Gianluca Poldi. Disegno sottostante e tecnica pittorica di Giovanni Boldini
Dal 16 Dicembre 2014 al 16 Dicembre 2014
Milano
Luogo: GAMManzoni
Indirizzo: via A. Manzoni 45
Orari: h 18
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 6269 5107
E-Mail info: info@gammanzoni.com
Sito ufficiale: http://www.gammanzoni.com
Martedì 16 dicembre 2014, alle ore 18.00, la sede di GAMManzoni a Milano (via Manzoni 45), ospita la conferenza di Gianluca Poldi, ricercatore del Centro Arti Visive dell’Università di Bergamo, dal titolo Disegno sottostante e tecnica pittorica di Giovanni Boldini.
L’incontro, che si tiene in occasione della mostra dedicata all’artista ferrarese in corso alla GAMManzoni di Milano fino al 18 gennaio 2015, presenta in anteprima i risultati di uno studio scientifico inedito condotto, anche grazie alle indagini riflettografiche, su oltre 40 tra dipinti e acquerelli di Giovanni Boldini.
Le indagini in infrarosso hanno permesso di individuare alcune delle modalità esecutive, tra cui la presenza di disegno sottostante, caratterizzato da grande spontaneità e spesso privo di dettaglio e di ripensamenti in corso d'opera e talora di riutilizzi di supporti che già ospitavano altre composizioni.
Si sono messe in evidenza, inoltre, quelle "linee di forza", o d'inquadramento, della composizione, tra strategia compositiva divenuta automatismo e immediatezza del gesto.
Altre considerazioni riguarderanno le modalità della pennellata e alcuni dei più frequenti problemi di conservazione indotti dalla rapidità d'esecuzione.
L’esposizione Boldini, Parisien d’Italie, curata da Enzo Savoia e da Francesco Luigi Maspes, col patrocinio della Commissione Europea, Regione Lombardia, Provincia di Milano, Comune di Milano, ripercorre le tappe fondamentali della carriera del pittore ferrarese attraverso la selezione di quaranta capolavori – alcuni dei quali mai esposti in pubblico – provenienti da prestigiose collezioni private italiane, privilegiando opere eseguite a Parigi tra il 1871 e il 1920 circa, il periodo della sua piena maturità creativa e stilistica.
Gianluca Poldi (Milano 1971) è laureato in fisica presso l’Università degli Studi di Milano, ha conseguito a Firenze il dottorato di ricerca in Scienza per la conservazione dei beni culturali e quindi a Bergamo un dottorato in discipline umanistiche (Teoria e analisi del testo). Ha tenuto corsi in varie sedi universitarie, ideato e diretto due Master universitari per lo studio e la conservazione di dipinti (Verona) e collaborato per alcuni anni con l’Università degli Studi di Milano, fondato nel 2005 il Laboratorio di Analisi Non Invasive per opere d’arte Antica e Contemporanea dell’Università di Verona (LANIAC), quindi dal 2008 collabora con l’Università di Bergamo, presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia e il Centro d’Ateneo delle Arti Visive (CAV). Sia al CAV, dove gestisce la sezione Diagnostica sui Beni Culturali, sia come libero professionista svolge la sua attività di ricerca occupandosi di analisi, specie non invasive ed eseguibili in situ, per l’esame di palinsesti e di opere policrome e grafiche su diversi supporti e di varia epoca. Dedica una particolare attenzione all’integrazione di diverse metodologie, non invasive e invasive, e al dialogo con figure di diversa formazione, scientifica e umanistica.
E’ stato dal consulente di progetti di ricerca finanziati dalla Regione Lombardia, di progetti nazionali e di ditte private in ambito diagnostico. E’ stato consigliere dell’Associazione Italiana di Archeometria (AIAr).
Opera anche come libero professionista per studi di restauro, Soprintendenze, storici dell’arte, collezionisti privati, per progetti di cataloghi scientifici e di mostre in cui le analisi possono avere un ruolo integrativo.
Ha esaminato nei maggiori musei italiani ed europei alcune centinaia di opere di interesse storico e culturale, dipinti, disegni, tessili, sculture, manoscritti, e coordinato e svolto progetti di studio sistematici su numerosi pittori, tra i quali Andrea Mantegna, Cosmé Tura, Antonello da Messina, Giovanni Bellini, Cima da Conegliano, Bernardo Zenale, Bramantino, Giorgione, Tiziano, Lorenzo Lotto, Giambattista Tiepolo, Giacomo Quarenghi, Giovanni Fattori, Guglielmo Ciardi, Federico Zandomeneghi, Emilio Longoni, Giovanni Segantini, Fortunato Depero, Boccioni e Modigliani. Autore di oltre 140 pubblicazioni aventi per argomento la diagnostica applicata a beni di interesse culturale, tra saggi su libri, riviste internazionali e atti di congressi.
