Franco Mussida. La Musica è Fortuna

Franco Mussida. La Musica è Fortuna, Hernandez Art Gallery, Milano

 

Dal 13 Ottobre 2016 al 13 Novembre 2016

Milano

Luogo: Hernandez Art Gallery

Indirizzo: via Copernico 8

Orari: da lunedì a domenica 10-19; sabato e domenica 15-19

Enti promotori:

  • Fondazione Regonesi

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 02 67490252

E-Mail info: hernandezartgallery@gmail.com

Sito ufficiale: http://www.galleriahernandez.com/



Da molti anni Franco Mussida, tra i fondatori della PFM, dopo aver affascinato intere generazioni con la sua chitarra e le sue composizioni, si dedica all’esplorazione degli effetti delle distanze musicali sul nostro sistema emotivo mostrandole artisticamente attraverso sculture risonanti, pittura, poesie e letteratura. Dopo aver allestito lo scorso anno alla Triennale di Milano Musica: Respiro Celeste, una delle sue mostre esperienziali, torna nella sua città per presentare una nuova installazione, La Musica E’ Fortuna, in cui racconta dei 31 giorni successivi al suo addio al gruppo, un addio avvenuto per poter dedicare tempo ai frutti delle sue diverse anime artistiche. Un racconto che trova ampio spazio anche nell’omonimo libro-catalogo pubblicato da Sandro Teti Editore e presentato per l’occasione.

Quei particolari 31 giorni sono messi in mostra presso la Hernandez Art Gallery con un’installazione di sue nuove opere, specchio artistico di un’azione continuativa, una performance artistica realizzata in perfetta solitudine. 
Il risultato di questa azione, che lo ha visto impegnato a liberare alberi dalle edere e a raccogliere due quadrifogli ogni giorno per 31 giorni e nel tempo di un’ora, sono oggi 31 quadrifogli d’oro, o meglio 31 quadrifogli in ceramica ricoperti di foglia d'oro e montati su gambi in ferro modellati come il simbolo musicale del sedicesimo. Un’azione simbolica che lo ha aiutato a tracciare un solco tra un passato traboccante di nostalgia e un domani da riempire di nuovi propositi e azioni. Franco Mussida sostiene che la Musica “a prescindere da forme, generi, culture ed etnie, è di per sé la fortuna dell’uomo, in quanto specchio della sua interiore struttura emotiva: il vero cuore della sua vita, quella affettiva, fatta di pulsioni e di umori che orientano l’esistenza di chiunque”.  
Sono proprio quelle misteriose relazioni che ci legano al suono organizzato attraverso il sistema musicale, la natura di quel linguaggio collettivo universale che da 30 anni è il territorio di ricerca e sperimentazione di Franco Mussida. 
Un percorso che lo ha portato lontano, ben oltre il mondo dello spettacolo, in un territorio ancora sconosciuto: quello delle vibrazioni più profonde, in quello che lui definisce “codici vibranti” legati ai loro ricettori umani.

La conseguenza di questi 30 anni di lavoro sperimentati in carceri, comunità e nel CPM Music Institute, la prestigiosa scuola di Musica da lui fondata a Milano nel 1984, è stata quella di orientarlo verso un percorso sinestetico teso a unire la Musica all'arte visiva, a volte anche alla poesia. Dal 2013 con le sue mostre esperienziali presenta, racconta, mostra i suoi studi sulle chiavi nascoste della Musica, su quell’essenza vibrante così profondamente interconnessa all’essere umano.

In galleria si avrà anche l’occasione di osservare tante sue diverse opere appartenenti sia alle sue mostre esperienziali, come Cambiare di Stato, già rappresentata in alcuni musei italiani, o la già citata Musica: Respiro Celeste, la sua prima mostra a Milano presso lo spazio Illy ArtLab della Triennale di Milano e organizzata dal CPM, il Centro Professione Musica, in collaborazione con la Hernandez Performing Arts. In tale occasione veniva mostrato al pubblico come ciascuna delle diverse distanze musicali (gli intervalli) fosse un elemento capace di unire il piano celeste a quello terrestre, mettendo l’uomo al centro come un’antenna capace di captare e organizzare un vibrare planetario che si riverbera in lui attraverso tanti diversi stato d'animo. Una sensibilità questa che è nelle corde della generazione a cavallo tra gli anni tra ‘60 e ‘70. Una generazione immaginifica che trova in mostra in un teatro-balera la fotografia di come un tempo il concerto fosse vissuto come momento per sperimentare la comune struttura affettiva equiparando il musicista all’ascoltatore.  

Tra le opere uniche anche due affascinanti quadri blu risonanti, grazie a speciali carillon elettronici, derivanti da una serie dedicata alla Malinconia, e una serie di pannelli dipinti realizzati con oggetti cari all'artista derivanti dalla mostra . Momenti, fatti, emozioni da vedere. Attimi della sua vita che vuole condividere con il suo pubblico, visto che alcuni riguardano appunto emozioni vissute insieme, come il master originale di uno dei dischi con De Andrè. 

Vernissage: 13 ottobre 2016. ore 18.30

SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI