Jorge Pardo
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Jorge Pardo, Cafè Pardo, Neu National Gallery Berlin, 2021
Dal 25 Marzo 2022 al 09 Maggio 2022
Milano
Luogo: Gió Marconi
Indirizzo: Via Tadino 20
Orari: da martedì a sabato 11 – 19
Telefono per informazioni: +39 02 29404373
E-Mail info: info@giomarconi.com
Sito ufficiale: http://www.giomarconi.com
Gió Marconi è lieto di annunciare la terza mostra personale in galleria dell'artista cubano Jorge Pardo, in programma dal 25 marzo al 9 maggio 2022, in cui verranno presentate quattro grandi opere su carta, quattro dipinti incisi e una serie di nuove lampade: una selezione di opere multicolore che evidenzia la posizione dell'artista al limite tra pittura e scultura, architettura e design, artigianato e produzione digitale.
In questa nuova serie di dipinti, Pardo crea piani di colore che emergono e svaniscono producendo forme che si intersecano e si sovrappongono tra loro. Le sue opere sono combinazioni di immagini, prima stratificate digitalmente, poi tagliate a laser su MDF, e successivamente dipinte a mano in acrilico. Sono lavori che esplorano la tecnica della pittura stratificata sperimentata dall'artista nel corso della sua carriera, in cui i riferimenti e il materiale di partenza sono una fusione di fotografie personali, opere del passato sue o di altri artisti. Tutti questi strati – generalmente dai due ai sette per dipinto – arrivano a coesistere uno accanto all'altro.
Queste opere, sebbene apparentemente astratte, rappresentano una moltitudine di memorie sovrapposte, paragonabili a un personale scavo archeologico dell’artista. Gli oggetti che ne derivano sono ibridi tra pittura e scultura, e raccontano il suo stile colorato, massimalista ed eclettico.
Lo stile delle opere è fortemente connesso al retaggio latinx di Pardo e al fatto che il suo studio si trovi a Mérida, in Messico. Le opere e le tecniche pittoriche in mostra rivelano anche le influenze dalla cultura messicana e maya, con frequenti riferimenti all'estetica culturale e al paesaggio. In questo nuovo corpus di lavori, Pardo rivela inoltre un interesse per il trascendente: "Si tratta di farli scomparire e trasformarli in qualcos'altro (...) e che inizino a dialogare tra loro".
Anche nei disegni l’artista mescola foto di famiglia e una vasta gamma di altre immagini che evocano l'ambiente culturale dei suoi anni di formazione. Come nei suoi dipinti, Pardo trasforma i disegni in semi- astrazioni strutturate dai colori abbaglianti, ridimensionando, sovrapponendo e colorando i materiali originari al computer. Dopo averle tradotte in grafica vettoriale, le immagini vengono stampate su carta cotone Fabriano e colorate manualmente a matita.
Sebbene a volte appaiano immagini riconoscibili – come un fiore o un volto – l'effetto complessivo dei disegni ha a che fare con le emozioni e l’atmosfera che i colori e le forme evocano nello spettatore.
Anche le lampade, che completano la mostra, sono realizzate a partire da un sistema modulare in più parti. Costruite in legno di betulla e alluminio, successivamente dipinte con vernici ad alcool, ogni lampada è composta di vari elementi che, come nelle matrioske russe, vengono assemblati per comporre l'oggetto finale.
L'idea di Pardo, trasmessa attraverso i dipinti, i disegni e le lampade, è quella di coinvolgere lo spettatore nell'atto del guardare, aumentando la sua consapevolezza: ciò che si vede a una prima occhiata è solo l'inizio di quello che c'è da scoprire, nella moltitudine di elementi e strati di cui le sue opere sono composte.
Nato a L'Avana nel 1963, Jorge Pardo ha studiato all'Università dell'Illinois, a Chicago, e ha conseguito il Diploma in Belle Arti presso l'Art Center College of Design di Pasadena, in California, dove è stato allievo di Stephen Prina e Mike Kelley. Negli ultimi progetti dell’artista è inclusa una commissione site-specific per il Public Art Program dell'Università di Houston, Texas (2021). Inoltre, i lavori di Pardo sono stati esposti al Museum of Art & Design del Miami Dade College, in Florida (2021); Pinacoteca de Estado São Paulo, San Paolo (2019); Musée des Augustins, Tolosa (2014); Irish Museum of Modern Art, Dublino (2010); K21 Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen, Düsseldorf (2009); Los Angeles County Museum of Art, Los Angeles (2008); Museum of Contemporary Art, North Miami (2007). Nel 2017 i dipinti dell'artista sono stati inclusi nella 57a Biennale di Venezia. Pardo attualmente vive e lavora a Mérida, in Messico.
