Fairland: Explorations, Insights and Outlooks on Art Fair Future

Fairland: Explorations, Insights and Outlooks on Art Fair Future

 

Dal 01 Luglio 2014 al 01 Luglio 2014

Milano

Luogo: Triennale di Milano

Indirizzo: viale Alemagna 6

Orari: h 18.30

Curatori: Francesco Garutti

Enti promotori:

  • miart Milano
  • Fondazione Depart Roma

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 02 724341

E-Mail info: info@triennale.org

Sito ufficiale: http://www.triennale.org


Presentazione del volume Fairland: Explorations, Insights and Outlooks on Art Fair Future, una raccolta eclettica di sguardi analitici e possibili visioni che esplora il paesaggio delle fiere d’arte contemporanea oggi.
Commissionato da miart ed edito da Koenig Books (Londra) & Mousse Publishing (Milano),Fairland sarà presentato da Francesco Garutti, editor del volume, che ne discuterà conStefano Baia Curioni (storico dell’economia, Università Bocconi Milano) autore perFairland del saggio breve “Which Fairs – Which Art. Exchange Rituals and Impossible Markets” e Vincenzo de Bellis (Direttore Artistico di miart).
Commissionato da miart, Fiera Internazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, come strumento di riflessione critica sul formato della fiera tra presente e futuro, il libro raccoglie saggi brevi, interviste e visual essay di DIS (New York) + Sarah Lookofsky (storico dell’arte, ISP Whitney Museum, New York), Moritz Küng (Critico e curatore d’arte e architettura, Bruxelles) & Heimo Zobernig (artista, Vienna), Kersten Geers (architetto, Office KGDVS, Bruxelles), Franz Schultheis (etnologo, Univeristà del San Gallo), Sarah McCrory (curatrice, Glasgow International), Gabriel Kuri (artista, Los Angeles), Harald Thys & Jos De Gruyter (artisti, Bruxelles), Pablo León de la Barra (Guggenheim UBS MAP Curator for Latin America, New York), Stefano Baia Curioni (storico dell’economia, Università Bocconi, Milano).
Studiando il formato della fiera come un pezzo solido del sistema dell’arte, con la trama delle sue relazioni e gerarchie, con le strategie di legittimazione sociale e culturale che gli sono proprie, Fairland si presenta come un assemblaggio eterogeneo di riflessioni critiche, storie, racconti e piccole utopie. Esaminando la fiera come il luogo in cui, sin dalla sua origine è problematizzato il rapporto conflittuale e complesso tra arte e commercio, potere sociale e denaro, il libro raccoglie immagini e frammenti diversi per provare a raccontare come curare e dare forma a questo spazio fisico e metaforico possa essere oggi più che mai una pratica rivelatoria, ricca d’indizi per il futuro.

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