LA CROCIFISSIONE DI MASACCIO. Dal Museo di Capodimonte

Masaccio, Crocifissione, 1426, tavola, 83x63 cm. Museo nazionale di Capodimonte a Napoli
Dal 22 Febbraio 2023 al 07 Maggio 2023
Milano
Luogo: Museo Diocesano Carlo Maria Martini
Indirizzo: Piazza Sant’Eustorgio 3
Telefono per informazioni: +39 02 89420019
Sito ufficiale: http://www.chiostrisanteustorgio.it
Dal 22 febbraio al 7 maggio 2023, il Museo Diocesano di Milano ospita uno dei capolavori di Masaccio (San Giovanni Valdarno 1401 – Roma 1428), artista che rivoluzionò completamente la pittura del Quattrocento italiano.
Si tratta della Crocifissione, oggi conservata al Museo di Capodimonte a Napoli, una tavola un tempo cuspide del polittico realizzato nel 1426 su commissione del notaio ser Giuliano di Colino degli Scarsi da San Giusto per la sua cappella nella chiesa di Santa Maria del Carmine a Pisa, poi smembrato già alla fine del XVI secolo.
In uno spazio definito dal prezioso sfondo oro, la tavola raffigura la Madonna, san Giovanni Battista e la Maddalena che piangono il Cristo Crocifisso. Masaccio interpreta il dramma raffigurando un dolore profondamente umano, concentrandosi solo su pochi elementi essenziali. Le figure, modellate con forti contrasti di luce e ombra, si collocano in uno spazio vero nonostante lo sfondo dorato, teatro di un evento drammatico che avviene davanti agli occhi degli spettatori.
La mostra è dedicata ad Alberto Crespi, il mecenate recentemente scomparso che ha donato al Museo Diocesano la sua collezione di Fondi oro.
Si tratta della Crocifissione, oggi conservata al Museo di Capodimonte a Napoli, una tavola un tempo cuspide del polittico realizzato nel 1426 su commissione del notaio ser Giuliano di Colino degli Scarsi da San Giusto per la sua cappella nella chiesa di Santa Maria del Carmine a Pisa, poi smembrato già alla fine del XVI secolo.
In uno spazio definito dal prezioso sfondo oro, la tavola raffigura la Madonna, san Giovanni Battista e la Maddalena che piangono il Cristo Crocifisso. Masaccio interpreta il dramma raffigurando un dolore profondamente umano, concentrandosi solo su pochi elementi essenziali. Le figure, modellate con forti contrasti di luce e ombra, si collocano in uno spazio vero nonostante lo sfondo dorato, teatro di un evento drammatico che avviene davanti agli occhi degli spettatori.
La mostra è dedicata ad Alberto Crespi, il mecenate recentemente scomparso che ha donato al Museo Diocesano la sua collezione di Fondi oro.
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