La lune en rodage

Agostino Bonalumi, Bianco, 1968, cm 45x45

 

Dal 12 Maggio 2016 al 01 Ottobre 2016

Milano

Luogo: Studio Guastalla Arte Moderna e Contemporanea

Indirizzo: via Senato 24

Orari: 10.13 / 15.19, escluso lunedì e festivi. Chiusura dal 9 al 27 agosto

Telefono per informazioni: +39 02 780918

E-Mail info: info@guastalla.com

Sito ufficiale: http://www.guastalla.com/



I multipli d’artista stanno riscuotendo in tempi recenti, sul mercato globale, un successo che non è dovuto semplicemente a esigenze economiche, e all’impossibilità, per il vasto pubblico, di spendere cifre milionarie per un pezzo unico. C’è una ragione più sottile, che va cercata nella capacità del multiplo di trasformare un’immagine in icona proprio in ragione della sua riproducibilità. Senza la riproduzione serigrafica i ritratti di Andy Warhol non sarebbero mai diventati iconici al punto che decine di applicazioni danno ormai la possibilità di trasformare una qualsiasi nostra foto su cellulare in un’immagine pop. Lo stesso possiamo dire per il Blue Klein, un colore diventato bandiera delle avanguardie, che si è diffuso in modo così esteso grazie ai multipli di Yves Klein, e non certo attraverso i pochi pezzi unici prodotti da un’artista morto a 34 anni.   Yves Klein, L'esclave mourant (d'après michel-ange), 1962, cm 59x18x13 Duchamp, all’inizio del ‘900, rivoluziona l’arte con un orinatoio, cioè un multiplo in milioni di esemplari, e autorizza poi a riprodurlo, insieme ad altre sue opere iconiche, in miniature da portarsi in valigia. Del resto, siamo abituati a pensare, anche per quello che scrisse Walter Benjamin sulla perdita dell’aura dell’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica, che la serialità sia un fenomeno esclusivamente moderno. Ma in realtà, come hanno ben evidenziato le mostre Serial classic e Portable classic curate da Salvatore Settis per la Fondazione Prada lo scorso anno, il canone greco classico si è diffuso grazie non ai pezzi unici (per la maggior parte andati perduti), ma alle infinite copie romane e rinascimentali, anche in miniatura e in materiali diversi dall’originale. Così come, possiamo aggiungere, i capolavori di Michelangelo e Raffaello hanno avuto una fortuna immediata fin dalla loro creazione, influenzando gli artisti contemporanei, grazie a incisioni e ceramiche che li riproducevano.
Studio Guastalla presenta con LA LUNE EN RODAGE una vasta panoramica di opere in edizione limitata di artisti del novecento, tra cui Fontana, Klein, Christo, Pistoletto, Manzoni, Warhol, Castellani, Manzoni, che hanno reso iconiche le immagini di questi artisti. Tra le opere esposte, un’assoluta rarità: i tre volumi riuniti de La lune en rodage (da cui il titolo della mostra) editi da Carl Laszlo, geniale collezionista ed editore, nel 1960, ’65 e ’77, che compongono, pagina dopo pagina, attraverso circa 180 opere uno spaccato ricchissimo delle avanguardie artistiche europee tra anni ’50 e ‘70. La lune en rodage non è però un capolavoro solo come somma di opere di grandi artisti, ma come oggetto in sé. I tre volumi, con una copertina rigida (ognuna diversa dell’altra) in tela grezza, carta che imita il legno, tessuto damascato, e viti che tengono insieme i fogli (di diversi colori) con le varie opere, solidi e compatti ma nello stesso tempo maneggevoli perché non troppo ingombranti (33x35 cm) sono come una collezione d’arte contemporanea portatile, che un appassionato cosmopolita e nomade può portarsi appresso. 

Inaugurazione giovedì 12 maggio ore 18
 

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