Dreamers and Dissenters
Dal 04 Ottobre 2013 al 27 Ottobre 2013
Milano
Luogo: Triennale di Milano
Indirizzo: viale Alemagna 6
Telefono per informazioni: +39 02 724341
E-Mail info: info@triennale.it
Sito ufficiale: http://www.triennale.it/
Triennale Design Museum presenta Dreamers and Dissenters, una selezione di disegni dell’artista e storico del costume Matteo Guarnaccia, frutto di un progetto elaborato con la ricercatrice Giulia Pivetta. Gli autori analizzano gli anni Sessanta cercando di cambiare il punto di vista, per evitare clichés, pregiudizi e mitizzazioni. Percorrono il decennio seguendo quello che essi stessi definiscono “uno strampalato modello di nomadismo multimediale, come se si trattasse di un territorio geografico, non storico”. Due diversi sguardi, due generazioni distanti tra loro. Matteo Guarnaccia e Giulia Pivetta hanno lavorato sullo stesso tema intrecciando un originale dialogo creativo fra chi ha davvero vissuto quegli anni, Matteo Guarnaccia, e chi ne ha sentito l’eco e subito la fascinazione, Giulia Pivetta, svolgendo una precisa e approfondita ricerca iconografica basata su materiali di archivio, video, libri, riviste. I protagonisti sono i gruppi radicali e creativi (dagli Hippies ai New Dandy, dalle Black Panthers ai Surfisti, dai Performers ai fan dei Beatles, dalle ragazze Yé-Yé ai Mods) che, con segno deciso e poetico, didascalico ed evocativo, vengono “schedati” e descritti nel loro aspetto, evidenziandone usi e costumi. Il lavoro di riscrittura generato da segni e stimoli depositati nella memoria iconica del decennio finisce per produrre prospettive inattese e per rivelare aspetti rimossi degli anni che hanno visto l’Occidente provare a fare i conti con i fantasmi della modernità. I linguaggi della moda e dell’illustrazione sono impiegati per contestualizzare spostamenti stilistici, tic e amenità che hanno accompagnato eventi storici che hanno influenzato la geografia e la percezione del mondo. Gli anni Sessanta sono così visti sotto una luce nuova. Gli autori delineano una mappa di stile che attraversa il tempo, istruttiva e divertente, dove trovano posto moda e design, musica e politica, arte e cinema. Un’insolita storia del costume concentrata in un centinaio di tavole, fitte di notizie e curiosità. Afferma Silvana Annicchiarico, direttore del Triennale Design Museum “Dalla sua nascita, Triennale Design Museum si è sempre posto l’obiettivo di analizzare i fenomeni storici, culturali e di costume legati al mondo della progettazione a partire da punti di vista inediti, percorrendo territori inesplorati e meno scontati. Sono quindi felice di presentare questa selezione di lavori di Matteo Guarnaccia e Giulia Pivetta perché rappresentano una intelligente e mai banale riflessione su un decennio complesso e articolato. L’attenzione si sposta su quei protagonisti, che, con il loro stile, idee, storie, passioni e idiosincrasie hanno abitato e “modellato”, per dirla con gli autori, questo periodo. Con sguardo da antropologo, Matteo Guarnaccia e Giulia Pivetta si concentrano su una modalità di “progetto” del corpo dalle forti valenze sociali e politiche - che non si esauriscono nel côté puramente fashion - e riescono a fornire un efficace e vivace spaccato degli anni Sessanta”. Matteo Guarnaccia (Milano, 1954), figura di riferimento della cultura visionaria contemporanea, è attivo nel campo dell’arte (mostre internazionali, installazioni alla Triennale di Milano e alla Hall of Flowers di San Francisco); della moda (Biba, Corso Como 10, Vivienne Westwood, Malo) del design (Bruno Munari, Atelier Mendini, Italo Rota & Partners, Yoox, Coin); della scrittura (saggi dedicati alle avanguardie/controculture del Novecento); del giornalismo (Vogue, Rolling Stone, Abitare, Zoom, Gap Japan, Wired, D-La Repubblica, Alias); dell’insegnamento (NABA), della curatela di mostre; della musica. Giulia Pivetta (Portogruaro, 1984) diplomata all’Accademia di Belle Arti NABA di Milano in Fashion and Textile Design, ha iniziato il suo percorso di ricercatrice con la tesi di laurea “L’Africa come Altrove - Traiettorie del nomadismo psichico e geografico nei Sixties”. Collabora dal 2009 con Matteo Guarnaccia al progetto “Technicolor Dream”, con cui ha partecipato alla Biennale di Venezia del 2011 presso il Padiglione spagnolo.
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