, momenti di incontro e approfondimento, oltre ad attività educative e formative.
Questo doppio approccio è rispecchiato anche dall’architettura della sede, collocata in un cortile di un classico palazzo di Milano Sud, in un quartiere in grande espansione dove si trovano altre realtà artistiche e culturali dirilievo. Strutturata su due piani, il piano superiore ospita un ampio spazio espositivo illuminato da grandi finestrein legno, mentre alpiano inferiore si trova un’ulteriore saletta espositiva, una vasta biblioteca, l’archivio storicodella Galleria Milano e una raccolta di materiali di più di mille artisti che hanno fornito e condiviso nei decennidocumentazione e cataloghi inerenti alla propria attività. La Fondazione non limiterà i suoi obiettivi allaconservazione dell’archivio preesistente, ma si impegnerà nell’offrire competenze e servizi per la conservazione epromozione di ulteriori archivi di artisti e di realtà legate all’arte contemporanea attraverso il progetto Archivi Riuniti.
La mostra inaugurale, con vernissage lunedì 18 marzo, sarà dedicata a un progetto nato dal dialogo tra l’architetto-artista russo Alexander Brodsky e il figlio Sasha Brodsky, artista visivo, stampatore e musicista che vive e lavora aBrooklyn, New York. Lospazio espositivo della Fondazione Galleria Milano ospiterà una grande installazione interra cruda, alla quale il visitatore potrà accedere solo attraverso le finestre presenti sulle pareti dell’installazionestessa. Questa l’ambientazione: in uno scenario urbano, in una grande piazza anonima, si stagliano uno in fila all’altro tre alti obelischi. Intorno una folla di persone fa riflettere sulla solitudine all’interno di un contesto collettivosolo all’apparenza, perché non fa altro che disvelare il solipsismo dell’individuo. Alle pareti dello spazio espositivosaranno presenti disegni e incisioni in dialogo con l’installazione, in un incontro e compenetrazione tra arte visivae architettura che è la cifra distintiva della ricerca di entrambi gli artisti.Si tratta di un gioco di scatole cinesi, un’architettura a matrioska che presenta un gioco di prospettive quasivertiginoso: uno spazio (la città immaginata dagli autori) dentro a un altro spazio (l’installazione in terra cruda)dentro a un altro spazio,quello della Fondazione. A sua volta la Fondazione, le cui ampie finestre invitano subitolo spettatore a guardare all’interno, si trova all’interno di uno spazio connotato, quello di un classico cortilemilanese, che nelle sue caratteristiche dialoga conil quartiere e la città in cui si trova, in un momento di fortecambiamento ed espansione. Un cambiamento che è globale, perché riguarda l’epoca storica veloce econtraddittoria nella quale viviamo, contraddizione di cui i Brodsky, tra Russia e New York, rappresentano unaevidente incarnazione; che è specifico, della città di Milano, la cui “invenzione” comunicativa, citando Lucia Tozzi,ha acuito la forbice sociale. E infine è personale, perché la Fondazione Galleria Milano vive un passaggio volto allaconservazione del passato e dell’operato di Carla Pellegrini e Toni Merola, ma guarda al futuro, alla ricerca e allasperimentazione con impegno.
Alexander Brodsky (Mosca, 1955) è un artista e architetto russo, riconosciuto a livello internazionale per il suoruolo centrale nella cosiddetta “architettura di carta” del concettualismo moscovita. I suoi progetti, spesso utopici,sono riconosciuti anche come “architettura dell’immaginazione”. Tra le mostre personali si ricordano, tra le altre,quelle al Museo MACRO di Roma (2023-2024), alla Pushkin House (2017) e alla Calvert 22 Gallery (2013) diLondra (2017), al RISD Museum della University of Rhode Island di Providence (2016) e allo Strelka Institute diMosca (2012). La Galleria Milano gli ha dedicato personalinel 2002, nel 2006 e nel 2010. Tra i numerosi premi ericonoscimenti, il Premio Innovazione (2012), il Premio Kandinskyj (2010), il Premio Milano, Museo del Presente,Milano (2001) e, con Ilya Utkin, il concorso di design East Meets West, Jacob K. Avits Convention Center, NewYork.
Sasha Brodsky (Mosca, 1995) è un artista visivo, stampatore e musicista che vive e lavora a New York sin dai suoistudi alla School of Visual Arts (2014-2018). Brooklyn, in particolare, è al centro del suo immaginario: i suoipersonaggi sono spesso solitari, complessi, inseparabili dall’architettura che circonda e plasma le loro vite. Ha avutomostre personali alla Galerie Lazarew di Parigi (2023), alla Triumph Gallery (2021) e alla Roza Azora Gallery (2019e 2017) di Mosca, alla Sunny’s di New York (2018).
Opening lunedì 18 marzo dalle 18 alle 21
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