Kevin Francis Gray
Dal 03 Giugno 2021 al 25 Settembre 2021
Milano
Luogo: Eduardo Secci Milano
Indirizzo: Via Zenale 3
Orari: martedì - sabato 10:00 - 13:30 / 14:30 - 19:00
Curatori: Sergio Risaliti
Telefono per informazioni: +39 02 38248728
E-Mail info: milano@eduardosecci.com
Sito ufficiale: http://eduardosecci.com
Eduardo Secci è lieta di annunciare l’inaugurazione della seconda sede a Milano con la mostra di Kevin Francis Gray, dal 3 giugno al 25 settembre 2021. La personale dell’artista di origini irlandesi, a cura di Sergio Risaliti, presenta alcune sculture della recente serie Breakdown Works (2020) in dialogo con una selezione di opere tra le più rappresentative del suo percorso artistico.
Combinando lo studio delle tecniche classiche della scultura con una continua indagine rivolta alla realtà contemporanea, la mostra riflette appieno la ricerca di Kevin Francis Gray che, sperimentando la lavorazione del marmo da oltre un decennio, ha saputo esplorare nuovi modi di rappresentazione.
Senza posizionarsi in maniera definitiva nello spettro tra astrazione e figurazione, alle opere della serie Breakdown Works, in cui compaiono nuovi materiali, come bronzo, cemento grezzo, acciaio e legno ebanizzato, si contrappongono le sculture dalle superfici levigate e finemente lavorate.
In opere, tra cui Broken Matador (2020) - dove il volto celestiale scolpito in alabastro è sorretto da una singolare base realizzata in marmo Bardiglio, simile ad una mezzaluna -, il contrasto diventa ancora più evidente. Egualmente, l’osservatore percepisce la stessa tensione dinanzi a lavori come Celtic Head (2020), una figura che giace tra materia plasmata e grezza.
In questo modo, le opere esposte sembrano ricostruire il percorso di Kevin Francis Gray e della sua ricerca, ormai capace di unire la conoscenza della semantica dei materiali alla dimensione psicologica dei suoi soggetti e al significato del scultura nel mondo contemporaneo.
“È la scultura, forse, il luogo privilegiato, di una sperimentazione che vede, nella possibilità di incrociare tecniche diverse e materiali eterogenei, una chiave di volta per superare il citazionismo post-moderno e l’ossessione della novità intransitiva. Con le sue nuove opere, Kevin Francis Gray ci dà prova che è possibile sviluppare la ricerca più ardita, l’inedito, affrontando la grande storia dell’arte occidentale con i suoi repertori iconografici, ricca dei suoi nobili materiali. Potremmo dire che percorre sentieri interrotti, per dare corpo alle sue fantasie tal volta eccentriche, e lo fa provocandoci con giochi complessi e nessi sorprendenti dal punto di vista formale e concettuale. Il risultato è affascinante, dopo averci incantati con una eccezionale maestria, l’artista ci impegna in ricostruzioni figurative che non si perdono in sterili ripetizioni di stili o in ridondanti barocchismi. Il suo intervento - mercé uno studio approfondito delle qualità delle pietre e delle tecniche, dei generi e dei repertori - mira a produrre spaesamento e meraviglia, stimolando piacere e fantasia. Una contemplazione dell’oggetto scolpito che si fa attiva percezione, perché attiva processi-sforzi di lettura e interpretazione mai noiosi o disorientanti, in quanto sono sempre accompagnati e ricompensati da sensazioni di piacevolezza e di godimento”, come sostiene Sergio Risaliti, il curatore della mostra.
Sergio Risaliti è il direttore artistico del Museo Novecento di Firenze e guest curator della sezione di Arte Contemporanea del Museo e Real Bosco di Capodimonte.
Kevin Francis Gray, nato nel 1972 ad Armagh in Irlanda del Nord, vive e lavora tra Londra e Pietrasanta.
L’artista affronta, attraverso la scultura, le complesse relazioni tra astrazione, figurazione e ritratto. La sua ricerca investiga il confine tra la società contemporanea e l’antichità, riverberando l'estetica del neoclassicismo.
Si è formato al National College of Art and Design di Dublino (1995) e alla School of the Art Institute of Chicago (1996), per poi proseguire con un Master in Belle Arti al Goldsmiths College di Londra (1999). Le sue opere sono state esposte in Inghilterra alla Royal Academy (Londra) e al Sudeley Castle (Winchcombe, Gloucestershire), in Irlanda al Crawford Art Centre (Cork), al Dublin Castle (Dublino) e alla Castletown House (Celbridge), in Italia al Museo Stefano Bardini (Firenze) e al Palazzo delle Arti Napoli (Napoli), in Francia alla Villa Santo Sospir (Saint-Jean-Cap-Ferrat), al MAC VAL - Musée d'Art contemporain du Val-de-Marne (Parigi) e al Musée d’art moderne de Saint-Étienne métropole (Saint-Priest-en-Jarez), nei Paesi Bassi al Nieuw Dakota (Amsterdam), in Spagna all’Artium, Centro-Museo Vasco de Arte Contemporáneo (Vitoria-Gasteiz), in Israele al Tel Aviv Museum of Art (Tel Aviv) e in Canada al Musée national des beaux-arts du Québec (Québec).
