Nato nel Canton Ticino, si formò a Milano con lo zio materno lavorando nel cantiere del Duomo fino al 1614. Dal 1619 è documentato a Roma, dove fino al 1626 lavorò per la fabbrica di San Pietro, diretta da Carlo Maderno, lontano parente della madre. In quegli anni fu attivo anche a Sant’Andrea della Valle, al Monte di Pietà, a Palazzo Barberini, ma soprattutto supervisionò le decorazioni del Baldacchino di Bernini.
A partire dal 1629, anno della morte di Maderno, si firmò esclusivamente col cognome Borromini, forse derivazione di Brumino (cognome del secondo marito della nonna), oppure segno della devozione per San Carlo Borromeo. Bernini, che successe a Maderno, mantenne Borromini come primo assistente, che come tale realizzò la splendida scala elicoidale di Palazzo Barberini.
Negli anni seguenti eseguì i suoi massimi capolavori: Sant’Ivo alla Sapienza, Oratorio dei Filippini, San Carlino alle Quattro Fontane, Palazzo di Propaganda Fide, Sant’Agnese in Agone, il campanile di Sant’Andrea delle Fratte, i restauri di San Giovanni in Laterano per il Giubileo del 1650, la Prospettiva di Palazzo Spada, e tanto altro ancora.
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