In questa nuova serie di dipinti, Pardo crea piani di colore che emergono e svaniscono producendo forme che si intersecano e si sovrappongono tra loro. Le sue opere sono combinazioni di immagini, prima stratificate digitalmente, poi tagliate a laser su MDF, e successivamente dipinte a mano in acrilico. Sono lavori che esplorano la tecnica della pittura stratificata sperimentata dall'artista nel corso della sua carriera, in cui i riferimenti e il materiale di partenza sono una fusione di fotografie personali, opere del passato sue o di altri artisti. Tutti questi strati – generalmente dai due ai sette per dipinto – arrivano a coesistere uno accanto all'altro.
Queste opere, sebbene apparentemente astratte, rappresentano una moltitudine di memorie sovrapposte, paragonabili a un personale scavo archeologico dell’artista. Gli oggetti che ne derivano sono ibridi tra pittura e scultura, e raccontano il suo stile colorato, massimalista ed eclettico.
Lo stile delle opere è fortemente connesso al retaggio latinx di Pardo e al fatto che il suo studio si trovi a Mérida, in Messico. Le opere e le tecniche pittoriche in mostra rivelano anche le influenze dalla cultura messicana e maya, con frequenti riferimenti all'estetica culturale e al paesaggio. In questo nuovo corpus di lavori, Pardo rivela inoltre un interesse per il trascendente: "Si tratta di farli scomparire e trasformarli in qualcos'altro (...) e che inizino a dialogare tra loro".
Anche nei disegni l’artista mescola foto di famiglia e una vasta gamma di altre immagini che evocano l'ambiente culturale dei suoi anni di formazione. Come nei suoi dipinti, Pardo trasforma i disegni in semi- astrazioni strutturate dai colori abbaglianti, ridimensionando, sovrapponendo e colorando i materiali originari al computer. Dopo averle tradotte in grafica vettoriale, le immagini vengono stampate su carta cotone Fabriano e colorate manualmente a matita.
Sebbene a volte appaiano immagini riconoscibili – come un fiore o un volto – l'effetto complessivo dei disegni ha a che fare con le emozioni e l’atmosfera che i colori e le forme evocano nello spettatore.
Anche le lampade, che completano la mostra, sono realizzate a partire da un sistema modulare in più parti. Costruite in legno di betulla e alluminio, successivamente dipinte con vernici ad alcool, ogni lampada è composta di vari elementi che, come nelle matrioske russe, vengono assemblati per comporre l'oggetto finale.
L'idea di Pardo, trasmessa attraverso i dipinti, i disegni e le lampade, è quella di coinvolgere lo spettatore nell'atto del guardare, aumentando la sua consapevolezza: ciò che si vede a una prima occhiata è solo l'inizio di quello che c'è da scoprire, nella moltitudine di elementi e strati di cui le sue opere sono composte.
Nato a L'Avana nel 1963, Jorge Pardo ha studiato all'Università dell'Illinois, a Chicago, e ha conseguito il Diploma in Belle Arti presso l'Art Center College of Design di Pasadena, in California, dove è stato allievo di Stephen Prina e Mike Kelley. Negli ultimi progetti dell’artista è inclusa una commissione site-specific per il Public Art Program dell'Università di Houston, Texas (2021). Inoltre, i lavori di Pardo sono stati esposti al Museum of Art & Design del Miami Dade College, in Florida (2021); Pinacoteca de Estado São Paulo, San Paolo (2019); Musée des Augustins, Tolosa (2014); Irish Museum of Modern Art, Dublino (2010); K21 Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen, Düsseldorf (2009); Los Angeles County Museum of Art, Los Angeles (2008); Museum of Contemporary Art, North Miami (2007). Nel 2017 i dipinti dell'artista sono stati inclusi nella 57a Biennale di Venezia. Pardo attualmente vive e lavora a Mérida, in Messico.
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