L’incontro, che si tiene in occasione della mostra dedicata all’artista ferrarese in corso alla GAMManzoni di Milano fino al 18 gennaio 2015, presenta in anteprima i risultati di uno studio scientifico inedito condotto, anche grazie alle indagini riflettografiche, su oltre 40 tra dipinti e acquerelli di Giovanni Boldini.
Le indagini in infrarosso hanno permesso di individuare alcune delle modalità esecutive, tra cui la presenza di disegno sottostante, caratterizzato da grande spontaneità e spesso privo di dettaglio e di ripensamenti in corso d'opera e talora di riutilizzi di supporti che già ospitavano altre composizioni.
Si sono messe in evidenza, inoltre, quelle "linee di forza", o d'inquadramento, della composizione, tra strategia compositiva divenuta automatismo e immediatezza del gesto.
Altre considerazioni riguarderanno le modalità della pennellata e alcuni dei più frequenti problemi di conservazione indotti dalla rapidità d'esecuzione.
L’esposizione Boldini, Parisien d’Italie, curata da Enzo Savoia e da Francesco Luigi Maspes, col patrocinio della Commissione Europea, Regione Lombardia, Provincia di Milano, Comune di Milano, ripercorre le tappe fondamentali della carriera del pittore ferrarese attraverso la selezione di quaranta capolavori – alcuni dei quali mai esposti in pubblico – provenienti da prestigiose collezioni private italiane, privilegiando opere eseguite a Parigi tra il 1871 e il 1920 circa, il periodo della sua piena maturità creativa e stilistica.
Gianluca Poldi (Milano 1971) è laureato in fisica presso l’Università degli Studi di Milano, ha conseguito a Firenze il dottorato di ricerca in Scienza per la conservazione dei beni culturali e quindi a Bergamo un dottorato in discipline umanistiche (Teoria e analisi del testo). Ha tenuto corsi in varie sedi universitarie, ideato e diretto due Master universitari per lo studio e la conservazione di dipinti (Verona) e collaborato per alcuni anni con l’Università degli Studi di Milano, fondato nel 2005 il Laboratorio di Analisi Non Invasive per opere d’arte Antica e Contemporanea dell’Università di Verona (LANIAC), quindi dal 2008 collabora con l’Università di Bergamo, presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia e il Centro d’Ateneo delle Arti Visive (CAV). Sia al CAV, dove gestisce la sezione Diagnostica sui Beni Culturali, sia come libero professionista svolge la sua attività di ricerca occupandosi di analisi, specie non invasive ed eseguibili in situ, per l’esame di palinsesti e di opere policrome e grafiche su diversi supporti e di varia epoca. Dedica una particolare attenzione all’integrazione di diverse metodologie, non invasive e invasive, e al dialogo con figure di diversa formazione, scientifica e umanistica.
E’ stato dal consulente di progetti di ricerca finanziati dalla Regione Lombardia, di progetti nazionali e di ditte private in ambito diagnostico. E’ stato consigliere dell’Associazione Italiana di Archeometria (AIAr).
Opera anche come libero professionista per studi di restauro, Soprintendenze, storici dell’arte, collezionisti privati, per progetti di cataloghi scientifici e di mostre in cui le analisi possono avere un ruolo integrativo.
Ha esaminato nei maggiori musei italiani ed europei alcune centinaia di opere di interesse storico e culturale, dipinti, disegni, tessili, sculture, manoscritti, e coordinato e svolto progetti di studio sistematici su numerosi pittori, tra i quali Andrea Mantegna, Cosmé Tura, Antonello da Messina, Giovanni Bellini, Cima da Conegliano, Bernardo Zenale, Bramantino, Giorgione, Tiziano, Lorenzo Lotto, Giambattista Tiepolo, Giacomo Quarenghi, Giovanni Fattori, Guglielmo Ciardi, Federico Zandomeneghi, Emilio Longoni, Giovanni Segantini, Fortunato Depero, Boccioni e Modigliani. Autore di oltre 140 pubblicazioni aventi per argomento la diagnostica applicata a beni di interesse culturale, tra saggi su libri, riviste internazionali e atti di congressi.
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