Monastero delle Benedettine
Guida Aquileia
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- Dove: Monastero delle Benedettine
- Indirizzo: Piazza Monastero
- E-Mail: museoarcheoaquileia@beniculturali.it
- Telefono: +39 0431 91035
- Apertura: Tutti i giovedì dalle 8.30 alle 13.45.
Visite anche su appuntamento - Costo: Ingresso gratuito
Nella parte orientale di Aquileia sorgeva il Monastero benedettino femminile di Santa Maria, di cui resta traccia nel nome del sobborgo, appunto Monastero. La sua esistenza è documentata fin dal IX secolo.
L’ampio complesso era caratterizzato da un cortile rettangolare porticato, con le celle per le monache. La chiesa con il campanile si apriva con l’ingresso a ovest.
Il monastero fu soppresso nel 1782, mentre, nel 1852, fu trasformato in un’azienda agricola. La chiesa divenne un grande locale per la raccolta delle uve e la vinificazione.
Gli scavi effettuati nel 1895 e nel 1949 stabilirono che la chiesa del monastero sorgeva su un edificio ecclesiale paleocristiano risalente al V secolo d.C. Questo edificio era dotato di abside e di nartece antistante (un vestibolo riservato ai catecumeni e ai penitenti) ed era pavimentato con uno splendido mosaico scintillante di colori. Dal 1961 i resti del primo complesso culturale sono visibili all’interno del rustico, che ospita anche il Museo Paleocristiano.
L’ampio complesso era caratterizzato da un cortile rettangolare porticato, con le celle per le monache. La chiesa con il campanile si apriva con l’ingresso a ovest.
Il monastero fu soppresso nel 1782, mentre, nel 1852, fu trasformato in un’azienda agricola. La chiesa divenne un grande locale per la raccolta delle uve e la vinificazione.
Gli scavi effettuati nel 1895 e nel 1949 stabilirono che la chiesa del monastero sorgeva su un edificio ecclesiale paleocristiano risalente al V secolo d.C. Questo edificio era dotato di abside e di nartece antistante (un vestibolo riservato ai catecumeni e ai penitenti) ed era pavimentato con uno splendido mosaico scintillante di colori. Dal 1961 i resti del primo complesso culturale sono visibili all’interno del rustico, che ospita anche il Museo Paleocristiano.