Opening 3 giugno dalle 11.00 alle 21.00
Combinando lo studio delle tecniche classiche della scultura con una continua indagine rivolta alla realtà contemporanea, la mostra riflette appieno la ricerca di Kevin Francis Gray che, sperimentando la lavorazione del marmo da oltre un decennio, ha saputo esplorare nuovi modi di rappresentazione.
Senza posizionarsi in maniera definitiva nello spettro tra astrazione e figurazione, alle opere della serie Breakdown Works, in cui compaiono nuovi materiali, come bronzo, cemento grezzo, acciaio e legno ebanizzato, si contrappongono le sculture dalle superfici levigate e finemente lavorate.
In opere, tra cui Broken Matador (2020) - dove il volto celestiale scolpito in alabastro è sorretto da una singolare base realizzata in marmo Bardiglio, simile ad una mezzaluna -, il contrasto diventa ancora più evidente. Egualmente, l’osservatore percepisce la stessa tensione dinanzi a lavori come Celtic Head (2020), una figura che giace tra materia plasmata e grezza.
In questo modo, le opere esposte sembrano ricostruire il percorso di Kevin Francis Gray e della sua ricerca, ormai capace di unire la conoscenza della semantica dei materiali alla dimensione psicologica dei suoi soggetti e al significato del scultura nel mondo contemporaneo.
“È la scultura, forse, il luogo privilegiato, di una sperimentazione che vede, nella possibilità di incrociare tecniche diverse e materiali eterogenei, una chiave di volta per superare il citazionismo post-moderno e l’ossessione della novità intransitiva. Con le sue nuove opere, Kevin Francis Gray ci dà prova che è possibile sviluppare la ricerca più ardita, l’inedito, affrontando la grande storia dell’arte occidentale con i suoi repertori iconografici, ricca dei suoi nobili materiali. Potremmo dire che percorre sentieri interrotti, per dare corpo alle sue fantasie tal volta eccentriche, e lo fa provocandoci con giochi complessi e nessi sorprendenti dal punto di vista formale e concettuale. Il risultato è affascinante, dopo averci incantati con una eccezionale maestria, l’artista ci impegna in ricostruzioni figurative che non si perdono in sterili ripetizioni di stili o in ridondanti barocchismi. Il suo intervento - mercé uno studio approfondito delle qualità delle pietre e delle tecniche, dei generi e dei repertori - mira a produrre spaesamento e meraviglia, stimolando piacere e fantasia. Una contemplazione dell’oggetto scolpito che si fa attiva percezione, perché attiva processi-sforzi di lettura e interpretazione mai noiosi o disorientanti, in quanto sono sempre accompagnati e ricompensati da sensazioni di piacevolezza e di godimento”, come sostiene Sergio Risaliti, il curatore della mostra.
Sergio Risaliti è il direttore artistico del Museo Novecento di Firenze e guest curator della sezione di Arte Contemporanea del Museo e Real Bosco di Capodimonte.
Kevin Francis Gray, nato nel 1972 ad Armagh in Irlanda del Nord, vive e lavora tra Londra e Pietrasanta.
L’artista affronta, attraverso la scultura, le complesse relazioni tra astrazione, figurazione e ritratto. La sua ricerca investiga il confine tra la società contemporanea e l’antichità, riverberando l'estetica del neoclassicismo.
Si è formato al National College of Art and Design di Dublino (1995) e alla School of the Art Institute of Chicago (1996), per poi proseguire con un Master in Belle Arti al Goldsmiths College di Londra (1999). Le sue opere sono state esposte in Inghilterra alla Royal Academy (Londra) e al Sudeley Castle (Winchcombe, Gloucestershire), in Irlanda al Crawford Art Centre (Cork), al Dublin Castle (Dublino) e alla Castletown House (Celbridge), in Italia al Museo Stefano Bardini (Firenze) e al Palazzo delle Arti Napoli (Napoli), in Francia alla Villa Santo Sospir (Saint-Jean-Cap-Ferrat), al MAC VAL - Musée d'Art contemporain du Val-de-Marne (Parigi) e al Musée d’art moderne de Saint-Étienne métropole (Saint-Priest-en-Jarez), nei Paesi Bassi al Nieuw Dakota (Amsterdam), in Spagna all’Artium, Centro-Museo Vasco de Arte Contemporáneo (Vitoria-Gasteiz), in Israele al Tel Aviv Museum of Art (Tel Aviv) e in Canada al Musée national des beaux-arts du Québec (Québec).
Opening 3 giugno dalle 11.00 alle 21.00
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